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583. Imáice Tabacco « T Abacco in paluere , € Ín fumo non rompt il digiuno nacurale, né quello, che fi piglia in foglía , quando nience d'efio s'in- gioriíce y DM. 115. Pp» 325- Tentazione di Dio . Che peccato fia cencare Iddio , M+ 25: Po 42. Puo farfi efprefla , Ó jnterperaciuamente ¿ l'el- preísa e peocaco mortale, € maj puo e/sere veniale per parvicá di mareria ; Pinterpetra- tiva e procaro morcale di ua nacura , quan» runque alcuga volca pro elsere veniale ibi. Teflamento . Come ha da difopore de' fuoi funerali chi muo- re aggranaco da molti debiti , mM. 99 p- 23. pue di fug natura il reftamento , M. 1C0, ibi. Se in quello puo il Padre d'eferedare la figliz, che fi maritó contra ía volontá. Con p:r- (ona inferiore di langue, ibi. Se il teftamento firmato con giuramento (i puó mucare, 0. 101. ¡bi Se puó il Padre teftare a fanore de' figli fpurij,: enaturali, D. 102. Quando puo nel teitamento inftituire maggio- raíco a pro di qualche figlio , N. 103. p. 374 Nos ve obbligo d'infiicuire eredi ¡ fracelli, eccerco fe fofiero in efirema, Ó graus ne- cefficá , che allora á deuono foccorirs,p. 124. ibi, Quando s'hanno obblighi di giofiizia, von 6 denoro fondare Opere Pie; non ausodo- íene , fará cola lodeuole il foudarle, 0.105. ibi. Comes ha da difporse nel refamento la refii. cuzione, che € neceflario farh occulcameca- (€ ,N.306.P.375- Procuri 11 Confefiore di non intricarf oelle dif pobziovi delPinfcia:o, quábibugus dius elortarlo a difporre delie fue cofé 11 (copo, n. 107» ibi. Teflimory e Devono eferirfi a extiificare, quando la lora dipobizione conduce allá -difela delPinpocen- te, 61.66. P. 427» Quando deuono teltituite, ricufando di teftio ficare, ibi. Chi givra fallamente ja gindicio commerce due peccaci diitinci di Ipecio, D. 67. ibi. E'obbligaro retiienice alla parce il denno [e- guicole ptr 3ute occpisaco la vericá pelia lua £ depolzione; ma nou la pena, chef farcobe applicaca al Fiíco auanti la fentéza del Gius dice , ibi » Come pecca, 8: e obbligaro a refticuire quel« lo, che riceue danaro per deporre, n. 63, ibi. Non ¿obbligato manifeftare la vericd al Giu- dice , che non jorerroga giuridicamente; né 2 dire ció, che si focco figillo nacurale; fe foríi non fofit necsfiario per il bene pubblico riuclarlo : noo e obbligato deporla €on fuo danuo notabile , ó delle fue facolcá 3 ne quello , che ba vdito da períone di po- ca fede, ne quando ha vrgenre cauía per occultare la vericá , n. 68. ibi, de p.1eq. Se pecca contro giulizia, Ó Cantro caricd, chi occulea la vericá , che. doucua manife- fare, feguendone daano al terz0, D.7E» p. 429- Quello , che con ignoranz2 iouiacibile giura il falío , ne pecca, ne e obbligaco a reftícuice, N. 72. P. 430» Né meno lo e queilo, che giura falíamente con- tro il proflimo, fe non e cauía efficace del di luidanno , ibi. Quello , che co'! fuo falío giuramento € cau. fa ,cheil reo ij condanoaro , dene per tut- cele vie cercare di riparare al danno, Ms 72- ibi. Chi ha configliato i ceftimonij a giurare il falío , deue difuaderli da queño ; e quan- do non poteñie ottenerlo , ha da manifes fare al Giudice la fua machina,n. 74. Pa. 431 ! Quaoti peccati commerte quello , che giura il falío io vna depofizione , che ha molti arti» coli, n.75. ¡bi . Quando puó (cruire di tefimonio quello , che | e Ícomunicaco , D, 76. ibi. Quando refti irregolare chi depone in caulo criminali di langue , Dn. 108. p. 441. Titolo. Qual Ga tisolo fufficiente per ordinaríi , n. 37» Ke ltQ. P. 3064 La rendica, che il Chicrico non puó gode- re finche non fij ordinato Sacerdoce , e ticolo congruo per riccuere gli Ordini, D. 35- p.307-% fcq. Vedaú la parola Beneficio, € la parola Parrimonio . | Toccamenti a Li anteerdenci, € futiceguenti alla copula , Noa fono diftioto peccato ia numero dalla fella gopula,0. 13. P- 93- íe non Á fanoo cod aujmo di acua copula , 0. 158. Pp. 495- I carriindecenti cootraono la malizia dal 08 gerco , e circonftaoza del oggetco, col quale s'himno,.n.9.p.9%. Sono leciari taza a maricaci diuenoci importas Ed, ol a” Ñ

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