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") wi he o E E A a a a a Pus — SS Cap. IULde Forti delle Mogliviguardo a' Mariti. 179 dub. 7. num, 8. perché in quelto non + ragione= volmenteinvita la moglie. 189. P' Padrem'acculo» che di quelti be- niacquiflat+ hó dato qualche quantitá ad un mio fratello molto bifognolo:. | C. Nell opinione d'Antonio Gomezdez. E Tauri num. 73. di Calaneo y de altri citati da Tomalo Sanchez ubi fupr. mum. 6. quali in- fegnano univerfalmente , che il marito pud fare donativi de” beni acquiítati , non peccó V.S. in dare quelta quantitá a [uo fracello. L'opinione perú contraria e la comune , € vera, e la fiegue il medemo Sanchez ibid, mum. 3. Eté laragione , perche quello, che é folo mero amminiltratore' , non pud far doñazione de” beni, che amminiftra : 1l ma- rito e un mero amminillritore de” beni acquiítati : «Adunque non puó farne dona- tivi. La maggioreé certa: perché-nelle do- nazioni fi trasferifce ii dominio dal dante al datario : Pamminiffratore: non: pud tral= ferive il dominio de*beni; ch amminiltra: Adcunque né meno donarli. Provo la mi- nore 5 perché , chi non hi dominio nella cola, non pud trasférirlo ad uniltro: Pams miniílratore non há dominio ne” beni , che amminiftra: Adunqué non puótrasferirne il dominio. Ecosi V.S: della parte, che le tocca di quelli beni d'acquilto , pote fare donazione a fuo fratello bifognolo; e lo (tello dico , [e hi Padri + 9 figli dV'altro matrimonio pofti in necefitá. Sauchez ubi fupr. num. 12. con Cordova, E altri. Bartolo, 8 altri, che cita + e fiegue Villalobos ubi fipra num 6, perché in quefta parte de "beni d'acquiíto non folo e V.S. amminiflratore, ma anche ne hd dominio. CAPITOLO VIL De' Fursi delle Megli riguardo a Mariti., 190. Padre m'acculo y che foccorro : 4 con qualche cola un figlio , che ho daun' altro-marito , e che qualchée poce patifce. C. Quello, che V.S. dá a quefto fuo fi- glioé de” béni parafernali? P. Pedre , che beni fono quelli? C. Quetti-beni fono «quelli., che fuori della dote porta in cata del marito lamo- glie, e rifervandofene ¡l dominio, e lam- Wminillrazione ; e quelli pudo dare , $ im» piegare a fua polla. P. Padre, io non ho di quelli beni . C. Quel , che há dato afuofiglio , há pre- lo dalla dote * Perché', quantunque la pro- prieta della dote fia della moglie; come che Y amminidrazione: tocca al marito y fari furto » te la moglie confuma «ella dote con- tro la volontá di fuo: marito . San Tomafo 2.2.quef. 62. nella Sofama cap. 17. 14M. 153, QU e comune. P. Padre, quello y che gli hd dato , € Ma» to dt” beni acquiltati. 19t. C.-Now oftante, che al marito toc= chi l'amminiftrazione de' beniacquiltati , € GER robabile + che polla la moglie » ba figli d'altro marito» o: Padri bifogno» lx, foccorrerli de” beni d'acquilto, $e anco della dote, [e il marito non cerca di foccor- rerli. Pietro di Navarra , e Cordova, apud Lelliam /b.x. de jufic. cap 12. dub. 14. fub num 88. Villalobos wbi fupr. diffic. 8. num.6, Eté laragione, perché il Marito: ragionevo!- mente noú puo elfere invito inquelto», che la moglie [oddisfaccia y potendo , a ció, che Pobbliga la legge naturale: Atqui elegge di natura il daregli alimenti necellarja' figli, e Padri bifognófi; Adunque il marito.mon pud ellere ragionevolmente invito, che fua mo- glie li foccorra. 192. P. Padre » ho foccorío anche una mia forella bifognofa con quelli beni d'ac- quilo. C. Poté V.$. farlo- in opinione probabis le di Pietro di Navarra ¿ ¿b.3.ca ). 1.M4M.I:5 1. edialtri: colla da una legge del Foro L..t, 1i1.8:/ib.3. For. Ma, come avverte molto bene Leflio ubi fupr. quando dipoi li viene alla partizione-de” beni d'acquilto y. deve la moglie compatare «nella fua parte quello , che Ípefe per lifuoi Padri, figli, d:forelle bi fognofe. 193. P. Padre m'acculo , che alle volte mio marito (uole portar acaía qualche agnel- lo, 0 qualche poco di grano rubato , e mi di- ceche mene [erva per la famiglia . C: E V.S. acconfente volontariamentea quefto? P. No Padre: che anzi hó molto bene re» fiítitoqualch «volta , e non ne hó-tiportato chetravaglio , e diígullo. C. Adunque, fe V.S. non le ne prevale yolontieri , ma fola per timore di fua ama= rito» non peccó, come dice Remigio nella Somma aggiunra trat.2, cap. 7, Sbnm. 6. Ma benche | JUE E
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