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314 Tratt.X:S. piegodelle Prop.Condan. da Innoc.XT. tem excujaret 5" excufaret tamen ab iteratione sotias confeffionis 5 aut fufhicerer penitentem ¿bf in fequenti Lonfefione peceasunr omium declarare. Hee Diana: Lo ftello tiene Nas varrojncap. Fratres de peñiz.. difp. 5. núm, 82, con quelte parole; Infertdr rertío aliguando exculari quem:a conftendo: peceatum ob: igno rontiam , qua putat 3d non efe pectatum.; qui zamen ob eandem a peccandonon fuit excufatar? id Navarros . Lo Mleflo-afferma nel Mannal? cap. 9. num, 15..coh quefte parole -;: Neque eriam tenebitur confeffionemiterare, fi omift ali guodconfiterz nefciensillud efe Jerhale. Nam guamvis ignorantia. legis aliguando nen: excufer Apeccáto y excujat tamen , ne peccet, id non con. firendo. Lo lteflo replica nel Manuale ftam- pato inidioma Cafligliano, cap. 9. num. 12.8 che parli Navarro dell'ignoranza vincibi- le, e chiaro , poiche parla di quella , che non Ículadal peccato, 4 peccato non fuit ex. enfatus . Lo ftelío infegna Silveltro , verb, Confef= fo1.9.3., dovedice; Similiter qui ex nefcien via, puta y quid non credis ef? peccatum y excu- farur ( dalla reiterazione-della «confe(fone) guia lic?t aliguando non excujor hoc, quintalis peccet y dur talia agit contra Legem Des y; aut matura : excufat tamen , ne peccer non penjten- do , velmon ronfítendo . Ponderi il P. Fr. Ema- muele quelte parole cavate originalmente da- gli Autori riferiti, ele confronticon le mie y evedrá , fe cito bene gli Autoria fayoredella: mia dottrina. ab Aggiunge il P.Fr. Emanuele che quelli Autori pongono due ignoranze y Una circa il peccato , l' altra circa Pobbligazione di confeflarlo; eche tunque dicano , che quella del peccato fia vincibile , peró dell” ignoranza circa )'obbligo di-confeflarlo » non dicono y quantunque fia vincibilé ye che io attribuilco a quelta ignoranza quel- lo» ch'eflidicono dell'error della colpa, Ma non confidera il P. Fr. Emanuele le mie pa- role > colle quali dico cosi; Credendo erro- meámente , che non era peccato, 0 che non era mottale ? E? quelto dire Verrore y 0 V'igno- sir il peccato, 0 fopra la confellio- net... L'altro; dica il P. Fr. Emanuele , fenelle parole de riferiti Autori fi fa diftinzione fra Pignoranza del peccato, e l'ignoranza dell obbligo di comtedarlo 2 Navarro no'l dice; mi bensi dice: chiaramente il contra- rio in quelle parole: cheandem ( ¡enorantiam) A peccando mec fuit excúfatos”, dove parla ugualménte dell'una,/e dell áleraá ignorañi= za. Diana, 0 Silveltro ,'né“iñeno lo dicoz no , né .efprimono . Chi Pefprelle 4 Va quez_¿2 3.:part,Tom. 4.quefi, 92. are. Yduby. dove avendo nel mum. 7.: détto epreflamen- te, che Navarro fcuía chi perignoranza col. pabile :lafció di confeflare il peccato., ché anche «per. ignoranza colpóbile commife, fi [piega dipoi mel num, 8.+e9. e parla dell'igno» ranza Colpabile nell'ommifijone del pecca- to, Scinvincibile circa Vobbligo della con= effione . lo prego quallivoglia y che defi. dera fare -giudicio della veritá , che bra- mo Jiquidare , che veda gli Autori, che ri- ferifco , e conofceri: la fedelta”, colla quale li cito, equanto male il-P, Ec Elnmiele gli alleghi, Í hs Dice di pia il P. Fr. Emanuele ¿b5 , ché Eo ipfo quod ignorantia fre vincibilis, HOR éxc0= fat d morzali omittentem.confiteri pectatum” E, uelta Propofizione y cosi inconfulo, e fala a; perché pudo ellere Vignoranza vincibiles e non mortale , ma veniale; perché ]'igno= yanza hi i fuoigradi, epuo eflere vincibile venialifer , vel morraliter comedice Valen- zia in2.2.Tom2.dilp.6.9-6:p.3:$. Sequirur ex bis, con quelte parole: lgnorantiam vin. cibilem poffemagís y vel minus minuere gravita= rempercará. . quocirca, fi ignorantia fft tan sumaoeñialiter, Eimperfeóie voluntaria, min mult eriampecratam adeó y ur non fír mortale. Lo fteflo dice “Pomaío Sanchez nella Somma Mib;Y. cap 17. con quelte parole: Er quidem quando ignorantia , fed negligentia ef tantúm venialsser culpabilis , comfat itáminutre ; ut reddar opus venjale. Adunque e fallo il di- re, che peril medemo cafo, che fia colpabi- le Pignoranza , colla quale fi lafcia di confel- far il peccato + fará mortale l'ommifione , poiché puó eflere veniale , per non ellere gravemente -colpabile l'ignoranza. 15. Dico in quarto luogo, che in quefta condannazione- non fi comprendono el- preflamente , benché (ft comprendano vir= tualmente , )' opinioni-, che favofiícono i Penitenti , né parla con efi, ma folo co' Miniftri , Queíta conclufione porta co'l Maeftro Hozes il R. P. Torrecilla 4n hac Prop. fol.1z. num. 95; Lo ftefo tiene citan= domeilR. P. Fr.Emanuele della Concezio- ne el fuo Trarz ato de Penitent. difp.2.q.6Ma 123. Perché 1 opinione condannata dice : inconferendis Sacramentis: il che foloal Mi= niftro,
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