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A a e E E E SO 39 E - e Es so lo > e > NO mt 0 Bo Pc PP e AN Ea y EAT A e e tia 7 sli Pe $0 reall' inginflizia della contumelía, e del dan- no della detrazione » tratteró nell ottavo Comandamento-. í2, P. Padre macculo y che non portoil rifpetto dovuto alle perlone maggiori dime o Quella circoltanza d' eller maggiori d'erá le perfone offele non muta fpezie ,quan- tunque aggravi la malizia dell” offela , come fi raccoglie dalla dottrina di Lugo. di fopra ci- tata, e/pecialmente sel am, 309. 8 il per- der loroil rifpetto, fará peccatoleggiero, d grave fecondo le cole, che contro diquelli fi dicono, 0 fifanao. CAPITOLO IL Del? obbligazione de Padriverfa y de Fsglí. 13. Pp Padre n'accuío , che Íono Ítato tra- a Ícuratoin educareimiei figli. C. Ha procurató d'infegnar loro la Dot- trina Criltiana, o mandargliallaícuola, per- ché 'imparino » d al Parocho y acció glie Pin- (egni? P. Padre , molta negligenza v'hó ufato: á C. Gravémente A Padri pj: er negligeoti, che i figli imparino la trina Criítiana 5 e rudimenti della Fede, non folo ncl!' etá tenéra, maanche nell'etá avanzata , e crefciuta ; poiche ¡fperimen- tiamo nel Confeffionario ( con grandiflimo moltrocordoglio) la grand'ignoranza , ch”é ne' Fedeli de” Sacri Milterj della noftra San- ta Fede , e quelto difetto di cognizione úi trova non folo ne' piccoli , ma anche ne grandi , che non mancando di capacita , per imparare a memoria canti lafcivi-, € cole del Mondo, folo non vogliono averne r imparare quello , che e neceflario alla falute. E ció procede da” loro Padris che nell' etá tenera non procurano alimen- tarli col latte di queíta celele Dotrrina; né devonofcularí co'l dire, cheil Parocho» il Maellro di Ícuola infegnerá loro la dottrina Criltiana; perche molte volte fuccede, che gli uni per gli altri lo trafcurino: il Padre non licura: d'infegnargliela , perchd crede, che gliela infegni 41 Parocho; quefto no"! fa, perche (lima debba farlo ¡il Martiro di fcuo- la; ecosi awviene, che i poveri figli (1 tro- vano all” ultimo della vita lenza lapere le co- (eneccifarie per falvarú ; del chei Padti, $ A Trattato IV. del IV. Comandamento. iParochi daranno a Dio ftrettiflimo conto . E doverebbero avvertire í Padri, e lo (teflo dico de' Padroni riguardo a' Íervi, che non folo il corpo, ma anche , e fingolarmente Vanima (lá raccomandata a loro : E fe pec= cherebbe gravemente il Padre , de il Padro- ne y, cheáfuo figlio , d lerva:non delle il con= gruo » eneceflario alimento corporale , quan= to maggior colpa fará-nou fomminiltrare all anima VPalimento fpirituale? 14. Mi dica , há procurato d'infegnare a fuoi figli buoni coltumi, e tenerli lonta- ni dalle cattive compagnie , e correggere i loro vizj? P. Padre y molte ommifioni vi hó com melo. C. L'eflere negligente in quefta materia , e traícurarla, é peccato mortale . Si veda Azorio p. 2. lib.2. cap 4. 9.17. 8 e comune; Sci Padri , che trafcurano quéflo» ponno te- mereil caltigo , che diede Dio ad Heli, per- ché non correfte gli errori, e difetti de” fuel figli. 1. Regun3. ed quod noveris filiós fuos ¿Ma dignd agere.., Í non corripuerst. á ts: Midica;. hidato mal' efempio a'£uoi 5 a a — AR 5. Padre si: hd avuto per qualche tempo panic cattiva, fapendolo tutta la mia glia- C. Per quéfta circollanza di dar mal' elem- pio a quelli di [ma cala » há commedo un nuovo peccato in [pezie d'inginftizia. Perché qual- (ivoglia Superiore per ragione del fuo ufficio é obbligato di giuftizia a dare buon” elempio a' [uoi fudditi; H Padre e vero Superiore del- la fua famiglia: Adunque di giuítizia € ob- bligato dare a quelia buon' elempio : e per confeguenza » fe lo dá cattivo, peccherá con- tro la giultizia , 16 Há mai permeflo, che alcuno de' [uoi figli arrivato all uío della ragione abbia dos- mito nella camera di V. S> e fermatovilt-, quando utebatur uxorefua? O permeflo ¿che ¡ fuoi figli abbino dormito colle figlie > 0 1 fervi colleferve? P. Padre, fervi con ferve nd; pero ¡figli colle figlie; equelti connoi, Padre si. C. la quelto hi fattos e fimolto males perche la malizia € oggidi molto avanzata » $ appena/punta ne” figli il verde della ra- gione , che gia Íi difcuopre. il germoglio della malizia; été certo, che pollo parlare d'elperienza ,- d'aver ritrovato gran male nel Mondo » per flareaflieme fratelliy,e lo- rele ,

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