BCCPAM0001162-4-1600000000000

43 _ Trattato TÍ. del 11. Comandamento . menti falíi l'auuertenza , non fono peccati mor. tali ; ecosi tampoco lo fará il coftume , che há di giurare, quando Pabbi riuocato per l'atto di vero dolore, e propofito d'emendarí . E la ragione e ; perche il cofume , come gid hó det- to e wo'abito , che contrae la malizia degli at- ti: Atqui Parto di giurare ia bugia , quando manca l'anuertenza, non e peccaro mortale: lAdunque né meno lo fará il coftume , che in- duce d giurare alcuna volta in bugia fenzas avuerrenza . E' dortrina di Suarez , Reginaldo, Tomafo Sanchez , de aleri, che cita, e fiegue Diana p. 3.trat. 5. refol. 62. E cosi bafterá , che s'accuíñi dell'ommiffione commefa nello fradi. care quefto mal coftume di giurare fenz'auuer- cenza . Diana ibid. Lo feño há da diríi , per la medema ragione , del coftume di maledire,e beltemmiare - 10. Potrá V.S, ricordaríi di quante volce há giuraco in bugia , e quante in vericd? P. Padre, imici giuramenti non hanno nu» mero ; appena diceuo parola, che non fofle giuramento . C. Non fi potrá ricordare di quante volte la fertimana , Ó al giorno , pigliando vn gior- no per Paltro ? P. Non Íara poflibile; perche vera giorno, che giurauo venci volte, alcri meno, é altri pid. C. Adunque bata, che s'acculi d'aver aut» £o queñto coftume di giurare , ora con veritá, 8 ora in bugia tutto lo fpazio di quefti trent” anni; poiche € principio generale , che , quan- do il penitente in qualfuoglia materia non puó indiuiduere il numero de' fuoi peccati, s'accufi del coftume : Navarro , Enriquez , Toleto, che cita,e hiegue Fagundez fopra i precetri della C hit» falib. 2. cap. q. 1. 11.0 altri. 11. Soleua V.S. giurare tal volta in bugia án manicra ,che per il fuo giuramento auue- niñedanno al Prefíimo, O nella roba , O nel! onore? P. Padre di quefto non mi ricordo . C. Aucua V.S. ilcofume di giurare , dicen= do giuro a Chrifto4 P. Padre si molce volte. C. Soleua far quefto giuramento 5 Minac- ciando il Proífimo . V.G. giuro á Chrifto , che voglio ammazzarlo ? P. Padre si, quando m'era fatto qualche torto , givrauo in quefta maniera . C. 1I dire giuroá Chrifto , fenza aggiungere altro , non € giuramento , perche il giuramea- to ricerca afiermazione , O negazione ; qui non we ne Prna , ne Valera : Adunque non e giura. mento , €: € folo vn'inuocazione del Nome di Dio fenza neceflicá , ed e peccato veniale. Ma quando fi giura , minacciando il Profli. mo in coía graue , e peccato morctale, e fi chia. ma ginramento comminarorio : perche, 06 giura con animo d'adempire la minaccia, d fenza; fee fenz'animo d'adempirla , manca la verird di prefente, 8z e giuramento falfo : Atqui il giuramento falío € fempre peccato mortales Adu nque il giuramento comminatorio,quan= . do gli manca l'intenzione di compirio , e lem- pre peccato mortale . Se fi giura con animo d'eleguire la minaccia , vi fono due malizic di. ftinte di fpecie ; 'ena contro la giuftizia , per- ché delidera far male al Proffimo ; V'altra con- tro la Religione , perche fi ferue del'autorica di Dio , per confermare vna cola tanto mala, come € il defiderio di vendicarí . 7ta communia ter Dottores . Soto lib. 8, q. 1.art. 3. Caictano art. 7. 8 aleri, che cica , e fiegue Lefíño lib. 2, de ¡nft.cap. 42. dub. 4 n.18. 12. Peró, fe la minaccia , che (i fi al Prof. mo con giuramento , € leggiera , non € peccas to mortale il ginrare con animo d'2dempirla, ma folo peccato veniale: Cosi fentonoi DD, poco fá cicati, 8e aleri , che cita, e fiegue Mut- cia tom. 2. difqu lib. 4. difp. q. refol. E. num. 18. in fine. Ma per minima , che fia la coía,che fi mi- naccia al Proffimo con giuramento , fe manca Pioteczione di compirla,fempre e peccato mor- tale , perché vi manca Ja veritá di prefente . Et il giuramento, fempre che vi manca la veritá di preíente , e peccato mortale ; ne Ícuía in queíto la parvicá dí mareria . Auuertano peró i Confefíori quelli , che fan. no fimili giuramenti commipatorij, che non hanno obbligazione di compirli, anzi che fa- rebbero maggior peccato ad efeguirli ; perche il givramento Non efi vinculum iniquitatis. E lo fleÑo fi dice , quando Á giura alcuna cofía ¡n. difíerente , per la quale non corre obbligazione di farla . 13. Há giurato altra volea , dicendo, il Dias uolo mi porti , piú tofto che far quefto * P. Padre si, molte volte , C. Quefto € giuramento efecratorio ( ben. che il volgo ignorante lo confonda colla male- dizione ) +. Ja queñi giuramenti efecracorij vi fono due malizie , vna graue, e Valera leggicras la leggiera e l'imprecazione, colla quale sin. voca il Demonio; % e leggiera , perche mai d'ordinario íi defidera , che il Demonio ci porti vía : La graue dichiaro con quefto dilema , co'l guale dichiaro quella del giuramento commi- natorio : 0 che fi defidera efeguire quello s'af- ferma con queÑa efecrazione ; V.G. che (1 fac» cia queíta , O quell'altra cola, 9 no ;fe non li defidera , ne s'ha intenzione d'efeguirlo , man- ca la vericá di prefente, 8 e giuramento falío, e per confeguenza peccato mortale; Se fi defi. dera , per defiderare quel male al Profíimo , manca di giuftizia, e fará ingiufizia graue , Ó leggiera fecondo la grauczza del male, che le gli defidera , come s'€ deito del giuramento comminatorio . : 14. Lo

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz