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ql E UN Lió 1 2 ME E A A 7% ds AÑ 4 2 TrattX. SpiegodelleP rop.Condaw, da Injc. XT. da debbiamo gimfiificarci y 9 won abbiamo altro mezzo per quefo 5 che e un dire , che lolo per accidens obbliga Vatto d'amor di Dio, e non per fe: Atqui, le, quandononli fente colpagrave, ole v'e, fi cancella coll attri- zione nella Confeffione y difobbliga quefto precetto , larebbe obbligar lola per accidens > Aduuque Ác. 33. Dico per terzo , che il precetto d'4% mar Dio > obbliga molte volte per aceidens: Primo , lempre , che hai ad amminiltrare qualche Sacramento » 8c il Miniltro: fa in peccata mortale; fe non li confeísa, per non. polsa y; deve fate un'atto d'amor di Dio ,. ó contrizione .. Secondo , inarticolo di mor- 1e:obbliga per eccidens , quando l'infermo non puó confelsarli : Sic Azorius, dí San- chez yapud Palaum Tom, 1. tra2.-6. difp. 1.pare; 4. $5. num, 9. 8 altri, che taciuto il no- me cita il Caípente Tom.2, tras,17. difp. 4. ftF.3..n.34, infíne.. Terzo obbliga per acci- dens,: quando há da riceyeríi. qualche- Sacra= mento de' vivi, kilrecipiente non li confef- ía; deve per il meno, farun' atto* d'amor di Dio, ócontrizione, le é in peccato mortale.. S' eccettua il Sacramento. dell' Eucariftia ». avanti del quale deve precedere la Confellio= ne» fe-nel recipiente , e peccato mortale; ev'é-copia di Gonfelsore .. PROPOSHZ. VHL CONDANNATA. Mangiare, e bere fin a farietdy folo gufo , non ? percato y quella volta y chenon dia den. no.alla fanita , perch? pud- Pappetito navuran legoderede' fuvi.atti , 74: cp. in. primo: luogo: , che fe il w PSA d. bere» faceíse: danno potabile alla. falute ; farebbe peccato mortas le;:e le faceíse leggier danno »: larebbe- pee: cato'peniale.. Perche niuno e padrone- della fuafalutey ne della (ua vita ; ela caritá pro- pria obbliga alla fua confervazione:: Adun» Que quello , chela diftruggerá colla (ua gola > rágravementes o leggiermente fecon- Caria, o leggierezza del danno, che Dico per-terzo, che il mangiare-, ebere fo'a je non: fá danno: aleuno alla falute, Áari peccato veviale 3: equellas chee condannato + bib dire, che non farebbe ne meno colpa veniale Sic Torrecilla Tre. 8, in hac Propofs, concl, 1: Non e peccato mor» tale; perché il vizio dellagola ex gembre fito: non égrave. Sará peccato veniale , per elsere azione non d'huomo, ma di beítia, 35. Objicies . Perilmeno ogg lara pecca- to mortale il fatoJlaríi.., benché non cauf grave danno; perche lara traígredire il pre. cetto formele della Santa mbbidienza , col quale Sua Santitá comanda , «che niuna delle Propo/iziovi condannate (i pratichi » eísen done quefta una. Rifpondo.negaudoil rialsun- to;. perchescomeinie¿oa la comune de Peo- logiin-materia: de legibus. Il Legislatorein materialeggitra mai obbliga colla legge a col- pa mortale:. Riípondo per fecoido, che in due maniere puó praticará quelta Propolizio= ne: la prima credendo, + che adhuc liz pro» babile y e che non éspeecato veniale il fatol- laríi; e queño farebbe peccatomortale, eat- to prollimo all” erelía ; poiché (arebbe credos re, cheil Pontefice non avelse: operata bene nella condannazione della: Propolizione 3 la í Leconda fi potrebbe praticare , credendo, che “Epeccatovenialeil (atollarí, e che l'opinio= he contraria: e gia improbabile: , e ció: non oftante, tralporszto dalla pahione far qualche eccelso;. Sc in quelto caío. dico».che folo é peccato veniale. Jrá:exLumbier tradit Tor- recilla mel proemio dife, 5: mum. 5 6.e7: Lo ltelso há da dirli nella Propolizione, che fe» gue » enelle altre; che parlano.in materia di peccato veniale .. PROPOSIZ. IX. CONDANNATA. L'ufo del Matrimonio praticato peril folo. diler» 10 0 efente affatio da colpa anche veniale.. 36. je primotuogo:, che la condan- - hazione di quelta Propolizione ñan dice ,, che fia peccato mortale ufare il matri- moñio perfela diletto; ma pecrcato.veniales Colta dalla ftelsa:. 37- Dico per lecondo, chefecol: fine del diletco, vé infieme altro fine oñelto, come la procreazione de' figli,«id:fedare:la concu- pifcenza ». la falute, di mofirare al Conlorte , d.ricanciliare con efsa Un:nuavo amore, E unione degli: animi + non é peccato. veniale - Sic Torrecilla. ¿205 Berche-l'opinione-»c08- dannata parla, quánda: Íolo: per dilettos ula il matrimonio: + Adunque- , quanda: pon s'uía per Íola diletto , ma per quefti, Scalert fini oneftis non lará peccato veniale .. .Go- me, e quando la illecáto Pulo del martrimo- nio»

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