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126 > andar V.S. a confellarí da quello, e pee Hero confeflione dirgli: V. S í ricordera , che nella taleoccalione mi folli- citó ad rmpia y abulando del Santo Sacra- mento della Penitenza- Non ignorava , che a limigliante delitco é impolta pena , che V.S: fa devunziata al Sant Ufficio; prima di far joquelto, moflo da pietá vengo a fargliene la correzione y avvilandolo , che cerchidi emen- darfi; che quando nó, ltia avvertito-» che io compiró alla mia obbligazione , e lodenun- zieró lenza riguardo alcuno. 177. Dopo d'aver terminata la prima im- preffione, hd veduto una Bolla di Papa Ale(- fandro VII. [pedita alli 8. di Luglio del 1660: il cuitenore há D.Francelco Verde Tom. r. sis 9. de denuntiar. fogl.38..e 39 nella qual Bolía dichiara Sua Santitá per improbabili , e oco licure le opinioni, che Ículano, d li= ap dall obbligo di denunziare , con ti- tolo di fare la correzione, d altri fimiglian- ti preteflti, in materie appartenenti al Santo Tribunale dell Inquifizione: Propterea ( di- ce quella Bolla ) ¡dem Sanétifimus declara: vit, etiamf nulla fraterna correctio, vel alia monitio premi/fa fuerit y omninóteners y Es obl;- gatos elfo accedere ad denunciandum., (Se. E pid abaífo aggiunge: Nec pof/? ¡llos d denuntiando: fub diéla fraterna correilione y; vel alía quo= vis pretextu retrabero y aut retardare y Uc. La qua! Bolla fi afiflein Roma alle Porte di San Pietro. E lecondo quello Decreto y saver da fare la denunzia ne” cali , che appartengono al Santo Tribunale della Santa Inquifizione, fen- za, che fia necellario fare la correzione , Sí ancorché il delinquente fia emendato. 178. E cosiV.S. non potrá evitare il de= nunziare cotella Períona , che la follicitó ad bostaítus. P. Padre, glidó parola di farlo. C. Sappia , che hada farlo fubito, perché jo non pollo affolverla, che prima non l'abbia fatto. P. Padre, iogl'impegno la mia parola, che fubitolo faró; ficompiaccia d'affolvermi per oras ee qui moltagente» e [e non mi co- munico, penferanno altra cofa . C. Adunque, per evitare queíla nota, e dandomi_V-S. fermiffima parola , che com+ pirá alla lua obbligazione-, V'alfolveró : valen- domi deil*opinionedi Navarro, Rodriguez , dc altri citati da Dianaparz.1.trar. 4:re/0/.2%. che infegnano » che quando il Penitente e Tráttato VI del VL Comandamento. períona fedele", e timorata:, della quale fi crede compiri alla fuzobbligazione , fe y+ inconveniente in non alfolveria , pud fará colla parola, e fermo: propolito y che fubito fara la denunziz. 179: P. Padre , e a chi devoio fare lade. nunzia ? C: A qualche Commiflario del Santo: Tribunale , che:raro cil Luogo , le e niente grande, nel quale non fia, d almeno vicino a quello. P.. Padre, ed in che forma hó da fare la denunzia? ] C. Deveandáre dal Commillario, e dir= gli, come D. 0 Er. Folano detal, Sacerdotes d Curato, 0 Beneficiato» del tal Luogo , e Parrocchia: , Y Religiofo del tal Convento ,- Pha follicitata brutalmente nel Santo Sacra- mento delia Confelfione-. P.. Padre: , fará impolibile , che io pola andare fenza nota > e [candalo. C.:Adunque dandomi V. S. licenza , 10» faró la denunzia al detto Commillario . P.. Padre» gliela do. ; C..Se há opportunitá il Confeflore, at derá dal Commiflirio , e denunzieri il folli- citante: Senon há campo di far verbalmente ladenunziz> puó farla con unalettera , del feguentee tenore-. 180: Per compire: al comandamento: di cotelto Sacro Fribunale dell Inquifizione y al quale la Sedia Apoltolica hd: concello fa» coltá di procedere contro i-Sacerdoti, che: follicitano ad Turpia nella confeffione; fac» cio fapere a V. S. come D. d F.. Folano de tal, Curato, Beneficiato , Y Aliftente nel tal luogo , Y Religioío del tal Ordine , fi» glio del tal Convento, follicitd N. «d Trr= pia, mella confeffione Sacramentale; di che: do a V.S:-notizia con licenza del Penitente: follicitatoy per effere impollibilitato: a: farlo per se fteflo, acció V.S. come Commillario del Sacro Tribunale dia in quello quefta noti- zia, acciocchéfi proveda quellofará piú con» veniente. Data nel tal Luogo, il tal giornoy mefe, $ anno, Ste. 181.-Ayverto i Confellori , che mai e loto: lecito dimandar al Penitente, chi Mil follicitante ; fe non in calo , che per non po» tereilral Penitente denunziare per ses fac- cia farlo dal Confeflore per lui, allora éne- ceflario: faperlo , per fare la denunzia in fob- ma debita . Avyerto ancora , che non fiano e i Qi-

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