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C.JV.ParlXdelle C aufe,cbe fenfano dalla re ffit. 153 P. Padre y niente mi doveva il Padrone della cola, clle io gli rubai. C: Ha traícurato la reltituzione , perche , le Pavelle fatta , conoíceva dover efler di pregiudicio al creditore? Perché , fe dal re- ftituire la cola, há da leguire, che con quel- la, 0 fuo valore , il creditore n'abbia da patir qualche danno , come e, [ervirlene p r com- prar vino d'ubbriacaríi , d per alcri mali fimi- glianti, allora polo, etal volta ([ard obliga- toa differire la reltituzione, finché cefli que- fto inconveniente. P. Padre, ¡o nontemevo, che poteíle [e- guirne quelto inconveniente dal reftituire.. C. Há foríi pagato qualche coía equivalen- te a qualche creditore di quelta perílona , al= la quale há rubato ? Perché, (e Pietro devea Giovanni cento, Stio devo altri cento a Pie- troy 4 hó pagato a Giovanni icento, che li doveva Pietro , reíto nel foro della cofcienza libero da pagare a Pietro'i cento, che per lui hó pagatoa Giovannifuo creditore , come con Silveltro dice Lellio/ib,2. de Fafit. cap. 16. dub, 5. num, 60. P. Padre, ¡o non hó pagato ad alcuno cola equivalente aquella, che hó rubato. 89. C. L'aver tralafciato la reftituzione , € ftato , perche ignorando il Padrone della cola, cherubóo, hifattola compolizione con Bolle, d con alcun Superiore? Perché, fe per ellere ¡beni incersi , (1 fa con Bolle, y con altro modo legittimo la compofizione, : quantunque dipoi fit venga in- cognizione del Padrone della coía, non we obbligo di fare la reltituzione ¿ come pud vederít nel Padre Enriquez 1ib, 7. cap. 34. mum. 6. che, quantunque colá parli de' beni poffeduti in buona fede > la (teíía paritá corre nel noítro caío. Et e la ragione; perche, fe ignoran- do egliil Padrone , d elendo lontano il Padro- ne, d ellendo i beni incerti, (i da a' poveri tutta la quantitá , che doveva darli al Pa. drone» fe li fapeva:; farebbe cofa dura ob- bligarlo dipoi , che comparendo il Padro ne» gliela reftituifle ; poiche larebbe reíli- ture due volte una cola: Sed fic et , che la compofizione , che fifa colla Bolla, equivale nel foro.della cofcienza“a quella , che do- veva farli a” poveri: Adunque fatta colla Bolla la compofizione , per: non faperá il Padrone, dz ellere incertiibeni, quantun- que dipoi compariílca , non vi fara obbligo nel foro della colcienza di reltituirglieli . L'altro, cheil Papanel calode” beniincerti, há dominio d'eccellenza fopra tali beni, e po- telta di trasferire il lordominio , la qual po- teta concede nella Bella di compo(izione : Adunque, dc. . P. Padre , io non hd fatto compolizione con Bolla, né d'altro modo, perché [empre ho faputo il vero Padrone della cola, che hó rubata. go. C. Sé trovato' in neceflitá eltrema? Perché ritrovandofi, é certo, che nel tem- po, che dura la tal neceflitá » non ve obbli- go di reltituire; 4 anco lentono molti Au- tori y cl eflendo grave la necefíitá Ícufa , mentre dura , dall' obbligo' di reltituire : il che non (r condanna nella Propofizione 36. che condannó Innocenzo XI, qual diceva , ch' era permello rubare in grave neceffitá; perche quelta Propofizione non parla del calo di non reltituire, mabensi di rubare, chefo- no cali diver; come dice il Reverendo P, Torrecilla » fopra quelta Propolizióne , trat. 3. Confult.10. num.78. P. Padre, non mi trovavo in e(trema ; né grave neceflicá , che m'obbligalle a differire la reltituzione . C. Adunque per qual motivo ha tralcurato di farla? P. Padre , perché non potevo reltituire , le non vendevo alcuni grani, cheavevo, e correvano a prezzo alfai infimo nella vendi- ta: Salperto, che montinoa pid. C. Patifce qualche neceffitá, Y danno il Padrone di quella cola , per non reftituirgli quello gli deve? P. Padre nó. C. Cauía giulta ha V. S. per differire la reftituzione; poiché fempre y che non pud faríi lareltituzione', fenza danno notabile , o perdita dell azzenda y pudo differiríi, finché polía far fenza la tal perdita : nel noftro calo non poteva V.S. reltituire lenza perdi- ta notabile , che gli leguiva da vender il granoa minor prezzo: Adunque pote giulta- mente differice la reltituzione ) finché po- telle venderlo meglio: il che fi limita, quan- do'il creditore avelse da patir danno ugua= le , 0 perdita dal differire la reltituzione, che in quelto cafo s'averebbe da fare benche folse con perdita del debitore ? come dice Villalobos nella Som, Tom.2, trat, 11, dific.20, num.7. e 8. Loftelío hi da dirfi nel cafo, che ho det= todidifferire la reftituzione , per ritrovarli il debitore in grave neceffita , che fe il ere- ditore a DD | Bl |
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