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mo Es e mr” Pa A e a 0 a A C ap.I.Efortaz.per muovere il Penitente al dolore. 199 avvertire il Confefíore , che molte períone vengono a confeflarís lenza dolore , e mol- te y che non fanno qual dolore fi ricerchi per la confeffione; e cosi deve loro. Ípiega- re, checola lia contrizione , e che cofa ['at- trizione, e come Vattrizione. e baítante col- la confeflione , per ricevere il perdono de peccati. E per molti Confeflori y che non hanno in pronto ragioni, pef indurre il Pe- nitente al dolore delle fue colpe , porró qui alcuni motivi efficaci., acció con fpirito, e zelo gli fuggerifcano al Penitente terminata la confefione, nel modo leguente-. GAPITOLO L Dell -Eforsazione ; che hd da fare:il Confefore al Penitentefinita la confefióne. 2 Non baíta, figlio, acciocche Dio Ss gli perdoni-le fue*colpe y che con tro la fua bontá há commeflo , Vaverle confel- fate colla bocca y gli e necellariodi pid» che abbiaun vero dolore d'averoffelo Sua Divina Maellá > erifoluzione; e propolitodi mai pid offenderla. Non ho dubbio, che [e V.S. dará un' oc- chiata all'amabile bontádi Dio, -chehioffe- fo; averá gran pena de' luor peccati; poiché con quelti ha ingiuriato', Sc offeío non un' huomo”,-d un” Angiolo-, ma Vilello Dio, che Phi creato, fatro.Crilliaño, e redento col fuo Sangue preziofo, e fartogli innume: rabilialtri beneficj.. Efe nelleleggi politiche del Mondo e tanto praticata , e con ragione, la leggo «della gratitudine , e qualfivoglia huomo aggiuftato «procura di corrifponde- re con donátivi: di ricognizione:a chiunque gli fa qualchegrazia» io non so, fe vi fia ra- gione , per la quale Dio - demeriti quello , che merita qualíivoglia buomo ; ne che hi giulto il pagare “si-gran beneficj , come hi fatto Dio a V:'S. con-oflefe: y $e ingratitu- dini. 3. Se V.S. flelle in una carcere fenten- ziato al fupplicio per i fuoi delitti, fenza ayere, chi pot+(Te liberarla da Gmil fenten» za y e venifle dig!li ulcimi confini dell Indie un Rey al quale mai V.S. avefle preltato ufhicioalenno di fervitá , ne mai conoíciu- to, e Sofferiffe di morire egli fu” patibolo per Jiberare V. Sidalla morte, 82 in: efferto defle la vita per lei, e morife, con che pa- gherebbe quello gran favore fatrole da que- ioRée, quanto fe gli profeflerebbe obbliga- ta? E le fofle V.S. tanto cruda , e tiran- na, che.a quelo Re, che le há fatto bene- ficio si ingolare , «delle pubblicamente una guanciata; non larcbbeun' efecranda empie- tá, Ácundelitroorrendo? Ora quelto tello», che praticato con un' huomo » larebbe lom- ma fierezza , é appunto in termini quello, che há fatto Y. S coll fuo Dio. Era V.S, nella: carcere delle fue colpe., fentenziato alla forca dell laferno , fenza che alcuno potefle liberarla., fe non Dio; e la lua bontá , e pietá con detrimento (dicia- mo cosi) della (ua Gloria, che gli toccó (ta- redi lotto , entró nella carcere, e fivalmen- te mori vergognolamente , liberandola dalla fentenza, eflupplicio , che meritavanoi Íuoi delitti;con che potrá pagare a Dio quello, che con ellaleihá fatco? con che ba pagato ? le non con dargli tante guanciate , quanti peccati há commedlo . 4. Aggrava molto quella ingratitudine., ibwedere per qual cofa há V.-S. offefo il fuo Dio. E' ftato Íolo per un brutto diletto » per un vileiaterelíe Érc. facendo piú conto delle cofe vili.di -quelto mondo , che dell immenía grandezza del Creatore ; volendo piú toíto dar”orecchio al Demonio , che le configliava al peccato , chea Dio » che Je co- mandava la vired.E- polto- fulla bilancia Dio» 4cil Démonio , quelto» che gli offeri- Íce nel peccato lecatene della fua Íchiavitú, la lua amicizia , 8 un” eterno Inferno ; e Dio , che la (tá invitando -alla lua grazia, alla fua figliuolanza-, ¿ offerendole una Gloria eterna , há voluto V. S. eflere pih to- fto fchiavo del Demonio » che figlio di Dio? pid ha ftimato l'amiíta del Demonio » che quella del uo Creatore? 5. Doverebbe: confiderare il grand” or- rore, € fomma malizia d'un peccato, cheé tanta , che, fetutti gli buomini, e gli An- giolis quaotunque Dio crealle infiniti Sera= fini, facellero le penitenze pid rigide, che imaginar fipollano, non averebbero tuttiin- fieme capitale baltante per foddisfare, e pa- gare un fol peccato: mortale; e fú neceflario per ellere perfettamente loddisfatto , chelo fteflo Diolo pagalle , efoddisfacefle , moren- doper V..S: e-perglialtri. 6. E'stanto grande la malizia d'un pec- cato, chefempre, che l'huamo lo. commet- te, rimette in Croce il Figlio di Dio» gli togliela vita, lo (chernifce, e fchialfeggia» 4 piú

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