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32 p, Padre ¿come ch'ero di poca etá , non vi . badauo , benché non lafciauano di parermi Co» Na brutta ,e mala , C, Da che fi ¿arriuato all'vío della ragione rare volce anuiene , che non vi s'abbia malizia; perche anche i figlioli piú piccoli nel fare fomi. glianti azioni fogliono ricirarí in luoghi fecre» ti , doue non fijno veduri ; il che € argomento, ehe pare loro eflere ció difdiceuole alla ragione; e gueñto baÑta , accio che fia peccato , C. S'é ricordaca alcuna volea di confefare quefti peccati ? P, Prima d'ora , non mi e mai venuro in memoria , C, Poiché non le n'e mai ricordara ,non $ e confefíata male , per auerli laíciati di dire ;e baíta,che ora s'accuíi d'aucr facto tali azioni indecenciquattro , O cinque volre , poco pin, 0 meno . 11. C, Há aleri peccati, che non abbia con. fefíaco della vica paífacat P. Si Padre ; efíendo gia di ecá piú auanzas ta di 13. aoniin circa, mi pare d'auer queño; che dormino con vna mia forella piecola, e quaíi della mia cd, de vna volta babui cum ea sactus inboneftos , C. E di quelto toccamento $ ricordaua; quando andaua á confeísará ? P, Padre si. C. E perche lo lafciava ?lo lafciana per vero gogrua, 0 perche credena , che non fofse pec- «ato? P. Padre, come che ero piccolo , quando quefto mi fucceíse, diceno frá me feíso , che forfi non Íará peccato . C. Non le reltaua nel cuore vn certo rimor» fo, 8 vn pelo continuo fulla cofcienza, paren- dole di non elserí confeísata bene ? P, Padre si, né mai reíltano fodisfatro , C, Se é cosi, quelto balta, per condannare per facrileghe le confeffioni fatre , perche V.S, operava con cofcienza dubbia , e quando il Pe- nitente sá, che hd commelso il peccato , e che Yhá taciuto , e dubita fe l'abbia raciuto O per vergogaa , O per giufta cauía , e obbligato á riperere le confeflioni , come afferma il Padre Moya nelle Seller, 71, trat. 3. difp. 1.9.8. $.3. nur. 17.) € Diana p. 10. trat, 14. refol, 12.50 la ragione e ¿ perche chi e certo del precerro , e ubica delradempimento , refta obbligaro ad adempirlo , la quefto caío V.S, é certo del prececto di confeísare il peccaco commefso, € dnbbioía , fe 1 abbia adempito: 2duaque há obbl:go di compirlo . 13. Mi dica; il rimorío , che le reftana lema pre [ul cuore , per eacere queíto peccato , era, O per penfare, che facgua male a tacerlo,ó perche il peccato paísalse per minore di quello, le parcua , O perche dubitaua , che per queño psecato la fua confe Bone folse mala ? Efordio ,0 Principio P, Padre il rimorío ; che aucuo , era , che la mia confefione foíse mala; e quantunque di. ceuo dentro di me , che auendo commelso quel peccaro , quando ero ancor piccolo, forfi non mi correrá obbligo di confeísarlo ; turca volta fempre fauno con gran pena . C, Quando il Penitente sá, che tacendo il peccato in confeflione , fi male, epecca, ma non crede di far peccaro mortale , nela con. feliione nalla ; non há obbligo di reirerare le confeffioni, l'afferma Poístuino , citato das Moya nel luogo poco fa accennato $. 1. M..L. Ecaggiunge anche di piú il P. Luiggi da S. Giouau ni nella Sommsa; vbi de Panitentia num. 52., che quello, il quale cace vn peccato in confeffione fapendo , che pecca morcalmente, ma non sd, che per tacerlo, la confelfione refta nulla, non e obbligato a reicerarla . Né l'voa, ne Valera di queíte opinioni eco. munemente probabile in pracica,c maffime la feconda ; perche anche fra' groísolani i pid idiori fanno ,che fi vá d confelsaríi per dire ¡ fuoi peccati; e le no'! fanno fentono , che relta loro la colcienza inquiera; il che ¿fegno, che praticamente eredono, che non folo fanno ma- led tacere i peccaci, ma che anche reftano mai confeísati , tacendoli, Quefte opinioni fono peró buone per períos ne Ícrupolofe , alle quali nel fencire alcuna Mil- fione , 6 Predica calzante ( fueglia lo Ícrupolo, fc abbino confeísato , O nd il tale, ú tal pecca- to; quefti tali, beuché labbino laíciato in al- cune confeíñoni con qualche rimorío , nonfi denono obbligare a riperere le confeffioni . 33. C, Midica , in quance confeísioni fra la rante face , dopo che há commelso queíto ptc- caro, fe 1 € Ícordato, e confeísacoli fenza ria morío 1 P. In otto confeísioni in cirea non me ne ricordai, C, Si come quefte otto confeffioni furono buone , €osi non e necesario ripecerle, ne cam- poco i peccati in quelle confeísari , perche cous fefiones femel valida , femper fons valide ; ma gli relta folo l obbligo di riperere Y alcre confefñio- ni, che há farto, ed ipeccari in quelle confeñia» ti, e commeísi, ed era confelsarícae, come Í8 mai li aucíse confeísaci, poiché nifsuno di quel» li glié ftaro ancora perdonato . 14. P. Padre ,io non potró diftinguere ,ne difcernere quali fijoo i peccati confeísati nelle confeísionibuone , e quali i confeísati nelles confeísioni cacriue , per efsere gia molro temo po, che mi confeíso in quefta forma . C. Non importa; perche e opivione di Bo- nacina citato ,e feguito da Diana part. 3. trar. 4. refol, 62. dal Bulembao , Longo , Paíquali» go, 8 alcri, che cica, e fegue Piftelso Diana part. 1. trat. 6. Mifcello refol. 22. de Lugo difp. 16.500, 2,2.47. Leandro d:l SS, trat. 5. de Po. tent ” rr MisEMte
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