BCCPAM0001175-5-0100000000000

NS . + a A rs: Ar, 60 Trattato V. del V.Comardamento. vellireín tutto Panno; come avverte Leffio ubi fupra dub. 1. pum. 124. E Cosl» fe ogni giorno guadagnava duereali , há da levarlene uno y che averebbe confumato per il vitto , eveltito. SS sóda dottrina comune de” DD. con Ss. Tomalo 2.2. 9.62. arf.2. ad 1. che ¡be= ni in [peranza li flimano meno di quelli , che fi poffiedono . Efecondo quefta dot- trina » come il lucro, che e c fsato al mor: to, eralolo benein fperanza, li deve anco Íminuire quanto deteriora per quefta ragio- ne ¿ e quantunque i¡ DD. non infegnino quanto fia quello , che deteriora il bene in Íperanza , a me pare, che fia la quarta par- te :V. G. fe la cofa polseduta vale otto , $ ha da ftimare 6. levandone due , ch'e la guarta parte. 24. Cosianco, fi deve attendere alla fa- tica , che doveva coltare a quelto foggetto il guadagnare la fua giornata , e diminuire pro rata fecondo farebbe flata la fatica . Diana con altri" 5. part., trat. 4: refol. 53. Perché , le un Lavoratore co'l fuo trava- glio al capo dell'anno aveíse da guadagna- re leicento , e lenza travagliare gli Ele dato cinquecento , di buona voglia li pren- derebbe. Fuori di quelto shannoancora da difalca- rele Felte, chefono nell anno: V.G. cin- quanta due Domeniche, ¡giorni, ne' quali, per piovere , non li pudo travagliare , e Paltre Felte, ecosis'hannoa difalcare vicino a cen- togiorni per ciafchedun' anno. E levate quelte porzioni , s'há da relti- tuireil reíto agli eredi del defunto. Il modo perd migliore, piú praticabile, e ficuro fa= ray che Puccilore fi componga con detti eredi, esaggiufti, dando un taglio alla ma- teria , procurando, che un terzo difappallio- mato aggiufti le cofe con prudenza , e manie- Ya piú propria . ¿25 Mi dica hi il defunto lafciato figli » Padre y 6 Moglie? P. Padrenó, non aveva, che un fratello . GC. V. S. non e obbligata a rellituire co- ía alcuma per quelto omicidio , in fen- tire di Leffio, Soto, 8 altri, che cita Fa- gundez in Decalog lib, 5. cap. 19. mum. X. ] quali dicoño ) che fe il defunto non la- [cia figli , Padte , 9 Moglie ( che fono gli eredi necelsarj-) non we obbligazio- ne di reflituire idanni proceduti da tal omicidio ; il che ftima probabile lo fleí- lo Fagundez nel logo citato num, 6. P. Padre , a me“é noto , che il defunto há lafciato alcuni debiti, quali averebbe pa- gato , le folse vifsuto : Son” io'obbligatoa fod- disfarli? C. Nó per certo , in fentenza di Leffio; 82 altri , che cita Fagundez «bi fupra num. 9. Diana part. 5.trat 4.refol.29. 26. P. Padre, iohdereditato i beni d'un mio Zio , qualesó di certo, che há ammaz- zatouno , enon há per quelta morte foddis. fatto cofa alcuna. C. Laíció queíta perlona ammazzata da uo Zio eredi necelsarj ? P. Padre si lafció un figlio . C. V.S, eobbligata di quei beni, eche h2 ereditato da fuoZio , a loddisfarei danni, che fopravennero a quel figlio 3 per aver- gli ammazzato luo Padre. Perché, come in- legna Sanchez nella Som. Tom.1 Lib. 2.cap.22, num, 74. ufque ad 84. Murcia difq. Tom, 2, lib. 4. difp. 9 refol.25.num. 6. e Diana part. 5 trat.q. refol, 53. L'obbligazione di rellituire idanni caufati per Pomicidio , non e folo per- fonale, ma paísa anche aglieredi: V.S. e ere- de di fuo Zio; Adunque e obbligata a relti tuire i danni , che procederono dall'omici-: dio, chefuo Zio fece. P. Ibeni ereditati da me fono moltó.ag - gravati da altri debiti....- C. Quefti altri debiti fono aficurati per modo d ¡poteca in quelti beni? P. Padre si. C. Pagati quelti debiti, rellerá capitale> per foddisfare a” danni dell' omicidio? P. Padre» né meno balleranno per pagare i debiti lafciati. C. Suppofto quefto , ella non e obbliga= ta , come erede , a foddisfare'i danni fe- guiti dalla morte . Perche Pérede non e obbligato pagar i debiti del defunto , che eccedono ¡beni , che lalcia ; come con Sanchez , 8c altri dice Bonacina de contrad?. Tom. 2, difp.3.q.17. prnét, 7. num 3. YTbeni> che há laíciato luo Zio.y non baftano , per foddisfare queftodanno: Adunque V-S. non ve obbligata; ma bensideve pagare gli altri debiti » che per avere )'ipoteca , meritano anterjoritá. P. Padre m'acculo, che in un' altra occa= fionediedi una ferita ad un' altr” huomo; pe- ró non mori. GC. Ebbe animo d'ammazzarlo ? P. Padre; ma folo di lafciarlo fegnato GC. Pec-

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz