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34 Trattato 1. del 1, Comandamento le aucua da guarirla? P, Padre si; peró non volíe dirmelo . C. Quando vi e dubbio , fe per mezzo lecito potrá curare la fartucchiera, fe le dene addi- mandare il modo, 8: efaminarlo ; e fe quella non vuol dirlo , deueí allora anere per fofpet- £o , Delrio nel luogo citato « C, Derra faceuchitra efercitana In modo il curare , che ftefíe difpofta a curare co' Ínoj má. Jeficij chiunque ne la cercaua ? P. Padresi, C, Deue fapere, che quando quella ftaua diípofta di curare chiunque roleua valerá de” di lei maleficij , infegnano alcuni non efiere pecca- to ioduruela , Irá Angelo nella Somma verb, fue perfi, num, 13. doue cita di quefto fentimento Aurtolo in 4. dif. 34. 9, 2, Sicome dicono mol. ti , effere lecico ricorrere per impreftici all'v fu. raro , che (i sá non imprefta, che á víura,quan- do quello e difpofto á volerla praticare> con tutti quelli, che vanno a dimandarglicli, Peró comuntmente i DD, riprovano queftas opivione , e fi deue feguirare la contraria . 31, C. Quando la curava , concoríe V.S. a qualche fua azione , O pure fi ebbe meramente pafiue > P. Padre , jo non hó fatto coía alcuna ;hó lafciato , che ella faccia il tutto, C, Há farto bene ; perche , quando la cura- zlone e maleficio , ancorche per alero reÑti giu- fificata la dimanda d'efíere guarico con alcuni de'titoli detci , non fi puó peró cooperare ad vna cura malefica con azione pofitiva ¿ perche mai e lecito cooperare ad vna azione intrinfe. camente mala + il curare per vna azione malefi- ca,e intrinfecamente male: Adunque mai é leci- to cooperarui a 32, P, Padre , m'accufo , che vna volta de- fiderai di peccare con vna períona ; enon po- tendo arriuare alliatento , mi valái di queña farcucchiera , che m' infegno vn'incanto , per tirarla alle mie voglie , C, Laício per il lefto Comandamento il pec- cato difonefto , e qui folo parlo del maleficio; e benche , O diraro , ó majaccade , che vn Ma- lefico s'accofti a'piedi del Confellore per con- fefíarfi ,tutra volea ¡il caío fidá, 8% e bene ía- pere ilmodo , con cui deue portaríi con queíta gente il Confeflore ; € € in quefta forma . C, Mi dica , V.S. há confefíaco per auanci gueto peccato ? Ei+Padre nó, C. Quita € Pvío ordinario di fimiglianti períone ; cheil primo parto che fanao co'! De. monio , € , di maiconfelfará di quelto peccato, ingannandole co'i dir loro , che fe lo confefía- no ,il Confeflore há da denonziarle al Santo Tribuvale dell Inquifizione ,e farle abbrugiare. E perció il Confeñore deue ben far ad efe capi- re 'obbligo firingentiflimo , che há di non mai parlare con qualliña perfona di quánto fente in confeffione ,e che non puó accuíarle al Tri. bunale . E quando fi predica ( mafíime ¡a tem- po di Mifioni ) ponderarli molto bene il rigo» re , co"! quale fono tenuti i ConfeÑlori al fecreto della confeffione , tanto per rimedio di queña force di períone , quanto d'alere molte , che tea mendo debba il Confeñore manifeftare í lo. ro peccaci, non s'arrifchiano confefarli, C, Ebbe V.S, alero fine nel fuo maleficio fuori d'arrivare ad habendam cum illa mu. liere copulam ? P. Padre nó . C. Quefto d'ordinario fi fi con mille peffi. mi fini, 8: intenzioni forte ; e tal volta fi fa ri- nonziando alla Fede Cacrolica , pacrceggiando co'1 Demonio: perloche e necefario dimandare, e ricercare con qual'acimo ( fece il maleficio. E' anche necefflario dimandare ¡a qual tempo, con quali circoftanze s'e laíciato ingannare; perché , come fimiglianti períone ( Gogolar- mente fe fono Donne ) fono incoftanri in ció; ¿che dicono, per poterle conuincere , e cavar da ele limpidamente il loro peccaro, melto ima porta far loro quefte dimande ; come aunerta Layman tom. 1, Seót." 5, trali. 6. cap. 5. $. Uni C0 , NUM. 18. : 33» C. Diede V.S. alcuna fcrierura al Demos nio, nella quale gli facee donazione dell'ani. ma fua, P. Padre si; e queña € la pena maggiore, cheio hó. C, La malizia di quefto pecearo , fuole por. tar leco qualche fpecie di difperazione; perche, quando confegnano fimiglianti Ícriccure al Des monio,fi perfuadono poi , che non vi fia pit ri. medio per anime loro , Ma per queto non ha V.S. di che affligerfiz perche e dí fede , che ad vna buona confeflione non puó refiftere turco linferno , ne we peccaro, ó circoftanza per enorme , Che ha , a cui oon fi rimedijcon quel. la , fenza che fia necefiario ( come penía il vol. go ignorante ) ricanare la (criceura dalle mani del Demonio ; queíto non e neceffario , perche, perdonacto il peccaco, non s'há di che cemere di tuece le ¡criceure dell'inferno , Ben'é vero, che il Demonio fuol dare molte batcerie con fuggeltioni interne, 8: alle volre apparendo vifibilmente tentando di perfuadere d (imiglianci aoime, che per loro non «e ri- medio , poiché volontariameare fi fono poite nelle (be mani; Al che s'há da opporre il con- feñiore , facendoli conliderare la Mifericordia in- finica di Dio , che há impegnaca la lua parola, dicendo , che in quallíivogh:a ora , che il pecca- tore pentito gli addimanderá perdono de' fuoi peccari , egli gliclo concederá , e fi Ícordera di curti, Eanche añai ben tarro aunertirle , che portino addoflo qualche dinota Imagine, Ke- liquia de'Santi , e che 4 faccino fpeño il legua Gcila

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