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Cap.111. dellobblis. del Maritoverfola Moglie E)c. 53 fra il Padre > 8cifigli; cosi vefráil Marito, e la Moglie; efe la Moglie porta odio al Ma- rito, egliperdeil riípetto , d quefto a quel- la y peccano controla pieta . Perd noti qui il Confefsore , che le diffe- - renze domeftiche , quali fogliono elser fre- quenti frá Mariti, e Mogli, ordinariamente foto peccati veniali, quantunque P'un Paltro fidicano qualche parola di trapazzo. 24. Avvertiílca anche le Mogli , che pec- cano mortalmente in non ubbidire a' lor Mariti in cole di rilievo , edi conliderazio- ne,-chetoccaño al buon governo della caía; e quelto peccato s'oppone alla virtú dell ubbidienza, e della giuftizia ; allubbidien- za , perché difubbidiíce a quello , chee fuo vero Superiore: Mulier fub viri poreffate erit : Contro la giuftizia , perche in virtú del matrimonio vé un virtuale contratto trá il Marito» e la Moglie» co'l quale“il Marito s'obbliga di foltentarla > e quella d'ubbidirlo in cofe giulte , eragionevoli: Atquiil Mari- to peccherebbe contro la giuftizia non ali- mentando la Moglie: Dunque anche quella non ubbidendolo. Itá Fagundez ¿ Decalog. £a4p.12.nuM. 1.2. 25. Efe alcuno dimandalle , le la Moglie commetta due peccati di Ípezie diftinti » dilubbidendo al Marito in coía grave , ril- pondo di nó ; e lo cavo dalla dottrina di Diana part. 1. trat.7. refol, 16, con Cajeta- no , Ledelma , e Soto » quali. infegnano, che il Religiofo , che dilubbidilce al fuo Prelato in cofa grave, comandatagli in vir- di fanta ubbidienza, noncommette due peccati diftinti di fpezie, uno contro |'ub- bidienza , el'altro contro la Religione, per il voto» che há fatto d'ubbidienza , mache Íolo commette un peccato in [pezie contro la virtú della Religione : Atqui il Prelato é vero Superiore , come ¿il Marito: Adun- que la Moglie , che lo difubbidifce , folo peccherá con una malizia in Ípezie contro la Giullizia. 26. P. Padre m'accuío , che hd qualche poco di gelofia di mia Moglie , C. Quelta gelofia finiíce in fofpetto , d pu- re pafía ad efler giudicio determinato, che fua Moglie non gli fia fedele? P. Padre , io non lafíermo afleverante- mente: folo fi riduce la mia geloíia ad un n:al fondato folpetto; C. Il fofpetto non e peccato mortale, fe npa quando pafa ad ellere giudicio fermo, St allenfo determinato , come dird nel 8. Co- mandamento, Cap. T. Mi dica há notificato a lua Moglie , che há quella gelofía ? -P. Padre, glie l'ho detto due volte in fac- cia. C. Quefto € peccato mortale con due malizie , contro la caritá , ela pietá; contro la caritá y per averle dato motivo di contri- flarí: gravemente; poiché una Donna' ono- rata lente molto , chefuo Marito peníi Gni- ftramente dilei, egli dica fenza ragione fi= mili cofe; contro la pietá ; per la circoflan. za d'ellere Moglie, comehd detto di lopra. Vedali Remigio nella Somma trat. 2. cap. 4. S$.8.num.4. 27. Quando il Confellore incontrerá Pe= nitente , che vive con gelolia , procuri con tutta vivezza perfuadergli , che lafci quee chimere , dicendogli , che fono evidenti fuggeftioni del Demonio, e che efso gli ha polto in tefla quelte fantafliche illuñioni , a fine di fargli perdere Vanima , inquieta- re , eturbare la pace della famiglia , etirar- lo nel peccato , di cui fofperta; che fua Mo- gliec onefta, e virtuola; epoiché in quella non há trovato- motivo per fondare ¡ fuoi foípetti > e pazzia in un buomo di ragione pertuaderíi facilmente una cola, fenza ayer» ne fondamento 28. Quianche viene alla manoil trattare dellPobbligazione de' Pupilli verío de” Tuto= ri, e de Servi verío de' Padroni; di quelti peró s'ha da difcorrere con proporzione lo ltelso, che se detto de” Figli verío de' Padri; avvertendo , che il Servo, che perdeil rif- petto al [uo Padrone , d il Pupillo al fuo Tu- tore , commette in ciafcheduna individua azione due peccati di fpezie diflinti, contro la giuflizia , e contro Poíservanza, lecondo quello , che hó detto di fopra de' Giudici, «e altri Superiori cap.1. num. 11. CAPITOLO IV. Ejortazione a quelli , che ron rifpertano 4 loro Genitori. 39. DRocuri figliocon tutto loftudio, di portare. il rifpetto dovuto a'-Ífuoi Génitori « confiderando , che tengono il Juogo di Dio Signor Noftro ;.e colui , che difprezza fuo Padre , 4 Madre, difprezza Dio: Qui vos /fperniz , me Jperniz.. WMa pre» D 3 Ícin-
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