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Capitolo VIT. intendere y né larovina del Proffimo, ne il fuo utile , é occalione di rovina; come quel- lo, che giura, beltemmia, o faleri peccati in prefenza del fuo Proffimo, conofcendo, Che gli é cauía di rovina fpirituales. non Vin tendendo peró direttamente . Lo feandalo generale li riduce a quella (pezie di peccato, alla quale induce il proflimo, nelPopinione comune y come diród dipoi rel mm, 55, 57. P. Padre nvacculo d'eflermi vantato avanti d'alcuni mieiamici d'effere tato cum muliere aliena. C. Allora ebbe V..S. compiacenza del pec- cato pallato? P. Padresi. C. Nominó la perfona , colla quale pec- co? P. Padresi. C. Era períona di buon nome, e ftimata onelta? P. Padre si, almenoio non ne hdmai fen- tito dire cofa in contrario... C. Leperíone , collequali fi vantó, era- no tali, che V. Ss. poteva dubitare , che (í moveriano a peccare , per udire ¿il commer- cio» che há avuto? P. Non erano del tutto Sante, maio'non so che cofa fía paffata nel lor” animo. C. Quattro malizie di fpezie diítinte hi commello V.$S. inquelta jattanza. La pri- má, éeilpeccato-della jartanza fea, la di cui malizia generalmente s'oppone alla virtú della penitenza ; perché quelta virti joclina ad abborrire il peccato; la jattanza soppone all abborrimento : Adunque s'op- pone alla virtú della penitenza general. mente. Quantunque formalmente (olo s'oppone alla virta delPumilta , 4 e fpezie di fuper- bia la jattanza ; perche la fuperbia preten- de la flima , e gloria propria.: quefto (telfo pretende la jattanza: Adunque e fpezie di Luperbia.. La feconda malizia y e la compiacenza, che V.S. háavuto del peccato pallato > la qual malizia e (pezie di Jufluria oppofta alla virtú della caftitá.. La terza malizia fú di dettrazione, per aver Mominata » $ infamata lá períona , colla quale peccó y e quefta malizia s'oppo- ne alla virtú della giullizia; e della (ua re- ftituzione tratteró nell'ottavo Comandamen- to, “af. 4. La quarta malizia era di fcandalo , $coc. dello Scandalo. 69 calionc di peccare, che V.S. diede a quelli, che inteleroil fuo commercio . 58. Ma, fe quelli , che hanno udito, erano tali , che per elfere affai virtuoli , e dabbene , non fi a mofli a peccare, per udire il luo commercio ; d tanto cattivi , che giá erano determinati di peceare, fenza fen- tirequello V.:S. difle , non avveva la fua jat= tanza lamalizia di fcandalo; perché non fa occalione di peécare. Sic Palaus Part.s. trar, 6. di/p..6..punél. y. numa. s Ma non -.eflendo né tanto virtuoli , ne tanto cattivi , come há detto , ella commile peccato di Ícandalo y co'l vantaríi del peccato 1 loro prelenza. 53. Midica , di che lato erano quefte per- fone, che udirono il fuo peccato? P. Padre, unoeraaccaíato , l'altro Sacer- dote, e gli altri fciolti. C. Nell opinione comune , che lo fcan- dalo firiducea quella fpezie di peccato, alla quale s'induce il Proffimo,' ¿neceflario , che V.S. dicalo ftato delle períone , che ha Ícan- dalizzato. Perd, fecondo quello, che ioin= feriíco dall'opinione di Suarez di/p ,1o.de cha= ritare Seól 2. num. 4. Coninch, di/p. 32. de eba= riz, num,46. e difp. 28.mum. 12. che giudica per probabile Lugo. de Penis. difp. 16. SH, 14. num. 157. quali infegnano , che , quantun= que quello, che configlia un'altro, quale ha voto di callitá, a traígredirlo , pecchi contro il voto , equefto Ícandalo fi riduca alla (pe- zie del Sacrilegio ; Quello pero ¿ che folo co'l fuo mal' elempio dá occalione di traígre- dire il vóto di caftitá a chi 1'ha fatto , non pec- ca col [uo mal'elempio contra il voto dell' altro: Atqui V.S. non há configliato colo- ro , Che l'banno fentito , apeccaré, ma folo co'l fuo parlare há dato loro mal eflempio: Adunque non é necellario Ípiegare il (uo lato fecondo quelta Dottrina 5 quantunque io mi confotmi colla comune, che e la vera. Vedaíi la leconda parte della Pratica 2rar. 14- cap. 6. núm. 52, 60. Come né meno fará neceffario ípie- gare il numero delle períone, quali udiro. no la fua pratica, e ( (candalizarono , fe= condo la dottrina infegnata da molti Teo- legi, che dice, che un'arto numero , non puó avere due peccati di numerd diftinti: Atqui , la jattanza di V.S. fi un'atto nue mero: Ádunque non ponno eflere in quel la due péccati di numero diftinti . É eosi bafterá , che V.S. sacculi, dicendo: Padre E 7 m'accu-
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