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Capitolo 11. dell Incefto.- folum -intendunt delegtationem-, non cau: (ant diltindionem (pecificam, fed folum ag» gravant intra eandem (peciem : Ergo pollu- tiones ¡illze non diftinguuntur fpecie ratione objeltorum. CAPITOLO IL Del? Incefto.. 9. P M' accufo Padre , che hó avuto qual- a che treíca indecente con una mia Parente. C. Quelle treíche erano , ad obtinendam copulam? P. Padre nó. C. N'aveva interiormentedeliderio? Per- ché , come il deliderio efficace há l'iltella malizia , che l'opra, alla quale mira, fenza dubbio queíto defiderio averebbe la malizia d'incelto.. P. Padre, non aveyo fimile intenzione , ne deliderio: > ¿¿Cé Palus ne elt illis in tripudiis effufñio- nem aliquam feminis, vel le -expoluit peri- culoeffundendi? P. Padre si, in effetto fentii quelta fiac- chezza. C. E' chiaro » che copula » feú accelffas cum confanguinea , [ed affine intra 4. gra- dum., ell inceltus, quodque tale elt delide- rium illius ; alcuno peró dubitera, fi talis taítus> ac tripudia habita cum -tali conían- guinea , vel afine induant malitiam ince- ftus: E la ragione di dubitare é y quia .«co- pula fodomitica inter confanguineos), etiam primo confanguinitatis gradu , non habet malitiam inceftus, in -opinione di Belloco, Homobono » 8 altri, che cita ,. e-fiegue Murcia Tom. 1. .di/q.dib.2, difp.2. refol. 19. 2,5. enel Tom.2. libra. diff i 10. refol.6, n.2, e 4. Diana 3. part. trat..y. refol. 101. Perchée in fentimento di quelti DD. folo fi contrae la malizia d'incelto, quando intervenit co- pula apta caulare afinitatem : in fodomitis copulanon ell apta caulare affinitatem;-ers goin nullo horum-aétuum contrahitur maáli- tiainceltus: Adunque pare, che s' inferiíca da quelta dottrina , chené meno -taltus , feú tripudia'eum confanguineis averanno la ma- lizia d'incelto. Pero , feinquefta opinioneé veritá , debet intelligi folum-de taétibus fodomiticis, non yeró corum, quitalesnonfunt. E laragione 73 e; perche taítus ex fine operís ordinantur ad copulam . Atqui copula cum conlanguinea ell inceftus: Ergo etiam tadtus. zo, P. Padre m'acculo cognoville con- fanguineam meam in fecundo confanguini- tatis gradu y Sc aliam afiinem in tertio af- finitatis gradu. C. Nell'uno» enell' altro accelío hi Y. $, commeflo incelto : Non e .peró neceflarioy in opinione d'alcuni, fpiegare il grado del- la parentela, ch'era fri V.S. e quelle per- fone; ma baltachedica, che há peccato con fue parenti dentro del quarto grado», fenza Ípiegare le la parentela € d' affinita.) 0 di conlanguinitá . Cajetano , Bonacina » Le- defma , checita Diana Part. 1, trat, 7. refol. y. epart.q trat y refol.234. Murcia Tom, 2. .4.0difp,10. refol, 6. 1.7, La ragione lié ; per- ché la diverfitá £pecifica £i prende dall' oppo- fizione a div ría virtú., o diverío modo d'op- poríi a quella : Tutti i gradi di confangui- nitá , Sá affinicá s oppongono alla fola vir- aú-della pietá .. e non la mirano in diver- fo modo : Adunque non 4 diftinguono di fpezie . Se beneé vero ,.e comune il contrario; e peril meno» fe il grado e il primo s' ayera da [piegare Ípecificatamente . Vedali Balleo Verb, Incef, mum, 3. CAPITOLO Deii sdulrerio. Mo ILL Padre m'accuílo , che fono flato tre a annicontinui in una pellima con- yerlazione . C. Con qual períona? P. Cum uxorata . C. EV.S. cheftato allora aveva ? P. Padre uxoratus 8-ego eram. C. Mulier heec confanguinea fui erat , wel uxoris (ue? P. Padre nó. C. Adunquei peccati , che hi commefse erano adulter; ; Sí in fentenza comune , fempre che habebat rem cum illa commet- tevadueadulterj diftiati di numero :/L' uno per P'ingiuria , «Sc ingiullizia , «che faceva al-marito della fua amica . Moyaón Seled?, Tom, 3.trat.3.di/p.3.9.4.art , q. numa. 1 contrario hanno necelsariamente ad afseri- re» quelli, che dicono, che in un numero atto non .ponno eísere due malizie po 1 TI, E. - ci ; ri ARA, CO PROTA OPI, 7 EG A E 1 q y p Ñ Y > A A A A o nt
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