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Ae E . » . A E EE A e Mn de ae a ODA NERAL LA q » a 46 La qualitá de mette, fono pane, un” infalata cruda, tri dolcí. . . 30. Della ciocolata fuoleagitarít , le rom- pa, ono il digiuno: per mé tengo per cer- to, che lo rompa; perché-, quantunque di- cano , che e bevanda , lo vorrel lapere da quelli, che Pufano, fe la prendono per bi= bita , d per modo di cibo:: la bibita lerve, per ellinguere la lete , il cibo per alimen= tare; laciocolata (1 prende, e ferve perali- mento, e non. per eltinguerelafete: Adun- que come pud eflere bibita? Bibita: fará per molti » che (come dice Giob) bibunt: qua aquam iniquitatem:. Non Íí nega, che per modo di medicina in una , d «ltra neceflitá fía lecito prenderla : quello, che: fj ripren- de» é Polarla rosios guories, Oh. quantopoco ftimera Diodifecondare, e piacere alla vo- lontA di coltoro ;. nel -fuo-'Pribunale- fara vedere , che non ammette tutto yuello,, che di quá chiamanoprobabile, e certe liberta, che: [pacciano: per lecite , ne altro: fono in veritá , che pure rilaflazioni della: viziata natura umana. I cibo, che la collazione per- frutca . verde y O lecca 9 cotta , conlerva» 0 al- CA PET O LO. Efortazione a: quelli y che trafgredifcono le Eefe. ; 3r. Rocuri d'attendere con tuttolo ftu- dio: alla Mella ne' giorni di Felta, edi llarvi con tutta divozione; poiche:é un Millero tanto: fovrano', che gli Angiol¡ del Cielo wafiftonoconfommariverenza , etre- more', Come quelli , che aiítono: alla pre- fenza di Dio Sacrameñtato . Confideri con ateenzione, come la Mella é una rapprelen- tazione di quell' incomparabile beneficio , che Dio cihá fatto, rifcattandoci col fuo prezio- fo Sangue [ull' Altare- della Croce a colto d'infiniti fuoi tormenti: ponderi, che quel- lo, che adora nelle mani del Sacerdote , € lo ftello, che per amor noftro: ha foffertoin- dicibili pene: Jo miri con fentimento dive- ñuto un mar di pene», un ritratto: doloroío di tormenti, [chiaffeggiato y Íputacchiato:, flagellato , cofenato di Ípine”, trafitto con clriodi nelle mani , e ne” piedi con infiniti ot traggl y"morto come malfittore ; il che tutto há patito: con fommoguíto; Stamore per flaivare noialtrí. : Trattato 111. del HTC omandamento. 32. Fugga altresi il travagliare in gior- no di Feíta : impiegbi tutta la lettimanaja ftentare per il corpo; impieghi il giorno di Felta tutto in. applicarí agl'interefli (piri- tuali dell' Anima. Se in quefti giornidi Fe= fta nom cerca di Íentire tutte le Melle + che pud , di raccomandaríi a Dio con orazioni» Sc opere Sante, certo, che al punto della morte (itroverá vacuo d'opere buone .:.Co- lui, che nel!” Autunno non [emiva , né meno raccoglie nell* Agofto: , e chi femina poco, poco: puo raccogliere : le V.S. nor femina nella terra della fua Anima il grano della virtás, e d'opere Criltiane , non potrá racco- gliere:ifrutti della Gloria in Cielo. Non.hi ordinató Iddioil giorno della: Felta per lavo- rare, perpaffariltempoingiuochi, balli, 82 alcri trattenimenti, ma perche- lo veneria- mo , e diamo il dovute culto a fua: Divina Maefta, 4 aiSanti; ecosi procuriinquefto poco tempo di vita, che le relta d'aftenerí: dal!” altre oceupazioni men lecite.. Avverta, che hi un” Anima bifognofa d'alimento Ípiri» tuale, come il corpo del materiale; e le man» cando al corpo. la refezione y muore; man- cando all' Anima la Lua, come ba llada yi- vere ? Coll efempio: y che fiegue ys vederá: anto: oflenda Dio: noltro Signore il trafgre- ire la Felta. Efempior contro colcro , che non fentono Mefa in giorno di Fea .. 335 q. riferiíce il Padre Andrea ae! fuo itinerario grado rt. $. 8, e fin que- Na maniera . V'era un Soldato melto:negli- gente in oflervare le Felfte: ungiorno: molto feltivo, nel quale era-Mufica, e Sermone, fentendo fuonare la Mefla:,. montd a cavallo, Sta vilta del Popolo, che audavaalla Chiela:, prefe il camino: contrario, 80 ando a folaz- zarít alla campagna : gli venne: incontro il Demonio, egli difle; poiche non vuoiandare alla Chiefa a fentir Mella y ne la Mufica, né ¡LSermone , verrai alle ftanze dell Infernoa fentire i caflighi, i geriti y chesdanno cola eternamente idannatis gli diede: un colpo orrendo , e lobutió da cavallo, dove invol- toy éinzuppatonel proprio Sangue morl di- (perato : il Demonio fe ne portó |'Anima, e lafció il corponero, edadannato,com' era», accio emendino quelli, che fono negligentt nell'udir Mella , e lentire le Prediahe: Ef ¿rm
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