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Capitolo V. dello Stupro. na > Sc altri apud Murciam ¿bidem num. 2. dicano eflere peccato conmalizia di ftupro , quamvis Virgo confentiat abíque vi . Vide Ballzum Verb. Seupramnaum, x., 24. Midica, i Padri, 0 Tutori, fotto la cultodia de quali ftava quelta Giovane , vide- ro , Che Y. S. la portava via di caía ? P. Padresi. C. Quelti relifterono , acció V. S. non la portafle via ? P. Padre si, ma ¡o aveyvo maggior forza > e ne la portai. :C. Adunque per quelta circoftanza d'aver- lalevata di calacon reliltenza de' fuoi Geni- tori , queíto ratto há malizia d'ingiultizia, co= me lentonoi DD. citati.. 25. P. Padre m'accufo , quod yi cognovi mulierem viduam . C. Tulit ne vi de uno in alium locum eam cognoÍcendi caula? perché ip quelto calo ave- rebbe peccato di ratto . P. Padre si: C. Sicome ia malizia del r tto fi verifica, quando violentemente de uno in alium eransfertur locum multer, ea abutendigra- tia, [ive virgo, fiveuxorata, five vidua fit: Itá cujuícunque ftatus fit mulier fi ei viacce= ditur, talisacceflus habet malitiam injuíti- rizo. Perche la virtú della giuftizia, ordina, cheaniuno fi faccia aggravio ne' fuoi beni, 9 perfona: In quelto cafo 11 fá alla perfona della tal Donna (fia qualíivoglia): Adun: que e peccato d'ingiuftizia; e di piú e con- tra la caritá , com'é chiaro ; quantunque, non ellendo vergine) non averá malizia di ftupro. CAPITOLO V. Dello Stupro . 26. Padre m'acculo , quod vi cognovi 4 aliam virginem . C. Fa dandogli parola di fpofarla , Y di do- tarla? P. Padre , io non le hó offerto cola al- cuna. C. Siilla confenfiet in fui deflorationem V.S. non farebbe obbligata a reltituirle co- la alcuna (mon avendoglielo promeffo ) ben- che per altro ifuoi Padri , Y Tutori avellero reííftito. Sanchez /ib,7. de marrim. difp. 14. ”. 11. Leflio, Navarro, 4 altri, che cita, £ liegue Fagundez in6. precepe. lib, 6, cap. 5. 79 Villalobos Pars. 2. Brat. 1. diffc.3. num. 5. Perche quella , e non fuo Padre, há pienodo- fninio del fuo corpo. Má avendola V. S, conolciuta per vim» eleyatole Vonore , quantunqué per altro non le abbia promeflo cofaalcuna , obbli- gata a reftituirle non tutta ladote , ma quel- lodi piú, cheé neceflario a poterlí marita- re: V.G. fe confervando la fua integritá, li laria maritata con períona difuo pari con 300. ducati, e per averla pería, nevole lo Spoio 500. V..S, € obbligata a rellituirle 200. ducati , perché queito danno patifes per colpa di V.S. Villalobos mel luogo ciraté num, 13. Navarro nella Som. Lat. cap, 16. num, 17.0 altri, P. Padre , ella sé accalata nell'ifefo modo nel quale fi larebbe accalata vergine, lenza maggior dote di quella averebbe avu- to, le folle Itata Íenza lefione ; poiche se maritata coll'ifteíla dote , che hanno avuto le fue forelle. «C. Adunque in quelto calo V. S. non á obbligata a cola alcuna; poiché nian danno há patito per lo ftupro. Leo lib, 2, dejuf, cap.10. dub 2. num. 5.0 altri. 27. P. Padre m'acculo, quod ipía confen- tientecognovi aliam , quam virginem crede= bam, re autem ipía talis non erat. C. L'ha follecitata con prieghi importuni , frequenti donatiyi, d gran promelle ? P. Padre si, molto 1'hó follecitata , dc in yarie maniere. C. Era perfona inferiore a V. S. come V. G. ferva Ác. P. Padrenó. C. T prieghi importuni di perfone d'auto- ritá , ut preces Domini cum ancilla fua, equivagliono alla violenza ) come dicono comunemente i DD. Et anche «quandoi prieghi mon fono di perlona. d'Autoriti , Íentono, Medina , Cordova, Cajetano, 4 altri, che cita Diana part.2. trat. 16. refol. 48. che equivagligno, e fi reputano violen- za; quantunque Lellio, Pietro Navarra , € Ledeíma citati da Fagundez ix 6. precepe, lib. 6ocap. 5. num. 11. $ alis, fentano il con- trario. Ma il fentimento di Medina mi pare il piú vero y quia mulieres labiles funt , 4tcum preces inyalelcunt , eis refiftere mon va- lent. 28. Mi dica, per quelto accello € feguita acolleialcuna infamia , d diflonore? P. Pa- A
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