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Cap.V HL Efortaz. a coloro, CAPITOLO VIIL Efortazione a quei , che mantena gono ouj. 64. paa de' precetti y che pid ci há raccomandati Criíto S. N. € flato quello della caritá , inlegnandoci a prati- carla co' noftri nemici , pon lolo colle paro- le, ma molto pia cogli efempi fublimiflimi; poiche non vé flato» né puó elleryi perías na alcuna, alla quale fiano flate fatte mag- giori ingiurie di quelle furono fatte a Cri- ífto Giesú noltro Dio ,-ch'eflendo la (tella ifñinocenza y e Santitás fu trattato da ladro, da belftemmiatore , da indemoniato » € fi- nalmente conficcato in Croce come Reo; € fú tanto generoío il fuo cuore » che con tutta liberalitá perdonó a' fuoi Crocififlori ognioltraggio . Sará fommaá fuperbia , che un huomo pretenda d'ellere di maggior condi» zione di Dio: che J'lmmenía Maeltá- di Dio ingiuriata abbia da foflrire , tollerare , e .perdonare, e che l'huomo-creatura vile, e miferabile non abbia ad ingegnarí di farlo an- ch'egli ? Alzi V.S. gli ecchi a quel Crocififlo Si- gnore» e lo vedrá divenuto [copo d'ingiu- rie le pid atroci, d'affrontii pi ingiuriofis d'oltraggii pid iniqui, dVoffele le pid ingin- fte, che fi fiano ndite : contempli quelle Mani, equei Piedi, che mai oflefero alcu- no, ma bensi a tutti giovaróno, inchiodati con duri ferri: quelle tempia divine , che Sempre idearono penfieri tutt'amore , nutri- rono affetti di fomma pietá , forate di pun- gentifflime Ípine: miri quegli Omeri fracal- lati dalle battiture : quel Volto Divino [por- cato da' Íputi , illividito dalle guanciate , e finalmente miri quel Corpo-Sacro lafciato fulla Croce qual ritaglio » 4 avanzo di pene, e tormenti . Or mi.dica, fono tante, e si grayi Pingiurie 5 che V..S. há ricevuto da fuoi nemici? Certo che nó: Ora , [e Dio ba tollerato tanti oltraggi, per dar elempio a V.S. e perdonato con fomma genero(itá tante offele , perché V.S. mon fará lo ftello co'fuoi nemici? Efevogliamo avanzare un poco piú il dil- corío; Ella ftefía quante ingiurie há fatroa Dio? Quantevolte l'há difprezzato? Quan- ti peccati há commello? E ció non oltante V.S. vole, che Digleperdoni tante offefe, 3 oltraggi? Ayverta , che fe non perdonaa che mantengonoodj. 71 fuoi nimici , né meno Dio perdonerá a lei; e le non foffre in pazienza i torti , chele fono flati fatei, némeno Dio foffirirá quelli, che alui há fatro V.S. eche Dio mai J'amera, le ella non ama i fuoi nemici. E le V.S. non' vivein paces ne conferva la caritá co'l [uo Proflimo , né meno, Dio fará pace con lei, ma la pagherá colla Mella moneta : Eadem menfura , qua ment fugritis y remetietur vobis, Luc, cap.6. Riflerta » che le dimanda a Dio Noítro Signore nell' ora= zione del Pater Noíter , che le perdoni le fue colpe, com'ella perdona a'fuoi nemici; non perdonando , dimanda a Dio y che né meno perdoni a lei; e Sua Divina Maeftá la fará y comela fi V.S. Inprova di queíla ve- ritá, cidice l'iftello Crilto, che ad un'huo- mo» quale per certo debito doveva ellerin- carcerato » chiedendo pietá alcreditore» fú condonato tutto il debito: L'huomo debito- re, era ancor egli creditore d'un'altro; qua- le pure gli dimando , che gli ulafle, come a lui era flata ulata » pietá; e quelto, fordo alle preghiere del debitore , mai volle ufargli mifericordia , Sin pena di quefta crudeltá lo confinó la Maeftá Divina nella carcere eterna dell'Inferno.. Lo lteflo fará con V. S. le non perdona, ed uía pietá co”! lua Prol- mo; come fi puó vedere nel [eguente calo, fi riferilce nello fpecchio degli elempj Verb. Dimit. num.4,. 65. V'era un' huomo vendicativo » che mai volle perdonare un'ingiuria. Mori co- ftui » elevatoil corpo»per ellere portato alla fepoltura , flando nella Chiefa, ecantandol PUfhcio de' Morti , giunto il Sacerdote acan- tare quella lezzione, che comincia : Parce mibi Domine , perdonami Signore. 1 Croce- fillo dell” Altare Maggiore ( calo [paventofo! ) íchiodó dalla Crocele Mani , e chiudendot1 con quelle.Porecchie , difle con voce alta , che lo fenti tutto il Popolo: Nor pepercit ; mequeparcam. Egli non ha yoluto perdonare , né ¡o mai perdoneró a lui. Efempio diquanto Dio ajuti chi perdona a'fuoi nemici . 66. Acconta Surio nella Felta della Traslazione di S. Donaziano > co- me venne a yenerare le Reliquie del Santo un-Cavagliere, che aveva un nemico , qua- le in queíta occafione fi pole a” piedi-del Ca- vagliere , a chiedergli perdono ; piú fde- E 4 guato

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