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68 Trattato V. del V.Comandamento. fin Diana part. 5. trar. 9 de Excommun. refol, 68. $. Ad fecundum; quantunque pecchi il Confellore , che colpabilmente. tralaícia d'imporce detto obbligo ; ne il pe sitente ne rella libero» benche il Confeflore non glielo imponga ; e fe ceflando impedimento , non liprelenta, ricade nella medema Ícomu- nica ex diól. cap. eosqui, de fentene, Excomm. in6. Vero e, che non e neceflario , che il Penitente fi prelenti al Superiore in propria períona , ma balterá , che lo faccia per Pro- euratore; Sic cum Navarro , 8zaliis, Lean- der a S.S par?.4.trat. 1. difp, 9. q. 21 54. Notili per terzo , che quello , chef allolve, non precifamente » perche ¿impedi- to, enon puó ricorrere dal Superiore, a cui é filervata la cenfura, ma bensi sSaffolvein virtút della Bolla, Giubileo , d altro Privile- gio, che conceda f:coltá d'aflolvere da tal cenfura rifervata , non fe gli há da imporre Pobbligo di prefentaríi dipoi al Superiore, a enié rifervata, come con Cornejo, écaltri infegna il P. Leandro del Sacramento dié, part. 4.trat.2. difp. 17. quef. 69. La ragiome e, perchéiCanoni, che vogliono, $ ordi- mano, che il Penitente comparifca dipoi dal Superiore, parlano nel caflo » che fía alfoluto dall” inferiore , per ellervi legittimo impedi= mento, cheallora glivieta Vandare allapre-- fenza del Superiore : Manon parlano del no- ftrocafo, nel quale il Superiore concede p-r la Bolla , Y Giubileo, 0 privilegio , facoitá d'alfolvere affolutamente dalle cenfure riíer- vate. L'altro, perché; quando per tali pri- vilegi Saflolve dalla cenfura rifervata, l'allo- luzione e dirétta ,e non indiretta: Sedác ef, eheallolvendofi direttamente ladetta cenfu- ra, nonhafli da imporre- l'onere di comparire dal Súperiore : Adunque non (i deve imporre quelP oñere, quando: il Penitente eaffoluto in virtú del Giubileo Bolla, d:altro Privi- io , che concede facolta d'affolvere dalla ecofura rilervata. CAPITOLO VIL $. Dello Scandalo . Come che im:queflo Comandamento fi proibsfce Pammazzare- il Profiimo , bo voluto mettere Jotto di quello anche lo Scandalo y Per e/fJore morte fpirisuale dell anima. $5. Ss come dice S. Fomafo 2. 2. 2. 43. 4r2, Y. econ Jai la comune de Teologi : Ef diélum y vel fabtum minhs Yin étam prabens occaffonem ruina . Si chiama diétum y, vel faétum, perché:lo feandalo pud daríi con opere , e con parole ; con opere peccando , 0 facendo in prelenza d'altri cole , che fiano loro caufa di rovina; con pa- role, (ollecitando al male, configliandolo., e dicendo all' altrui prelenza cofe, che gli fiano per cauía di rovina: Si dice Minis rebtum , per daread intendere, che lo ftan- dalo» non folo (+ da con parole , Sc*opere male, ma anche conció , che há fpezie, e colore di male, come quello, che dice pa- role giocofe , 8t equivoche in prefenza di perfone» che sá laranno loro cauía di: rovi- na. Si dice anche prebens occafionem ruina, perché, fe le parole-, d Popere non: fono cauía dicaduta, droVina , 0 -perche le per- Íone gid erano determinate al male, d pes- che non vi fimuoyono per virtú di quelle,, non Íará peccato di Ícandalo ) come dird dipoi nel num. 54. 56. Lo feandalo » uno e attivo ,. Pal» tro paílivo ; il paffivo € la rovina , d can duta flella , che patiíce il Proffimo ; lat tivo € Popera, d parola , che caufa la rc- vina . Si divide anche lo Ícandalo , in: fcandalo dato , e fcandalo preío ; lo Ícan- dalo: dato. ; che altri chiamano fcandalo de” fiacchi, 0 pufilli, e , quando l'azione-, O parola al Proflimo fragile , e fiacco di occalione di peccare : fcandalo prefo:, che altri chiamano: Farifaico:y é-+-quando il Profhimo -pez fua malizia fi [candalizza dell opere ) 9 parole , quali ne fono ma le 5 né hanno ípezie di male . Lo: Ícan= dalo pud eflere particolare , e generale : fcandalo particolare , ¿€ quando uno in- duce un altro a peecare y intendendo di= rettamente Ja fua rovina pirituale; e quefto fuole chiamarí . peecatum Damonjós rum 5 e soppone direttamente- alla virtá della caritá + feandalo generale , + quan= do alcuno e: cauía della: rovina: del Profii= mo , peró non Pintende direttamente-; e quelto pud avvenire in due maniere :: Puna , quando: alcuno follecita al pecca= to per Putile, 0 guíto , che da quello gli há da luccedere:; ceme-quello , che in duce. u1' altro a giurare il fallo per gua- dagnare qualche lite , 0- le perfuade > che rubi , per prendere la cola rubata , 0 follecita la Donna , per goderne il brutto dilevto.: Valera 7 , quando alcuno. fenzos NtCDe

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