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"1 ' A PA E) ) | e de e an? ER 130 Trattato VII. del VIT Comandamento. ti, cWeccedefle due monete d'oro, cialche- duna delle quali ¿un Ícudo d'oro : quella di Valenza, dc altri, che diflero, che feclufo altro danno eltriníeco , la quantitá di tre reali, ó giulj , ancorché fi ruballero ad un ricco , era materia grave . L'opinione piú vera e, chefebene regolarmente parlando, Ja quantitá di quattro reali fía materia gra- ye, non fipud peró né meno aflerire quelta regola fila per tutti : poiché mon we dub- bio , che anche minor quantita bafla-; quando (i ruba la cola ad un povero ,-che quando (í ruba ad un ricco » e che quelto tha da regolaríi ) non afloluta y ma riípetti- vámente » fecondo la quantitA, sfera , po- vertá, d ricchezza , che há il Padrone, al quale la cola fi ruba. > can é la fentenza pid ragionevole , e quella, che feguiró mel num.:6. vide ibi. 5. P. Pare m'acculo , che in una poflel- Aionej, nella quale erano alcuni facchi di fru- mento , ne hórubato (ei. €. Quelti facchi quanto frumento conte- nevano? P. Padre, una miíura. C. Quanto valeva alla mifura il framento, P. Otto reali la miíura. C. L'averebbe confervato il Padrone fin al tempo , che piú vale(fe il frumento? > P. Padreno l'aveva fubito da fmaltire , per pagare idebiti. O C. 1l Padrone di quello frumento era per- lona povera , Óricca ? P. Padre, era un Giornaliero mediocre- mente comodo. 6. Ancorché nel determinare la materia fifa, chenel furto coltituiílce peccato mor- tale , parlino yariamente i DD. come-hó detto nelmum.4. La regola peró piú ficura, e chetocca an buon punto, é-quella, che ri= feriíco di Bonacina de refitut, Tom. 2.9.8, pundi.x.num.7. Baltri, cheinfegnano, que- flo non averíi da giudicare generalmente ma rifpettivamente » e quello » Che ba- fterebbe per il foftentamento ordinario d'un gioro della famiglia a quella perfona, alla qualefi ruba, e materia di peccato ¡morta- lez V.G. rifpettod'un Grande , 0 perfo- na molto titolata , una dobla e materia di peccato mortales perché queíta quantitá ba- fta per ragionevole (oftentamento di fua fami- glia per un giorno: rifpetto d'un Cavaglie- re non molto graride , otto reali:: rifpetto delle períone mediocremente commode , quattro reali: rifpetto ad un povero glorma- liere , che co'l fuofudore guadagna duerea- li al giorno, co' quali foltenta la lua fanfi- glia', quefli. due reali fono «materia grave: riípetto ad un poveromendico un reale; E poiché la perfona , alla quale egli há rubato quelto frumento, che valerebbe otto reali; era un Lavoratore mediocremente comodo 5 peccó V. S. mortalmente , dr é obbligato a reltituire. 7. C. E quanto tempo e , che há commef- Lo quelto furto? P. Padre, fono gia tre anni. C. Há potuto in quello tempo reftituire qualche volta queíta quantitá ? P. Padresi; E C. Opinione comune de' Teologi e, che quello , il quale diferifce qualche tempo la reltituzione , tuttele yolte, che, poten- do, non reftituilce , commette altrettanto numero de” peccati . Ma per follievo de” ¿Confeflori porrá qui l'opinione di Pietro Na. varro de refit. Tom. 2. lib. 4. cap. q. num 9. che cita , e con altri fiegue Diana pnrr. Y, trat.7. refol. 58. i quali infegnáno ,' che quello , il quale.-molte volte pud rellituire Paltrui y+e lo tra fenza caula , un fol peccato in numero commette, quando che con atto contrario non interrompa la vo- lontá: V.:G. fe avendo determinato di non rellituire , Sr eflendofene pentito ,-dipoí al- tra volta ritrattó la volontá di" reftituire; in quello cafo fi moltiplica in numero il peccato , al fentire di queti Dottori. Lu= goperd de penit.di/p 16. Sef.14 S.x. num, 551. ancheinqueño caío di rivocare'il pri mo atto con contraria volootá 3"dice , che lolo un peccato numero 1 coflifuifce colla prima volontá , quando fra Pia; e Paltra frammezza poco tempo; Sicome quello, il quale (leva: dalla menía , con determina- ziove di non pid mangiare, e dipoi ritrat- ta la volontá, e ritorna fubito a continuar a mangiare» fi reputa perina morale com= meftione. Dunque anchein quéilo caío Íará il medemo. 8. C. Midica, iConfellori gli hanno or» dinato nelle altre confefioni ) che reftituifca quefli otto reali? P. Padresi. C. Perché nongli há reftituiti? P. Per fcordanza , e negligenza,. - C. Non l'hanno ammonito i Confeflori A ayyiíato, che [e non reltituiva glineghe- rebbero

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