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176 a quelo modo gli hó preía quelta quantita.. . C. Comunemente Íi ricerca piú quanti- tá, accióil furto de” figli di famiglia lía ma- teria grave , che ne” furti de” (tranieri. lo giudico necellario , che fía dupplicata: V.G, fe rubare quattro ad un ftraniero molto comodo non fará materia grave , il rubare otto al Padre, ellendo d'uguali facoltá, né meno potrá ellerlo: Vinferifco dalla dottri- na di Balleo Verb. Furtum. 2.n.1. e del Cal- peníe, trat.18. difp.s. feét.x, num.57. che con Lefioinfegna , che rubar' otto ad un Padre mediocremente comodo , non é peccato- mortale , né materia grave: Atqui conven- gono communementei DD. che rubar quat- tro ad un ftraniero mediocremente comodo e necellario per effer materia grave: Adun- que sinferifce , chW'e neceflaria dupplicata quantitá y acciocche ilfurto, chei figli fan- no a'Padri di famiglia fia peccato mortale, riguardo a quella, che balla riípetto a' ftra- nieri. 177. Fuor di quelto; quando la quantitA firuba , non tutta affieme, ma per furti pic- coli , anche fi ricerca dupplicata quantitá, acció fia materia grave » anco rifpetto de” firanieri, come dice Diana prima par?.trat.6. refol.347. dal che s'inferiíce, che il figlio, che ruba a fuo Padre per furti piccoli , ri: cerca y per coflituire materia grave y qua- drupplicata quantitá : V. G. É rubare ad un [traniero in una fola volta quattro reali é peccato mortale ; acció lo fia rubando al- Padre d'ugual facoltá , hannoad “ellere otto reali; mafeliruba per piccoli furtideve ar- rivarea fedeci, E perche V.S. há ecceduto queíta quantitá , per quelto há coftituito ma- teria grave. 178. A uantitá , che V.S. ha pigliato in caía di fuo Padre , era de' beni caltrenfi , 9 quafi caftrenfi fuoi pro- rj? 6 P. lo non só , Padre , che beni fiano quefti. C. Beni caftreníi fono quelli , che il fi- glio guadagna in guerra, 0 quelli, che gli danno i Parenti , amici, d altre perfone, per cauía , ed occafione principalmente della milizia. Beni quafi caftreníi , fono quelli , che il figlio acquiíta , Y guadagna per qualche ufficio pubblico: V.G. di Me- dico, Y Avvotato, d Maeltro in una delle [ette arti liberali; ma _no'! fonoquelli, che acquiíta per uffic) particolari, difarto, cal- TrattatoV 11. del VIL Comandamento. zolajo , 8 altri fimiglianti. Ne” beni caftreníi, d quali caltreníi ha ¡1 figlio dominio > 8 uluftutto , e puó a uo piacere independente dal confenío del Pa. dre [pendergli in giuochi, ricreazioni, dona= tivi, át in tutto il reíto, che vuole , fenza contravenire alla giuítizia . 179. P. Padre , io non avevo di quelta Íorte di beni , folo avevo una vigna , che mi lalció un fratello di mia Madre. 8cun altro pezzo, che anco mi la(ció ún fratello di mio Padre . C. La parte , che gli laíció il fratello di Luo Padre y fú per cauía di [uo Padre? P. Padresi, portava fingolar' amore a mio Padre, 8cafuoriguardo me lolaíció C. Ela vigna , che gli lalció il fratello del. la Madre fú anche per riípetto , e cauía della ftefla Madre? P. Padre si :perche effa ne lo pregd, e ya gli portava grand'amore , me la la ció. C. La parte laíciatagli dal fratello di fue Padre , íi reputa fra i beni profettizj : di manviera , che tutto quello , che il figlio ac- quiíta per cauía di fuo Padre, fia per tella- mento , d per donazione, Y amiflA, fe glié dato intuiew Patris y fí chiama bene profet- tizio , 8 in quello ha:il Padre dominio, « ulufrutto: e queltí beni profettizj lolo fer. vono al figlio per quando fi confiícano per qualche delitto ¡ beni del Padre , che non ponno confilcaríi ¡beni profettizj del figlio ; colta dal Telto Civile, e-lo tiene Pietro di Navarra 00. 3. deref?, cap. 1. num.24. Silve- ltro verb. peculiwng, 3. 180. La vigna, che a V. S. diede il fra= tello di lua Madre (i reputa frai beni adven- tizj: Dimodo che, tutto quello, che per. viene al figlio dalla Madre, d per fua cau» la , li chiama bene adventizio; Sin quefti beni il figlio há il dominio , éx il Padre» Pufufrutto; e morto il Padre relta nel figlio il dominio, $ ulufrutto. Dal che Sinferi- fee; che, feil figlioprende a fuo Padrei be= niprofertizj, peccas 8 há obbligo' di reli.» tuire; perché di tali beni non hail figlio né dominio , né ufufrutto. 181. Sinferiíce ancora che , le vivendo il Padfe', prende il figlio, d fpende ¡ beni adventizj, pecca, E e obbligato a reflitui. re , non la proprietá , perché quelta e fua; ma l'ufutrutto , che il Padre -averebbe ca- vato da efi beni adventizj: V: G. quelta vignay
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