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Capíitolo 1X. de Furti de Servi. ex oficio y non pecea contro la giultizia , ben. ché non i iíca y che (i rubi : Adunque Ac. 198. P. Padre m'accuío , che lono ufci. to di caía del mio Padrone [enza finirvi anno. : C. E'uícito folo y -perché averebbe tro. vato in altra parte , chi gli delle pid fala- rio ? Perché quelto non é cauía ballante per laíciar di compire il tempo “accordato nella conduzione . Pietro di Navarra ubi fupr. um. 205. 8 é peccato mortale contro la giuftizia ¿ e devono reftituiríi al Padrone idanni y le ne ha ricevuti , per non aver cempito il tempo . Perché ogni contratto onerolo valido obbliga di giuftizia al fuo compimento : frail fervo., 4 il Padrone ve. valido contratto onerofo;- da parte del fer= vo di compir il -tempo accordato; eda parte del Padrone di pagargli il falario: Adunque obbligadi giultiziaa compire.. P. Padre, nefonouícito lolo , per eflere tanto alpro di condizione , che non potevo foffrirlo C. Adunque queíla era cauía ballante , per laíciare di compire il tempo: perché il contratto non é valido , quando s'ignora= no , nel farúi , le circoltanze , che ad un' huo- mo prudente» e coltante, larebbero, fe le prevedelle-,,cauía di non farlo : la troppo afpra condizione del Padrone € una circo- ftanza , che quallivoglia huomopradente , e coítante , farebbe ritirareda «fare il contrat- to di fervirlo. Adunque il tal contratto non ¿valido. 199. Notifi qui nella dottrina di Villalo- bos par?.2. frat.13. dif.10. num. 4. che d'or- dinario, dice, non é peccato mortale uícire ifervi fenza compire l'anno , poiche da quelto poco, e leggier danno [uole provenire a'Padroni; perché facilmente li trovano al- tri [ervi , che fupplilcono la mancanza di quei, che fi partono. C. Midica , ricevé il falario, che rifpon- devaal tempo. in cui ferviil Padrone ? P. Padre si. C. 'Aveva pattuito per fortuna , che [e par- tífle fenza finire il tempo , nondovelle pagar- gli colaalcuna? P. Padre no. C. Benché ilfervo (i parta di caía fenza compire Vannoy gli fi ha da pagare il falario corrilpondente al tempo , che ha fervito; le-non (1 foffe altrimente pattuito y come di- «ad a > A os = - e Cde A — 181 TT ce Bonacina Tom, 2. di/p.3. de contralt. 4.7. punél, q. 1um 12. CAPITOLO X. De' Fursi de' Padroni. 200. Padre m'aceufo , che un mio' fer= a vo sé partito di caía fenza com- pire Panno, Scionon gli ho pagato cola al. cuna per il tempo , che m'ha [ervito. €. Benché nel foro elteriore potelle V.$. Ícularl di pagare quelto fervo : peró nel foro della colcienza e obbligata di giuflizia pagareli il tempo , che l'há fervito , come 0 detto avanti ; e lo tiene anche Valdero in different, utriufque fori , verb. Locatio , diferent, 4 Rebello apud Dianam pare, 3. prat, 6. refol. 15. Solo potrá V. S. fcufarli di pa= garglielo , fe concorreflero le circoltanze , che ora dimandero . 201. E'flato quelto feryo qualche tempo ammalato in cala di V.S.? P. Padre si. ; C. Ha -V. 8. fpelo danaro , per farlo cu- rare? P. Padre si. C. Quanto há (pefo? P. Padre, trenta reali. C. E per quanto s'eraaccordato? P. Padre, per venti ducati. C. E quanto tempo 1'ha fervito , eflendo fano? P. Padre m' há [ervito tre mef. C. Adunque per quefti tre meli V.S. gli doveva cinque ducati ; perché tre meli b no la quarta parte dell'anno , e la quarta parte del fuo falario, che era venti ducati, lono cinque: da quefli ducatihá V. S. da di- falcarnei trenta reali, che [pele in farlo cu- rare , epagargliil relto. 202. Midica, ¿ufcitodicala quelo fervo intempo, che V.S, ne pati qualche danno, per ellerli partito ? P. Padrenó, perche fubito trovai un” altro fervo, che mifervilTe. C. Se folle fucceduto il caío in tempos che per non poter ritrovar fubito altro Ler- vo n'avelle V.S. patitoqualche detrimento; come le folle nel tempo di leminare, mie- tere , 0 vendemiare; allora averebbe V. $; da difalcare dalli cinque ducati altrettantos quanto V. S. avelle avuto di damno per mancanza del lervo in detto tempo + Vale- M 3 ro
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