BCCPAM0001175-5-0100000000000

Cap. VII. Parte X. della Difpenfa des imped. 109 C. Fú peraver taciuto alcuna cola , che [e» condo lo ftile della Curia Romana , doveva (piegarli? Che, quantunque alcuni Dottori dicano , ch' ¿nulla la difpenía-, le fi tace quello , che fecondo lo (tile della Curia fuole (piegarí , e peró probabile il contrario, come puo veder( in Learidro del Sacramento par, 2. trat, 9 difp.24. 9 48. P. Non s'é taciuto cola ) che folle file della Curia. C. Adunque , qual fú il diferto feguito nella relazione. P. Sallegó per caufa , a fine d'ottenere la difpenía , che la donna non averebbe tro- vato con chiaccafaríi, per mancarle la do- tes avendo per altro dote baftante per ma- ritaríí. C. Concorreva alcuna altra caufa , per la quale la donna non averebbe troyato Ma- rito. P. Padre si; perch? , quantunque avelle buona dote, era peró gia attempata di mol- to; 4 e certo , che non averia avuto altro partito. 116, C. Per rifolvere quelto calo, há da fupporfi » che per difpenlare negli impedi- menti del matrimonio, v'há da eflere qual- chie cauía giuíta : e quelte fono , Pevitare gli fcandali , il cellare per quefto mezzo ¡ litigi > € le diícordie , il non ritrovaríi al- tra Spola, 9 Spofo uguale , che la parente , il non avere la donna dote, 0 dover lafciare di maritaríi , per efler deforme , di molta etá, d per altro motivo , 8caltre cauíe , che rife- riíce Villalobos par?.1. trat. 13. dific.26. 8 altri Autori. : Sha anche da fupporre, che lecaule per difpeníare , alcune fono finali, altre impul- five: Cauía finale e quella , per la quale fi muove il Superiore affolutamente a difpen- fare; di forteche, fe non avefle quelta cau- fa, non concederia la difpenía : Cauía im- pulíiva e quella, che facilita il Superiore 4 dilpeníare; dimodo , che fe mancalle quelta cauía, concederia con diffícolta la difpenía . Se la cauía finale , che sallega e falía , la difpeníaé nulla: Ma ellendo vera la cauía fi- nale , ne nol fia limpulfiya , non farebbe ladifpenía nulla. 117. Da qui viene, che la difpenía , che V.S. impetró y non fú nulla, ma valida ; quantunque la cauía, che sallegó, folle il dire, che per difetto di dote larebbe rimalta fenza Marito la donna, eflendo vero, che no! troveria , per elleré «molto avvanzata negli Anni, d per altra tagione; perche la cauía finale in quelto calo fU, non trova- re d'accalarí tal donna; e quelto era vero; e che il non trovar partito fía per mancan- za della dote, d fia per deformitá , per Peta avvanzata , Y peraltro titolo , non e caufa finale, ma bensi Prova della caufa , come dicé Fr. Luigi della Concezione allegato , e feguito dal M. R P. Torrecilla »..e/le fue Confúlte trat. 1. Conf. 9. num, 29. e 30. con Sanchez, Ez altri Leandro del Sacram. fp, quef. $2. 118. P. Padre: m'acculo ancora , che la Donna , colla quale mi fon accalato , era fi- glia duna mia prima Cugina ; e quando (il mando per la difpenía , folo fi diffe nella re- lazione, ch'eravamo in terzo grado di con- fanguinitá y» dc in quello ci difpensó Sua Santita. G. V.S. era con fua Moglie in fecondo grado con terzo; e quantunque Molina dica eller necellario [piegare tutti due igradi, al- tri peró , che cita, efiegue Leandro del Sa- cramento Tom. 2. trat, 9. difp.24. 9- 39.448. dicono , che bafta [piegare il pid remoto. Et € laragione, perché lofpiegare il grado proffimo, lolo fi fonda nello ftile della Cu- ria; quefto (tile non obbliga im foro confcsen. tie, comedice Leandro ¿bi94/?.48. Adun- que non e necellario Ípiegare il grado pi proífimo. E fi conferma, perché , come pro- babilmete dicono alcuni Dottori apud Lean drum ubs fupra quef. 36, in fine . Se Pietro ha parentela con Maria in quarto grado , € quinto , giá non há bilogno di difpenfa, per 1pofarfi con lei: Adunque fiegue , che non e necellario [piegare nella difpenfa il pid proflimo. 119. Laltro ; perché , come con Ledel- ma, Rodriguez, écaltri, dice Diana p. $. erat, 5, refol,60. quando quelli, che diman- dano la difpenía, hanno doppia parentela in un medemo grado, come [e Pietro, e Ma- ria lono parenti per parte di Padre , e di Madre in un medemo grado , non e necefla- rio nell' impetrazione della difpenía far men= zione de due vincoli di parentela : Adun- ue né meno fara neceflario , quando igradi fono difluguali , far menzione del grado piú proflimo. 120. Sari peró neceflario ottenere lettere declaratotie da Roma fopra -il grado piú proflimo , come determina Pio Y. in un M0. e .- ra a 4 - E ñ AN h a ll | qn 7 UN q vil :) q NN A

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz