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57% Vedaf la prrola Auocato - Non ponno i Procurarori pigllar piú ftiptn» dio di quello merica la loro fatica ,n. 35» ibi. Se ponno ricrenere il danaro , chela parte gli da per pagare 'Avocaro, e Notajo , [e que Ri glielo cedono , n. 36..:¡bí, Se ponao rimetrere ad aliro Soggetro la pro- cura titenendo per fe parte del danaro , A. 37: ps 41 8. : Puo ja giorno di Fefta Ínformare ¡il Giudice ia voce, 9 in Ícriceo , quantunque ne fa pagas to,n.38.ibi. Se pofiz riceuere Íalario da] litigante , quaodo non vi fú pacto di pigliarlo , n, 39. ibi, Se quando la parte gli da il fipendio per pa- gare il Coníulto dell'Auocato, puó di fuo confenío formar egli il conínlto , e partire fra lor due il falario , De 40. P. 419. Quando refta irregolare il Procuracore , che — efercica il fuo Víficio in caufe criminali di fangut , n. 106, p. 440» Promefa s Che cofa fia ll contrario di promefa, di qual materia debba eñere, e come obbiiga, 0, 143» p- 174- Se la promefa fatea de re corpi obblighi , dop- po che Paltra paste ha efeguito ció , che hg promelo , D. 23.P.5f. Come, e quando obbiighila promeíía del ma- crimonio, 0.41. 8 Í1q.p. 100, Vedañ la parola sponfali. Propofiziore . Niuna delle Propofizionicondanvate da Inno- cenzo XI. 8 Alefandro VIL. fi puo ¡ccica- mente infegnare , ad praticare 0. 1. S [cq. p. 211.€ p.464. Y edafi la parola Opinione + Proprieta , Commette peccato di proprierá ¡l Religiofo, che elpone danaro in giuoco contro la vo. lontá del fuo Prelato, n.10. $ leg. p. 381. 8 leg. Suole cier rifernato nelle Religioni il peccato dipropricrá, n. 26. p. 386, Puo daríi, che il Reiigiofo pecchi contro il voto della pouertd, e non fa propricrario, ibi. Se il Religiofo, che cenfuma in vfi profani qualche coía con licenza del fuo Prelato, fa proprierario , e qual debba efíere queña li. cenza , 2,91. 8 (tq. p. 390. Vedafñi la parola Pouerta, Proffimo . Slamo obbligari ad amare il proffimo con» acco Ínteruo, e nen $ fodisfa a quelto pre. Indices certo có foli ateieflerni , m; 39. € 40. Po 218. Quando obbliga per fe il precerco d'amare il proflimo ,e quando per accidens , 0.41.Re Sc feq.ibi, Con nome di proflimo s'iurende ogni huomo, cosi amico , come nemico , Fedele , O Lofe. dele ,n. 43. ibi. Vedafi la parole Odio, ela parola Inimico » Q Quarefsma , V * E obbligo di digiunare la ela, o. 15, p. 65. Solo nella Quarefima fono proibiti ilacricinij, D. 27. P.67.€ M. 301. P. 504- Chi rompe il digiuno della Quereima maa. giando lacriciajj,commerre due peccati motr= rali, vno contro il precerco del digiuno, € Valero contro il precerro particolare ¿che proibifce decci lacricioij, n, 28. p. 67- J poueri , che non hanao con che compraríi va po di pefce,ó alero, ponno fenza Ícrupolo mangiar lactícinij ibi. E' cuidente , che il coftume di non mangizr oua , ne lacricinij nella Quarefima , obbliga; £c il concrario e condannato da Al:fandra Vil n. 199. p. 504» E quantunque non fi condanna ¡l dire, che non vé precerto Eccleñiaftico , che proibifca i Jacticinij nella Quarefima ¿s'ha pero d'«ffir- mare , Che w'e tal prececto , 1. 200.ibi . IMuficiponno mangiar laccicioij in Quareí- ma quando n'hanno neceffica per confer. nare la voce ,n. 204.p. 505. Non per quefo, che vna perfona fij Ícufara dall' obbligo del digiuno delia Quarefima, potrá mangiar Jatricinij , Mm, 205+ ibi. Ven dafi la parola Digiuno . R Ropina , He peccato ha la rapiaa ; e come fi ditin. =Ú¿ gue dal furto , D. 24. P. 145. Quantunque fi rubi l'alcrui videace domino , le efío non refifte non fará rapina , ibi. Ha la rapina dus malizic diftinte di fpecie , e 4 fanno io quella dus iogiurie al profimo, vne nel pigliarliól (uo , Palera nel far violen- z4 alla períona ¿ 8 a cute due s'ha da fodii- fare, 0.25. p.1bi. Ratto » Ha due malizie diftioce di fpecic; contro caRi- td, ecoa:ro giaftizia: ma fe la donsa volon : 7 taria
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