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s18 Memo fará de'cacci, Scampleíli. auuti per: mile dilerrazione : Da quid, che fará anche pecca- to mortale il pellizzicare vna Donna ia vn bra- cio, caleare il piede, friogere la mano,o'i diti , facendo gueto, O fimigtianti tacci per la dilereazione carnale, e feníibile , che pc rifulea, quantunque non vi fia pericolo d'alcro Con. fenío . 261. Da doue s'inferifce , che i balli, ne quali vanno acraccari con le mani huomini, e donne , moralmente parlando, € impoflibile, che fi faccino fenza peccaco mortale; perche, moralmente parlando, € impofíibile, che in quefti tacci di mani non vi iaalmeno fenfibite, ecarnale dilercazione : Sed fic et, chej carti, ne' quali we carnale, € fenfibile dilettazjone, fono peccaro mortale , quaotunque non vi fia pericolo d'alero confenfo: Adunque i balli, ne” quali vauno acraccari colle maui huomivi, € Doone , morajmente parlando , e impoflibile, che fi faccino fenza peccaro morrale ; E gene- ralmente ogni forte di Ballo fra huomivi, e Donne fono molto pericolofí, e come raliab- bomivari da' Sanzi, 8 ¿pprouari da' Den: onij; Quis talia Chriftianof docuis (eíclama $. Efcem apud March. lib. 3. Hort. Pajlor. Trat. 3. fnc. ) Non Petrus , non Toaxnnes , non alius dinino nurvine afflatus , verim ille Draco antiquus fuis voluri- nibus docust + 1 Demonio gli ha introdotti, l'in- fegno , li fomeora per eflere in si deteftabili paíl- lacempi il fno centro, e guadagoo , come di. ceva $, Agoftino apud Pelbart. Serm. 46. Dom. quinq. Cborca ef? quidam circulms , cuins centrum efi Diabolus . 262. Dico perterzo , che non fi condanna il dire ,che ibaci auuti, non per diletcazione feoíuale , ne carnale , ma per mero guíto fcaf.. tivo ,Che vi fi proti, non fono peccato mor- tale: v.g. la Madre, O Nodrice , che bacia il baa:biso, anendoni folo il guño fenfitino , che Í¡ proua ln toccar quelle tenere carai , mol!i,e e delícates Icá Lumbier Tom, 2. num. 808. Lo ficho fente con Moya, Torrecilla fopra quefa propofizione 40. num. 6...e 7. la ragione e , per - che la propofiziove condaunara parla della di. lecraziobe carnale , O fenfibile, che € lo feo, che feníuale: Acqui la noftra conclufñione non parla di queña dilercazione , ma della mera Íco- ficiua , che confifte nella proporzjone dell'og- getco Íuane , e molle co'l fenfo del raro , come queila , che riíulta dal toccar vn panno di Íeza, O veluto; Adunque non fi condanna il dire, che non fono peecaro morcale jbaciauuti, non per dilercázione fcenfuale , ne carnale , ma folo per la lenfiriua , che ha vna Madre ,baciando un bambino . ) 263. Dico per quarco , che né meno ( con. canoa l'opinione, che dice , che il bacio auuto per benenolenza , O per modo di faluro ,Í£con. úo lo fiile,, € coftume della Patria, non-€ pec. Trattato XV 11. Spiego delle Propofiz.cond. da Alefandro Y 1 1. cato mortales Torrecilla loco citato num. 3.e proua , perche la propofizione condannara traccaua del bacio auuto per dilertazione car. nalez Arqui la aoftra non parla di queño ma di quello , che fi da per amifta beneuolenza ,e faluto fecondo lo ftile della parria e quancun. que da quefti baci oncRti auuci peril fos derto rifolei qualche mouimento difordioato di fen- fualicd., non perquelto fará peccato mortale, quando íi procuri frenar tali mouimenci, e non vi ía pericolo di confentirui;z come con Sanc- hez dice Trullench ¿n 6. Decalog. lib. 6.c4P. Eo dub. 12. 00m. 2: doue auuerre con Nauarto, Leío Cajerano , de alcri, che in quefta loxce di baci ha de cautelará lo fcandalo , e che non é decen:e alle períone Eccleñiafliche , e Religiof dar rali baci alle Donne, quantunque fijao qualche poco parenti . 264. Daquié, che, quantunque paia , che quelta condannaziove non parli de' baci, € ampleíli, che hanno fra di fe gli Spoúi di futu- ro, per riconciliare, e confernare fl mutuo 3mo- re, come con Moya aff:rma Torrecilla vbi fupr. num. 13. ha peró da cencríi, che non fijao le. citid detri Spoli di futuro baci, amplefli , ne carriz Sic Leflius lib. 4. deimft. dr iure, cap. qa dub, 8. num. 59.7 alij: La ragione e ,si, peto che agli Spofi di futuro non €lecica la copula: Aduoque nc meuoi baci, che ne fono princi», pio: Si, perche colla certezza di douerf poi maricare, s' cípougono ad euidente pericolo d'incontinenza con queñi baci, amplelfi, € tactiz Adunque ézc. 265. Dico per quinto, che, quantunques pon parli quefta propolizione condannara delle vifte laide , ha da diríi, che jl evirare cole brut- tes XK olcene, fe (1 fá con animo libidinolo ,é: peccato mortalese lo ticlo feb fa per dijeccas zione carnale , O fenfuale; ma, fe non foflero le vifte molto oícene ne brutte, né con perico» Jo di commozione vensrea , ó lafciuo confenío, ma per curiofitd y non farebbere p:ccato mot» tale , ma veniales la ragione confía dal derco difopra . La qui e, cie pecca morcalmente Y'huomo , che mira le parti pudende , O le prof- lime ad cie della Donuz , vel ¿contra ¿perche fimiglianti vifie fono ex fe molco indecenti, € prouocatiac : Ma non fará peccato morcale mi» rare per curioíicd , O legricrezza, O gulto la faccia , 0 maoi di qualcne Donna, bella, non efiendoui pericolo di dilercazione Íenfuale , né confenío laido: Vedafi Teullench vbi fupra, num. 14.6 35. per tot, N¿ meno Íard peccaco mortale ,celtando queño p:ricolo , 13 vn4 per- fona per cusiolita, o leggicrezza afpicit veren- da propria : 7 idem fuftineri poteft, fi wir vir; 04. tantis pudenda leuiter ex curiofitate tantum afpi» ciat, citra periculum aliud lafcini confenfus y aut Jenfualis deleftationis . Trullench eodem num. £5> Víde eciam Bafieum Verb. impudicitia , 10.149 ; ? , Hinc
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