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A me Pa Cap.IV.Parte IV. di quello, che configlia. 141 come ella folo venialmente peccó , e folo fub veniali + obbligata a reltituire y nella feconda fentenza di lopra ; quindi ¿ , che non lo lega la Scomunica . E la ragio- neé, perché la Scomunica e una pena gra- viílima , che non s'incorre , le nor per € pa grave, come dice la comune Teología : Dunque elfendo ftata la colpa fua leggiera> nella detta lentenza y nonincorre nella Sco- munica . 49. Confello , che quelta ragione há mol- fa forza, e perd d'eltrema larghezza , Stio non hó per ficura queíta dottrina ; perche quelto faria fruftare il fine della Scomuni- ca , poiché potrá dire ciaícheduno : lo hó falo: rubato piccola quantitá , e cosi non mi comprende la Scomunica ; dal che [e- guirebbe, che farebbe il Padrone dell' azen- da gravemente dannificato , fenza che nifs funo avelfe obbligo grave di reltituire ; il folo E a rellicuire quello , ¿» ¿ue faltas ef dirior : Y G..compro V.S. um cavallo (non flapendo , ch'era flato ruba- to) per quaranta ducati » vendendolo per cinquanta y e dipoi há faputo, che era fta- to rubato ; folo quefti dieci ducati , +4 q10 faétus ef dirior deve rellituire al vero Pa= drone. Se bene infegna probabilmente Diana part.3. trat. 5. refol 43. con altri Dottori y che quello, il quale confumó la: cola altruz bona fide nienté deve reltituire ; in quelta opinione , che non giudico del tutto impro= babile, relta V.S. difobbligata da reftituire y eziandio quello» che avanzó in fua caía , las fciando di cenare. PARTE LV. Di quello , che configlia. ÓN che e aflordo . E con quelto calo praticoy che oggi' fuccede in quelto Velcovato o Pamplona mi fpiegheró . Ad inftanza del Amminiltratore dell” Ofpitale di Pamplona Í e cavata una Scomunica dal Sig. Nunzio, che neffuno giuochi , ne compri Fende fuori di quelle, che vende detto Ofpitale: Quefta Scomunica lega quellr ; che comprano Tende A sr. Pp Padre m'accuío» che alcuni ladri a erano riloluti di rubare ad un po* vero un' Agnello da-un piccol gregge , che aveva , ediffiloro, che nol rubafíeroa queíto povero , che vera vicino una grofla mandra Pene huomo rieco, e che a quelto il rubaf=w ero. id da altre parti ; perche fe bene fia vero , che il pigliare una Tenda, affolutamente fía col- pa leggiera ; rifpetto perá del danno , che riíulta all Ofpitale , dal valerfi quefto , e a d'altre Tende, é materia confi- erabile y ecositutti incorrono' nella fopra- detta Scomunica . so. P. Aneo m'acculo Padre , eche Paltro giorno (tavano mangiando un' Agnelle certi amici, dé avendom? convitato, feci loro compagnia; e dipoi ho faputo y che era Ílato rubato. E C. Quande V.S. mangió di quello Agneh lo, fapeva, che eraflatorubato? P. Padre nó. C. Se avelfe laputo y ch'era rubato, era obbligata a reltituise tutto quello, che va- leva la porzione , che confumó ; ma , fe nor feppe ; ch'era ftato rubato, nell' opi- nione comune era folamente obbligata a re- flituire que che in fua caía avanzó » la- [ciando di delinare , ó cenare y per aver mangiato co” aci amici. Vedali in Sanchez molla Somma Fem, 1.Mib, 2, cap. 24. num.3 4. eÍ- fendo principio corrente, che quello y che con buona fede confuma la cola aligna y, € G. Vennervall' efferto di rubarloal ricco ? P. Padresi. €. Quantunque fia principio generale » che a quello, ch' ¿ determinato di commet- tere un peccato grave , e lecito configliar ib meno grave ; ció peró sintende , quando non cede in danno di terza períona : V.G. e Pietro riloluto di rubare in comune cen- to reali , lenza determinare a chi voglia: ru» barli , polfo io configliarlo in comune , che rubimeno , Ma [e e determinato di ruba- re a Giovanni cinquanta , non m'é lecito dirgli , che ne rubi venti a Francelco , perché quelto verte in danno di: terza » € determinata períona ; e quello , che dá lomi- aliante configlio. pecca, 8c e obbligato a re flituire. Lello lib; 2. dezufir. cap.13. dub.3. AUM. ZA. 52. Limita quefta dottrina di Lefho Villa= lobos part. 2. trat.11. diffic.7. num,6. $. E pid in fine 5 quaudo a Pietro , che é rifo= luto di rubare a Giovanni , che € povero, 50. y ficonfiglia , che a Franceíco , cheé rice co, rubi meno, che in quefto calo, dice, non vé peccato , quando fi prelume rá» gionevolmente , che Francelca , efeado TICCOy ' | A A A a o a. E rm pil 7 A A A O A Pm
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