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de e UN m4 ¡ ni 14 4 14 13 1 AJO Ap 204 Filicamente e poífibile, che quello ,-che ña in occafione prollima » s'emendi; € ció non ollante , aquello tale non pud darli Pal foluzione; perche in giudicio morale, din- compatibile l'emenda a chi 12 in proffima oc- cafione , benche in quefto non vi lía ripugnan- za filica; ecosl egli puó andaríene con Dio, che io non pollo aflolverlo . 20. P. Padre , per amor di Dio m'alfolva; che gli proteílo d'emendarmi . : €. Deve foríi peníare , che io gli differifca * affoluzione di mía mera volontá . Sappia,che Jpiú al vivo dilei fentaio, il non affolverlo» ma pc , achegiova, che l'ak- folva? Né V.S ricevera il frutro del Sacra- mento , ne io foddisfaró al mio obbligo , fe le do l'afToluzione. P. Padre » che há da dire tutta la gente, cheé qui, fevede, chenon m'allolve ? C. Quellofi rimedierá , co" far io la ceri- monia , che fi fi, quando s'allolve , e gli daró folamente la benedizione . P. Padre, gli proteíto con tutta veritá, che m'emenderó . C. Awverta figlio, che le penía ingannar me. inganna Íe ftelo, fe di tutto cuore non é rifoluto d'emendaríi , elalciare il mal'abito , ecorreggere il vizio. > P. Padre l'afficuro , che con tutto ¡il cuo- re, gli protello d'emendarmi , e che faró ogni sforzo pollibile , per fare quanto gli pro- metto. C. Sappia» che per la parola, che mida per ora Paílolveró , ma avverta, che quefta lara 1 ultima, fe non semenda; eche [eri- torna acadere nello fteflo peccato , nelluno potrá aísolverlo . E benché alcuno lo fac- cia, V.S. nonriceverá il frutto dell'aísolu- zione, elsendoi fuoi propoliti mere velleitá. E fappia, che la parola, che midi» ladáa Dio, enon a me; pudo bensi ingannar me, come huomo, ma non ingannerá Dio, che vedeil fuo cuore, econoíce , le da vero pro- pone 'emenda . 21. Lofaccia V.S. per quanto le preme la vita; perche , fe e viltá il non mantene- re la parola , che fi dá ad-un huomo , che dilonore fará mancar la parola, che li dia Dio Onnifotente ? Perché una fol volta mentirono Anania , e Safira fua moglie a? piedi di San Pietro, Aéfor. cap, 5. rimalero morti di morte improvila , e gli difse San Pietro : Non es mentitus hominibus ,: fed Deo y non me , che fon Miniliro di Dio » .. Trattato IX, del 1X. Comandamento: ma Dio fteíso hai voluto ingannare.. Queflto fteíso caltigo pud egli temere , fe fraudolentemente , e non di cuore, dice, che propone d'emendaríi ; poiché , non a me, maa Dio, che non potrá ingannare , menti- rá , leda vero non tratta di migliorare la vis ta» ed i coftumi . Procuri d'emendarí , e Dio con tutto amore gli perdonerá le (ue col» pe , io ora ne l'alsolveró da tutte.. CAPITOLO IL Del modo , co! quale ha da porrarfi ¡lConfeffore col Penitente , che ba molto tempo , cbe mon fi confefía y e com quelli, che mon fanno la Dottrina Crifiana . 22, Olti Criftiani , che hanno P M amor di Dio > ¿tuna MIDA ob blivione dell” importantiffimo negozio della loro falute , fono tepidi, e rimefi nella fre- quenza de' Santi Sacramenti , flando tal volta gli anni intieri [enza riceverli; e tal” uni ( fenza timor di Dio ) ancor pid; ne manca amolti di quefti titoli, epretefti per colorire , palliare , e fcufare quelta si ri- pil negligenza , 8 il Confellore ze- ante deve con- efficaci ragioni fvegliare la tepidezza de'negligenti in quefla materia e _convincere ¡i frivoli fondamenti di quelli con finti pretelti vogliono difendere la lor negligenza . Quefto peró non há da faríi al principio della confeffione , ma al fine d'efla: anzi con gran prudeñza deye il Confeflore , quando al principio dice il pe= nitente, E' un anno e pik , che non mifoncom fefato y con flemma diflimulare perallora, ne moftrare di Ícandalizarfi per quello, né riprenderlo , ma tacere, acció il peccatore non fidilanimi» ne ficonfonda nel dire i fuoi _ peccati , dlalci diconfelsarli per pánra: do- po cheaverá vomitato tutto pio dalla fua cofcienza puó fargli conofceres quanto male lia la tardanza si ecceflivad'andare a' Sa- cramenti y « animarlo alla freq a con alcune ragioni; Scaquelto finefi tono le (eguenti.. C.- L'avverto ,-figlio", che non (ia tral curato in ricevere frequentemente j Santi Sacramenti , che. fono il cibo dell'anima» Fantidoto della fua infermitá , il rimedio delle fue piaghe , il conforto delle fue-penes il follievo de” Íuoi travagli, il mezzo per vin= cere
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