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Capitolo 1. dell'odio contro'il Profimo. 55 di miglior efempio a' fuoi figli : che felofará, quelti daranno a lei in queíta vita buona vec- chiaja , € Dio gli dará grandillimo premio nella lua Gloria . TRATTATO V. DEL V. COMANDAMENTO. Non ammazzare . CAPITOLO L Dellodio contro il Profímo . Y Padre, m'accuío , che una perío- p na m'há detto , ch'ero un ladro; di ¡o ne feci querela , e ricoríi al Giudice contro di quella. C. Há mala yolontá contro quella per- lona? P. Padre si. C. Due cole occorrono nel fuo calo , Puna, che V.S dimanda foddisfazione dell ingiuria ricevuta y e altra , che le porta cattivo ltomaco. La prima e lecita , come culta dal jus leg.1. (y leg. 6, Cornel, S. de inju- riis , cap. Parochianus. La leconda fempre e prohibita ; poiche Dio.ci comanda » che amiamoil noltro Proflimo , e per ellerci nemi- co non laícia d'efTere noítro Proffimo : Adun- que Ac. 2. Deliderava , che avvenifle qualche ma- le confiderabile a queíta perfona? P. Padre si. C. E che male le deliderava > erala morte , d infamia» d altrodannodi robba? "P. Le defideravo lamorte, Gcanche , che non le andaíie profpero un fuo negozio. C. Suarez , e Silvio, che cita , e fiegue Baíleo verb. Odium num. 4. infegnano , che gli odj fi diltinguono in [pezie morale , quan do i mali defiderati fono diltinti di Ípezie: V.G. il difonore , e la morte , dec. 3. Peró Bonacina , Valenza, Gt altri con Diana, p. 1. traz 7. refol.3. Leandro del Sa- cramento Tom.1.trat. 5. de penitent, difp.18, 9. T9=Sentono il contrario , e P'approva per probabile ¡l Baílzo. Ela ragioneé , per- che la differeoza fpecifica non fi prende dal! oggetto flicamente confiderato , ma bensi Íccondo la ragione formale , colla qua- le fimira: Atqui, ancorche la morte, l'in- famia y Gcaltri mali Gi -diltinguono in fpezie filicamente > Podio li mira tutti fotto una ragione formale , cioé in quanto fono dan- no del Proflimo: Adunque a genere moris, non fidiltinguono in Ípezie gli odj per la di- verlitá de' mali, ecosiballerá, De il Peni- tente saccuíi d'aver deliderato male grave y o leggiero al Proflimo , fenza Ípecificarey on gli há defiderato la morte , infamia c, 4. Defiderava di far ella ftefía quello mal grave a quella períona , ó pure, che le venille per altra Ítrada, fenza lua coopera- zione? P. Defideravo di farglielo io. C. Quantunque lá abbiamo detto , che il deliderare male al proflimo , non é circo= ftanza , che yarj il peccato ; peró quando egli ftello defidera di farglielo , é cola certa, ellere diltinto di fpezie il defiderare d' ammazzare il Proflimo., dal deliderar- gli Pinfamia , 0 di levargli la robba , 4c é necellario diré nella Confefione la fpe- zie del male, che fi delideró fare al Prol- fimo : cosi inlegna con Lugo , e la comu- ne, Leandrodel Sacramento Tom, L, trat, 5. di/p. 8.9.8. 5. Quanto tempo e, che há quelta mala volontá con quella períona? P. Sará un'anno. CG. In tutto il decorío dell'anno e flata [empre con queíto mal'animo? P. Allora lolo quando mi confeísavo , lo deponevo, e ritrattayo; ma fubito poi tor- navo di nuovoall'odioantico. C. Quante volte se confeísata in quefto tempo, chehá ayuto l'odio? P. Tre volte. C. Nelle tre wolte , che interruppe la cattiva volontá, che aveva, e di poi ricadé in quella, há commeíso tre peccati in nu- mero; perilrello del tempo, che háavuto quello rancore fenza interromperlo con volontá contraria , baíta , che sacculi d'a- ver commelso un fel peccato in numero piú, 0 meno grave , lecondo il minore, d maggior tempo , che e durata la mala yo lontá . Vide Palaum Tom. 1, trat. 4. di/p. 3, part.2. 6. E Pinferiíco dalla dottrina di Pietro Navarro, Aragone» de altri ; quale diffen- de per probabile Diana p. 1. tras. 7. refol. 58, Infegnano queíti , che quello » il quale há differita lungo tempo, e fenza cabía. la 4 refli- A

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