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-Capitolo 1: del Farto. facon confenfo del fue Padrone» none fur- to; eper ellerlo, e neceflario , che fa con- tro la volontá del Padrone della cola; il che puó elfere in due modi; perché puol eflere involontario il Padrone in quanto alla L0= flanza , d in quanto al modo: inquanto al- la foftanza Íará, quando none fua volonta, ne vorrebbe, chegli pigliafíero la fua roba: in quanto al mode , quando confentille, che pigliaflero la cola, non vorrebbe peróy che li piglialle fenza fua licenza : V. G. un Padre di” famiglia , quale (e fuo figlie gli dimandafTe qualche reale y glielo dareb- be; nen vole pero, ch'egli le Jo pigli [enza lua licenza. Quando il Padronee ¡involon= tario , in quanto alla foflanza , e furto y e peccato mortale (eflendo grave la materia ) e veobbligo di 'refhituire. Ma quando non e involontario nella foíltanza , matolo nel mo- do, none peccato mortale, ma veniale, ng v'e obbligo di reltituire . Si dice finalmente , fnvizo rarionabiliter , pe (ignificare , che fe bene il Padrone ella cola non acconfenta , che gli fia pre- la » le la fua refiltenza e irragionevole; non lara furto il pigliarla: Y. G. quello, che el- fendo in eltrema neceffitá , piglia unacola; ancorché, quello , che n'¿ Padrone , non vi confenta» non Íari furto;.perché in que- Do calos non esnuito rarionabilirer . Fá Pie= tro una giulta ricompenía de'beni di Gio- vanni » il quale e involontario in quelto; non comimette Pietro in quelta- ricompen- fa furto ; perche , ancerche Giovanni fia involontario , non )'é ragionevolmente. Piglia una Donna a fuo Marito , quello y ch' e neceflario per la [pela della famiglia , ed eflo non:glielo vuol dare, non commet- te- in pigliarlo furto ; perche + fe bene il Marito fia involontario , né voglia , che la Moglie Jo pigli, none involontario ragione- volmente . 2. Suppongo ancora che nel furto ú trovino due ingiurie; Puna che-fi faa Dio, tralgredendo la fua Santa Legge » che proi- biíce ibrubare ; altra, che (1 fá al Proffi- mo > Iadónli le fe facoltá . L'aggra- viO y fifia Dio aelfurto, há da rilarcir- 1: colla confeffione, e penitenza . Quello» che li fa al Proflimo, há da rifarcirí colla reltituzione 3 e: non baíta il confefare la colpa , fe non fi reflituiíce y potendo ; ne fi foddisfá con folo reltituire , fe non í confefía: il che dico, perche hd troyato al» 129 cuni ignoranti, quali peníano , che con re= ftituire compiltano , ancorché non confefli- no la colpa del furto 5.82 altri , che fti- mano di compire coy -confellarfi , ancor- ché non reftituiíchino ; 8 ancora hd tro- vato altri , che peníano » che non habbino. a confellare il peccato del furto , fe non ponno rellituire : ignoranze in yero troppe colpevoli. : 3. Il furto épeccato mortale di fa natu- ra » X e oppolto alla virtú della giultizia; e de' peccati, che fi commettono contro il Proflimo, e il meno grave; poichefi fi con quello minor aggravio , che colla detra- zione y contumelia , mutilazione , percuí= fione > d omicidio ; perciocché con quelti fiofíende la fama » onore» fanitá, d vita del Proflimo; e co'l furto folo le facoltá , che [ono di minor prezzo, che la fama, onore, lalute » e vita Ancorché il furto di fua «natura fa ccato mortale y puol' eflere veniale per parvitá della materia 5 e quel , che potrebbe eflere veniale per la parvitá del. la materia » puó ellere mortale per il gra- ve danno , che cauía: V. G. fe fi ruba ad un povero Artiíta un inftromento del- la. fua arte , come gli aghi al Sarto , co quali cuciva ¿e per quelta cauía mon pud travagliare , e perde le fue giornate ; an- corché il furto potrebbe eflere veniale per la parvitá della materia » fará morta- le per il danno pavo che cauía . Come», e-per quali caule pai il peccato veniale ex genere fuo ad ellere mortale ex accidemta £¿, lofpiegai diffulamente nelle mie Confe- renze Morali_trat.2. Se]. 4. Conferen. 2. 1. Y; E come pofía il peccato, mortale ex genere fuo ellere yeniale ex accidenti y lo fpiegai nel medemo trat, 2. Comfer,1. num. 1. doye potrá yederíi. 4. Variamente hanno difcorfo gli Auto- ri in determinare la quantitá, chein m. ria di furto fi ricerchi , e bafti , accio fia peccato mortale ; fopra di che riferifce yarie opinioni il noltro Padre Leandro da Murcia nelle fue difquilizioni Moral. Tom. 2, trat. dy. de legib.di/p. 11. refol 1. num. y. Ribes rifce Popinione di Navarro, che difle , era baltante la quantitá di mezzo reale : quel- la di Gordova , che difle un reale : quella di Bartolomeo Medina , che diceva , due reali : quella di Emanuele Rodriguez , dL Aragone y, che diceva , mecellaria la es J] z a O o En me li o Ai md A oda cnc rra z A a y » 4 ó e e á A A O A PP 7 e | : | ' | AN! pa al

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