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Capitolo 111. Del Digiuno ; fa peccato mortale; e dica loro come quefto precerro há la fua paruica di maceria ¿e cheil travagliare vn ora , non e peccato mortale , al fentire di Azorio p. 3 lib. 1.cap. 27.9. 5.8% 40- cod Bufemb. Trat.3. cap. 1. dub. 2.1.7. pare, che il lauorare due ore fia maeria leggiera: del medefimo fentimento € Filiucio , che cita, € fegue Diana p. 24 Trat. 14. Mifcel. refol. 36. $. «Qusnam vero , febbene , le (fa fenza neceffica, fará peccato veniale, auendo peró neceflica, non € peccato alcuno il trauagliare nel tempo decro . CAPITOLO UL Del Diginno , cuni giorni di digiunare . C. Per qual caufa ? P. Alle volre fenza aleuna cauía , alle vol- te per cauía del trauaglio in cui ero occupato . C. Compitii21. aoni obbliga cueri i Chri» ftiani (eccecruato fe foflero infermi,ó che l2- norafítro , allora fono fculati) il digiuno di cucra la Quarefima , Tempore, e Vigilie de” Santi ordinate co”! digiuno; 8% il lafciarlo € pec- cato mortale . Ma il Venerdi, 8 ¡il Sabbaro, benché vi Ga obbligo di non mangiar carne, non v'e peró obbligo di digiunare, 16. lo che trauaglio s'occupaua, quando lafciaua di digiunare ? P, Alle volte nel potare le viti, altre volte andauo dá vedere i lanoratori delle mie terre. C. 1 potare € trauaglio fufíiciente per efia merlo dal digiuno , Perche e principio comune de* Teologi, che qualunque travaglio iacomparibile co” digiu. no Ícuía da quello ; tale € il potare , 2appare, mietere , € fimili: Adungue ne' giorni, ché po- cava, non era obbligaco á digiunare , E quando andaua á vedere i lauoratori au. ua molto lontane le Poftfioni, di modo che facefle molta facica in queíta vifica? P. Padre, erano alquanto diftanti. C. Soleua andarui a cauallo , O a piedi? P. A cauallo . C, Papa Aleíandro VII, in va fuo Decreto del'ango 1606. nella Propofizione 31. Con- dannó per improbabile Popinione , che dicena, che turri quelli, che andanano á cauallo, quan- tunque folle fenza necelfica , 8z il viaggio fole folo d'vn giorno, erano difobbligaci dal di. giuno . Dal che s'inferifce , che andando lei á caual- lo á vedorei Jlauoratori, e non facendo altto crausglio ne' campi , che di farlid vedere, non era difobbligato dal digiunare 3 perche, quan. cuoque la fua occupazioñe fofle necefaria , la farica pera non pocena effere molta ; pereioche 15. p Adre m'accuío , che hó lafciato al. 65 andando á cauallo fon poreua fare tanto fpa* zio di tempo ad arrivare alle Pofefñioni, quan- cunque foflero qualche poco diftanci, che per quetto reftafie difobbligaco dal digiuno . 17. Se auefle d'andare á piedi, 8 il caminare da vna Pofisflione all'alera fofíe per la magsgior parte del giorno, farebbe difobbligato dal di. giuno in fentenza di Sanchez in confilijstom. 2. l. 5. cap. 1. dub, 10., Silueltro , Gabriele, Pallus dano , é altri, che cica ¿e liegue il R. P. Lean» dro di Murcia Capaccino nello fpiego delia Re. gola del N. P. S. Franceíco cap. 2. fopra il 3. della Regola 8.2.1. 22. i quali infegnano , che quello, che camina á piedi gran parte del gior. no, ellendoil viaggio neceflario O reile , none regolarmente obbligato al digiuno 5 Pandare á vedere ilauoracori e effercizio viile + Adunque, fe la maggior parte del giorno vá dpiedi, in quelto efercizio regolarmente non aucrá obbli. go di digiunare. 18. P. Padre m'accuío , che vo giorno 2n- dai acaccia ,e mi crovai canto ftracco il gior. no feguente, che era giorno di digiuno , che non porci affrontare il digiuno . C. Prenidde , che fi farebbe ftancato tanto, che il giorno feguente non aucrebbe potut o di. giunare ? P. Aqueño non peníai . C. Dal Decreto d'Aleffandro VIL poco fA cicato s'inferifce , che Pandare a caccia , 0 ¡il givocare al Pallone, do efercicarfi in altra occu. pazione volontaria , che ( pro fchiuare, non é baítante, per efimeró dal digiuno,contro Me- dina, Ledeíma ,Filiucio , Villalobos , che cita Diana p, 1. Trat.9. refol. 40. quali infegnano, che quello, il quale metre volontarizmente obi- ceal digiuno: V.G. affatricandofi molto mel giuoco del Pallone, non peccherá lafciando di digiunare ; la quale opivione wrre con quefto Decreto d'Alellandro VII. Non auendo peró preueduto V,S. ne conofciuro , che tanto (i fa- rebbe ftancata in queñti elercizij volontarij, che per queñi impoflibilirafie al digiuso, non pec. cana, lafciando di digiunare, ne in andare a cac- cia ¿ perché mancando queña preuifione,voa fú Pommilione volontaria . Ita Rodziguez nel- la Som. Tom. 1.cap. 23.1. 6. Y altri, P. Padre m'accufo,che nella Quarefima non hó digiunato il giorao di S. Giuleppe . C. Trauaglió rueca quella feccimana , nella quale venne la Felta del Santo 4 P. Padresi. C. In qual rravaglio 1 P. In potare, e zappare la vigna. C. Non era obbligato a digiunare quel giora no, cosi Pinfegna con alcri Tomalo Sanchez vbi fupra n. 10. con Medina, Angelo ,€ Victo= ria, 8citP. Murcia vbi fupran, 23.1 quali di- cono , che quello, che erauaglía cutca la fecrás manz io trauzglio molcfto , benche laíci YnO, 1 o
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