BCCPAM0001175-5-0100000000000

Eme Mee > 56 Traitato V. del V. Comandamento. rellituzione della robba altrui, commette un fol peccatoin numero, € balla, che saccuíi nella confeffione» dicendo il tempo, che ha differito colpabilmente la reflituzione, fen- za diflinguere le volte » che há avuto como- dica di reflituire; le forli per volontá con- traria non avelse ritratrato la prima: V.G. proponendo di reltituire , e Íubito rinovan- do la volontá contraria : Adunque lo ftefso li deve dire nel calo dellPodio ; che balterá accufarli, dicendo il tempo, che há avuto quella mala volontá , lenza diftinguere le volte, che há deliderato male alla perfona : Se forfi non avelse ritrattato Podio , e di poi ricaduto inquelto; perché rories quoties firitratró la mala volontá, v'é interruZzio- ve morale, econftituiíce diverío peccato in numero. 7. P. Padre m'accufo , che ¡igiorni paísati mi preli un poco di faltidiocon una perfo- na, ed'allora inquá fliamo tutti due fulla noltra. C. Há contro di elsa cattiva volontá? P. Padre no. C. Quando Pincontrava , la falutava? P. Nó Padre; anzi che , quantunque e mi lalutaíse , io non gli rendevo HH aluto. C. Afsolutamente parlando niuno-é ob- bligatc falutare ilfuo nimicó , fenon vi fol- fe forfi (candalo in: lafciarlo di fare; perché quelli, ¿he l'avvertifcono, d Piltelso nimi- co, fi perfuadono, che quefta mancanza di faluto nafca da un cuor infetto, e amaro . E' comune de' DD. con S. Tomalo 2.2.9 25.ort. 6. Peró il non rendere il faluto al nimico» che falutail primo, regolarmente é peccato mortale. S. Tomafo ¡bidem , Cajetano , $7 altri, checita Caltro Palao. Tom. 1. trat 6. difp. +. punél. 5. num. 6. Murcia in difquif, Toa. lib. 4. difp.3. refol. 11. num. 2, E la ra= per perché quantunque il falutare , e r e faatto d'urbanitá, e politia ; pe- ro nella circoltanza di nemico , e legno chia- ro di odio : Atqui non folo e obbligato Yhuomo'a non portar odio, ma anchea non darne fegnidi averlo : Adunque ve obbli- gazione di falutare Pinimico , che prima faluta. 8. P. Padre m'accufo , che avanti di tal Incontro , avevo gran dimeftichezza con quella perfona , € molto ne frequen- tavo la caía , e dall'ora in qui non v' ho mai piú polto piede. C. Quella períona e lua parente? P. Padre no. C. Sefoíse Parente V.S. peccherebbe in rompere la comunicazione , ché e dovuta trá. perlone parenti , ma non elsendo pa- rente non we quelta obbligazione . Villaló= bos parz.2. trar.3. difp.6. num 6. E la ra- gione é; perché co'l proflimo quella comu- nicazione firicerca, che bafta, acció non fi poísa penfare , che vi fia odio nel cuore : Atqui non comunicando con quei del pro- prio langue , dopo , che e feguito qualche rottura y Íi prefume , che £- covi odio nel cuore, il che non (i prelume , non trat- tandoíi co” ftranieri : Adunque con quelti non vé obbligazione di communicare , ma bensi co' parenti . Provo la minore;perche frá le perlone parenti fuole , e deve elser maggior intriblechezza y che frá ftranieri ; Adunque éc. Colli ftranieri , le fi tratta con loro in pubblico , e nelle fonzioni comuni , balla queíto , per perfuadere, che non v'eranco- re nel cuore, quantunque non vi fial'intro- duzione intrinfeca , il che non balla con parenti. : Ef ces 9. P. Padre m'accufo ancora , che hó qual- che poco d'averlione ad una períona , e del fuo male non ho quel diígulto, che hd del male degli altri. €. Ha compiacenza politiva del fuo male? P. Padre nó. C. Ha difplicenza ,.e difgulto politivo del [uo bene? P. Né meno. C. Atra cola e compiacerí politivamen- te del male del Proflimo y 0 aver difgulto detfuo bene; «altra non aver difgufto del fuo male, 0 guíto del fuo bene . H primo fempre épeccato. Lo fecondo mai, leñon y inftail precetto d'amare il fuo Prof- imo; all ora ve obbligazione di compiacerli politivamente del [uo bene y $ aver difgulto del (uo male. Come, e quando obbliga il precettod'ama- re il Proflimo» lo tratterd dí poi nello fpiego delle Propofizioni condannate da Innocenzs XL ?rat.to . Prop.10.€ 31, am. 32. (5 feg. 10. P. Padre , a me pare , che politiva- mente mi farei rallegrato , le folseayrenuto qualche male a quella perlona. C. Lodefiderava pofitivamente > d attual- mente aveya compiacenza nel tal male ? P. Pa-

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz