BCCPAM0001175-5-0100000000000

As Lal | AG pen Ci Io AGD A ANTI D AI C.IKModo,col quale há da portarfiil Conf. co" meglig. 205 cere le fuetentazioni, earma per difendere dal Demonio la fía fiacchezza , e la [peranza della Gloria eterna . Poco amore porta al fuo Dio il Criftiano , che e negligentea riceverlo nel [uo cuore: é pieno d'amore quel fommo bene , efene relló facramentato in quel Pa» ne Celeftiale, perché il fuoafferto delidera- va fommamente invifceraríi ne” petti umani co' vincoli amoroli d'una mifteriofa unione: dx e difforme corrifpondenza del tepido» che ingrato a' fuoi favori » ricuía queíla facra unione col fuo Dio, non volendolo nell'al- bergo del fo cuore. E' anco indizio evidente y del poco amo- re, che porta alla fua Anima il Criltiano, che tantofá ftarla digiuna fenza alimento, e cibo tanto Divino. Mi dica s figlio y le egli tralafcialle dimangiaáre fei, d otto me- fi, un'Anno, ópid tempo, non morirebbe di fame? Ora le tanto tempo lafcia egli la fua Anima fenza reficiarla con quelo Pane Divino , fará pur necellario ; che s'infiac- chiíca , eche fiacca, edebole cada. Seegli non fi -mutafle la camiltcia, in fei, d otto meli , non diverrebbe piú nera del carbone, brutta, lacera, edifforme? Sein altro tan- to tempo non lava lacamifcia della fua co- fcienza. nell' acgua della confeflione y nó procura rilavare la vefte all'Anima (ua nello ípazio di tanti mefi, come ftará la purezza del uo interno? E' neceflario,. che fia brut- tiffima-, diflormiflima-, e fporchiffima . Gli pare ragionevole > che ul tanta diligenza in putrire il corpo, e si-poca in alimentare J' Anima ? Gli-pare giufto , che S'acudiíca con tanta follecitudine a mantener netta la ve- fte , che cuopre queíto corruttibile corpo, e che fia si poca l'applicazione a mantener candidi , enetti i veltimenti preziofi dello Spirito? Tanta diligenza in attendere alla confervazione y e decenza di quelo Corpo» che há da: eflere cibo de' vermi ». paflo della polvere , e cenere;. e sipoca attenzione in confervare 1'Anima, cheé una gioja ricchif. fima lavorata dal Supremo Artefice, che la creó Ad imagino, e fimilitudine, e Y'hi fatta i rtal*, incorruttibile , capace di vederlo , egoderlo , Szabile adentrare nel. la Gloria eterna ? Se giungelle in una piazza un Foralliere con un groflifimo. cumula d'oro., e faceie buttar un bando , clie dicefle”, che quanti vogliono danaro » vadino lá, ch” egli-- dará iaa tutto ció y che vogliono fenza ¿lcun' obbligo di reltituzione; vi farebbe alcuno5 che non andaffe da coflui a prendere di quell”oro, che dá di bada ? Ha depolitato Dio ne' Santi Sacramenti i telori impre= ziabili del fuo amore, della fua grazia , del- la fua mifericordia » che vaglionopid, che tutto oro; argento, perle, ericchezzedel mondo; la luz Bontá offerilce dibada que- íti tefori a quanti vogliono riceverli . A= dunque pazzia , efciocchezza grandeé, che un Criftiano fia si poco avido di quelte rit« chezze, chedi propria volontá fe ne privi; per non andare a riceverle dalla mano di quel liberaliffimo Signore . Se egli fi ritro= valle infermo d'infermitá mortale , dc un Medico perito con tutt' amore, e tenereza za gli Gofferifle , lenza volerne pagamento, di curarlo, erilanarlo dal morbo y non gra- direbbe egli Pofferta ) e riceverebbe dalla mano di queíto buon Medico la fanitá? Egli ha1'Anima lua inferma a morte, etras vagliata dalla grave infermita della colpa:, gli offerifce il Medico Divino la falute col dargliuna triaca falutare, con una medici- na [naviflima , con i dolciffimi cordiali de' Sacramenti y: che rícreano , confolano , re- frigerano , e fanaño-;; come dunque tanto gli piace il [uo male, che non vuol ricevere la fanitá da chi con tant'affetto gliela: offe» riíce? - Rifletta altresi, chela memoria umana y € tanto hacca, che eggi pia non fi: ricorda di quello s'éfatto jeriw differendo laconfel- fione tanto tempo, come potra rieordaríi delle fue colpe? Come potrá ridurfi a-me= moria le (pezie ,, le circollanze, «4 il nume- ro de' Íuei peccati? Non vede» che fi meta te a pericolo , che le fue confeffioni fiano dubbiofe , e piene di fcrupoli , fe abia lafcia= to peccati,: 0 nd, efefaccia, ónd , Pelame necellario per tanto tempo ? Confideri- , chela noltra vita e fragile y inflabile» e ve- tro-fralifflimo', e che pud finire con un'im+ provilo- accidente: quelto e avvenuto a mol- tiffimi, epudavvenire a lei, quando meno fe"! penfi; Se la morte la troverh confella ta, e difpolla , fará fua gran fortuna; ma diferendo le confefioni , lara lua grande sfortuna: Veller forpreía , fenza quefta pre venzione criftiana. Per quefti , 8 altri motivi laprego., Velorto , l'awvilo, la fupa plico por amor di Dio-, e per amor disé tela fa, che lia nell' avvenire piú vigilantes pide bollecita- , e frequente nel portarli al con=

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz