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y giudizio'a quálch' animá nel tempo ftefo:, che certavo di giovare á tute: Ma pureanchée daquéfto mi ftricai co" bilanciare la cófa, e cofiliderare%, SE NL ae] alPifmocenza la coguizione del” male; quando ¡ Sácel Conféflori,che paflano,e ipaaño per neceffita d'Uf- ficio Pocchio fopra ogni mareria,(ono fra” buonii migliori,fra” continen- tii pitrcafti, efra? virtuol i pit Santi, e perdirturroinpóco 11 luítro del nome Criftiano : Anzi, che venni in penfiere doveríi ingerire que- (ta cognizióne , e deliderare ; chetutti li faccinofayj d'ogni genete di peccati, perriparare a? pericoli ; a” quali efpone glialeri la loro'igno- ranza: E” purtosi, chéi poveri Contellori fono coftrefti immergerí nel lezzo di feridifiime colpe , e Ícendere per pierá nel fango de” pan- tani, fe vogliono falvare, noncon Alfonfo Re di Napoli, giumenti, ma con Crifto Re del Cielo, anime? Urinam omnes faperens , Ls intel. ligerent , quanto quiviá Ícrive; chein quefta maniera porterebbero i Penitenti da sé ftefli ben diftinte, e fpiegate le loro cadute , dove per non fapere fpiegar i loro-peccati ¿ fapendo per alero commetterli, forro obbligati i Confeflorientrarecon gravillimo loro rifchio in interroga- zioni di materie cropporipugóanti alla limpidezza del loro fpirito- Futta- voltaz benche quelteragioni baítaflero 4 fedarmi ogni ti- more ES volutoaffarro afficurarmi:, e fuori d'aver Jafciate in lati- no , comele trovai nel! Autore , turte le macerie, Che hanno del Tu. brico , mi fono prefo libertá di coprire fotroqueft' idioma qualche peri- éolo divantaggio , per non laíciar occafione ben minima d'oBenderíi all innocenza ; di modo che puo leggerí , e tileggerí il libro da chi che fia , fenzapericolo di porerneriportare nocumento veruno . Siché , mió Lertore, -potete'ricevere ¡il libro con quella ¡(crizione in fronte, chefcrivendo 4 Leta, fcolpfi SaniGirolamo- in elogio al! Opetedi Sant Hario, Hilari libros y, 4crilleiigran Dottore alla favia Difcepola , inoffenfodecurras pedo y «Letá , [corri pur á cuo talento ¡ vo. Jumi d'Hlario; fenzatimote di ritrovarvi di che offenderti. Alcrettánto dico io 4 voi, leggete pure y 8c invitarte chi vi piace 4 leggere il libro, che vi prelento:; che non vrritroveréte-di che oflendervi: imoffenfo dea curras pede; quello"; che foríi. potrá offlendervi , fará per ayventura qualche «durézza: nel dire 0 qualche.improprietá ne' termini : della prima vi fo capace colricordarvi , che le materie morali dificilmente fr ponno- tratare cont Jepidezza di diícorfo ; perche d'ordinario que- íta rende men -chiáro cio y, chetrattaz il che-non vuole il morale, eflendo ancora troppo oftrulo di fma-nacura:/-Della:feconda vorrei mi lapefte compatire,, non edeñidoioallevato 2 didi ¡del Mar Tofcano , dove anche + campagañoli alcano co? termini. pit. fcelri in bocca-; ma nátolallefporde 'un Lago corrorrifiimo di lingua , com” e il Lago diComby, 8rallevaroalle (piaggiedi Genova di poco migliori nel lin. guaggio ; coñfidoycherantofarete, difhimulando piú tofto y che «cri- ticando> cidiritroverete degno dicorrezione . Vale. 0 =- a 3 ALLA Deutet. c. HE In vita Se Hilari.

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