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146 mi degli Ecclefialtici ricercano vent' amui fra ¡prelenti, equaranta frá gliaffenti. 63. P. Padre m/accuío , che hd trovato un” altra cola » cheé d'una perlona morta. C. L'ha gid confumata? P. Padresi, efapendo chi era il Padrone , Phód confumata. C. Et há lafciato eredi quelta Perfona morta? Perche, fe gli há lafciati , hi da farl a quelli la reltituzione, come dice )Angeli- co Dottore San Tomalo 2.2. 9.62. art. 5. ad 3. con quelte parole; Si vero ft mortuus ille, cuicf reffivurso facienda , deber reflitui bare. diejas, quicomputatur quafí una perfona cum” ápjo. P. Padre, ¡osó, chenon lafció eredi ne- cellarii. C. Lafció eredi abinteltato? P. Padre no'! só, C. Quando mori il Padrone della cola , s'hi da rellituire agli eredi neceffarii , 0 a quelli , che [uccedono ab inteltato , 9 al Fiíco , 0 a qualfivoglia. , che fia fucceduto Jegittimamente ne? diritti del Defunto. Ma, fe non vi fono eredi in niuna di queíte ma- niere, che dico, há da reltituiríi a' poveri, o confumarein opere pie. Sic Trullench in Decalog. Tom.2./ib.7. cap. 14. db.3. num. E cosi cerchi fapere in che perfona. fucce- derono i beni del defunto , e fapendolo , rellituilca quello , che al defunto doveya : e fe fatte le debite diligenze y non pud af- ficurarfi chi fuccedé alla [ua azzenda , puó darlo a” poveri, 0 farne dir Melle, e confe- guentemente potrá comporíi con Bolle fe- condo quello ,- che lacio detto in quelto Trattato (ap. 2. 64. P. Ancora Padre m'acculo, chein un laccio trovaiun'animale, elo pigliai, e me p'approfittal. C. Era quello avimale di quelli , che fono perlor natura domeftici, come galline , ana- tre Sc. Perché gli animali domellici, e man- fuetidi lor natura, ancorche tal volta fug- gano di caía , d cadano in qualche laccio, 4 rete, non á pollono pigliare , ma hanno a renderfi al [uo Padrone ex Imflit. de rerum di- vif- $. Gallinarum y, ($ leg. Pompon. ff. de ar- quir rar, Domin C. Eradiquelli, che fe bene naturalmen- te non fíiano domeftici, fuole addimeficarli l'art? Come eolombi , cervi, falconi Ácc. Perche quefti animali dopo domefticati , lo- no in propriet+del Padrone , cheli tiene, Trattato VIAL del VH. Comandamento. ancorché fuggano , 0 cadano in lacci, s hanno da reltituire; quando, che non fiano ritornati al loro antico effere di filveltri , d liberi; ¿1 che luccede, quando fuggono, di maniera, che a giudicio prudentes non v'é [peranza, che ritorneranno al loro Padrone: come di- ce Caltro Palao Tom, 7. Trat, 31. de jufit. in gener, dijp. 1. punt, 12, num, 2.0 quando fuggo- no di modo , che non hanno piú ufo di ritor= nare , come dice Inítituta de Rer. divif. $. Pavenum , v. Insis, Etaggiunge Palao ibiin fine, che fi giudica, che i colombi abbino gi3 abbandonatoil loro primo domicilio, le due,ó tre volte non Íono ritornati al tempo deter- minato» Bcuíato. Etavverte Navarro »ella Som, (ap. 17. mum 127. chepecca con obbligo di reftituire quello, che con arte mette nel colombajo frumento, dfementi con fine [pe- ziale di adeícare, e tirare i colombi d'altri colombai . Ma non sintendequefto, quando il fine principale , co'] qualelo fa , € alimen= tarei fuoi colombi, acció non fugghino: P. Né menoera l'animale, che trovai nel laccio , del genere di quelli, che fuole addo- mefticare Parte. C. Era di quellianimali, che fe bene non fiano manfueti, fogliono tenerfirinlerrati in gualche Í jo , come conigli , che fogliono chinderli in qualche folaro , dcortile, ed i ¡y chelono ferrati, o chiufi in qualche peíchiera? cheil pigliarli, quando fono cosi errati , ancorché elcano dal folaro , d claulu- Ea € furto , con obbligo di rellituzione, co- me dice Covarrubia, Villal. Tom: 2, della Som, Trat. 10. diffic. 15. num. Y. A Né meno era di quelto genere d' ani- mali. C. Adunque come ando la cola ? P. Padre, erauna fiera indomita, checa= dé in un laccio , ch' era preparato per caccia= re, doveio la pigliai. C. Etera fuo il laccio, nel quale cade? che fe nel laccio , qual lei avefle potto y folle cadu- ta la fiera indomita , e chiaro, che poteva pi- gliarla, evalerlene: Quia , que nullins funt imbonis, primo occupansi conceduntar, P. Padre» non cade nel mio laccio , ma d'altra períona » che l'aveva preparata per carciare. G. Etera la fiera tanto ficura nel laccio, che non poteva fuggirne? P. Padre, molto ficura, e molto ftretta ftava» che non poteva fuggire dal laccio - 65. C. Se la fiera, che cade nel laceio, non

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