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Cap.IV.Efortazioneachitrajgredifco le Fefte. 47 Efempio conto quelli y che non fantifia cano le Fefe, 34: qe riferifce il P. Andrea nel luogo citato $. 7. Un Curato, d Parocho andó un giorno di Felta avanti la Mella a divertiríi «an poco a caccia co” fuoi amici: i cani fegiitarono «un coniglio , che fuggen- do li nafcofeinuna tána ; il Parrocho flefeil braccio per cavarlo, «edi dentro Íenti affer rarfi il braccio, e tirar di dentro con tutto il corpo nella buca, fenza faperecome , .eda chi: Spari fra tanto il Parrocho, Xi com- pagni credettero , che [e l'avelle inghióttito Pinferno , né atténtarono accollaríi al bu- co , evedere, cherera: paffati alcuni gior- ni tornó il Curato al Mondo, ela prima cola, che fece, fú andare a vifitare Noltra Signora di Guadalupe » alla quale fi racco- mandó di cuore ) quando era portato gi per quella olcura caverna: dimandato dove - era ftató , 4 a qual Luogo era pallato da quella buca , -rifpole-con grandi lagrime : non hó parole per fpiegare gli acerbi tor- menti , che hó patito in quelti giorni, fen- za lapere, dove mi fofhi , e quanto diró e nienteriípetto a quello, hópatito, e felo diceffi, non farei creduto, oh mia pazzia, oh caro trattenimento! amici imparate da me, e guardate con tuttadiligenza le Felle; fiate molto divoti della Regina degli An- gioli, per la quale fono ftato liberato dall' Inferno . Mutó di talforte la vita per quel? accidente , che dava buona teltimonianza di quanto aveva patito - Dal che ponno imparare ¡ Sacerdoti , co- me avanti la Mella devono impiegare il tem- po in preparare l'anima loro per un tanto Divino Sacrificio , quale fanno al) Altare, e non divertiríi in paffatempi; E- gli aleri ponno reftar avvifati , che Le Dio «caftiga con tanto rigore quelli , che in giorno di Fella 4 occupanoin un travaglio lecito, qual'e quel- lo della caccia; chefará con quelli , che tral- grediícono la Felta con profanita , balli y dan- ze, giuochi, e lavorecci fervili. IAS REE TRATTATO IV. DEL IV. COMANDAMENTO. —Honorare il Padre , e la Madre. CAPIEGEUO TE Dell Obbligazione de Figli verfe de' Padri, comanda Dio, cheonoriamo il Padre, e la Madre, haníi ad ollervare diveríe obbligazioni : quella , che hanno i figli di venerare i loro Genitori ; e quelti in edu- carli, alimentarli, addottrinarli ,-e correg- gerli: L'obbligazione, che hála Moglie ver- lo luo Marito , e quelto verío Ja Moglie; quella, che hanno i Superiori co' Sudditi , e quelti con quelli: quella che hanno gli Lco- lari, epupilli verío i loro Tutori,.e Mae- fris i ferviverfoi Padroni, «equelti verloi fervi; e fuori di queíto Tobbligazione , che cialcheduno há nel Luo ftato , «4 Ufhcio . Tratteró in quelto luogo alcune delle cole piú pratiche , e neceflarie , dalle quali le ne potranno dedurre altre molte; e nella le = conda parte della Pratica parleró di propofito» dell obbligazioni fpeziali , che cialcheduno há nel fuo Ufficio , «e tato. 1. P. In queílto Comandamento m'acculo Padre, che varie volte hó-perduto il rifpetto a' miei Genitori. C. Tre cofe infegnano i Teologi dover= 1 da' figlia? Genitori ; e fono Amore , Ri- verenza, GU Ubbidienza . Contro 1'Amore dovuto a' Genitori mancano quei figli, che gli odiano, gli abborrifcono , li mirano con occhiotorvo, di mal cuore, e trattengono loroil parlare, né li foccorronone' loro tra- vagli, e neceflitá , potendo farlo . Contro la Riverenza mancano quei figli , che dico= no-a'Genitori parole riflentite , ingiurioíe, e le gli rivoltano e mettono loro le mani addoflo . Contro I' Ubbidienza mancano, quando non fanno quello comandano loro 1 Genitori; il che tutto (li vedrá da quello ri- folverafi nell' interrogazioni feguenti. ECco- minciando da!l' Ubbidienza . Midica, há efleguito, quanto gli hanno comándato i fuoi Genitori ? P. Padre» ordinariamente facevo di ma- la yoglia quello, che m'ordinavano » a alle volte ] N quelo quartoprecetto , nel quale ci

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