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510 Trattato XV II. Spiego delle Propof3z. cond. da AlefJandro Y 11. man , de alijs, cradic Palaus part. 4. Trat. 25. difp. vnic, punt. 7. num. 3. 232. Suppongo per quinto, che 'Indulgen. z2,vna e tocale, e Valera parziale : tocalee quella , che condona tutra la pena temporale douuta peri peccari, e fuole chiamaríi plena- ria ,e plenarijffima la parziale e quelia, che perdona parce della pena, come quando fi con. cedono alcunianof, O giorni d'induigenza , ó l'indulgenza della terza, O quarta parce de peccati. Puó aleresi dividerí 'Indulgenza in períonale , reale ,e locale : perfonale € quella, che (¡ concede ajla perfíona dirercamente : Rea. le € quella , che fi concede (dá qualche Medaglia, Croce, Rofario , d cofa fimile s locale € quella, che Á concede a qualche luogo : v.g. Chicía, Romitorio , Oracorio , 0 Capella . Sidice, che la reale fi concede ad alcuna Medaglia , Croce 8:c. come la locale a qualche Chieía , non per- che queñte cofe fijo capaci del frurto dell Ia- dulgenza , ma perche le godono quelli, che portano la Croce, Mcdaglia , 6 Roíario, 6 lo recitano nella Chiefa , O Bafilica, 233. Suppongo per feíto , che acció yno guadagni per fe 'Indulgenza , firicercano al- cune condizioni : la prima , che la perfona, che ha da confeguirla, faccia l' opere, che sin- giongono dalla tal'Indulgenza : v.g. orazione, limofina , O digiuno: la feconda, che a in grazia alíneao quando adempiíce l'vitimo re- guiíito , che ricerca 'Indulgenza + la terza, che abbia intenzione vircuale, O abirnale( come dice Lumbicr Tom, 2. num. 804, ) di guada- guar l'Inóuigenza ; e per non perderne alcune concefle ad opere, che frequentemente (G fan. no, fará bene , che la maccina abbiafi intenzio- ne generale di confeguire turce l'Indulgenze, che foffero concefle alle opere, che Gi faranno in quel giorno , 234. Suppongo per ferrimo , che 1' Indu]. g:Dze ponno applicarí per modo di frffraggio all'anime del Purgatorio , quando il Pontefice Je concede con facoliá di poterie applicarez che f: non fi concedono con queña facolcá ¿non pocraníi per efe applicare: Diana con alcri part.10. Tras. 16. refol.12. e ponno giouare a' Defunti quelle, che ad efi fi applicano per ao- do di fufiraggio , quaorunque la perfona , che le applica , e fa le cofe ordinate nelja conceffio: ne, Gia in peccato mortele ; come dice Toledo lib. 6. cap. 26. € con Suarez, Lajmen, 8 aleri Caltro Palao part. 4, Traft, 1 4. dif p. tnic.punt, 10.14mM. 10, Né doccefiario, che, per giouare al defunto l'Indulgeoza, gli 6 applichi la fodif- fazione di quel!'opera, co!la quale (ii guadagaa; v.g. del digíiuno , limofñioa, orazione , Ó Cun- fcilione : ma quando l'Indulgenza fi concede al deiunto CÓ condizione,che per efio li offerifca il Sacrificio della Metía , allora fará neceñario applicargli, non folo l'Induigenza, ma 2n. che il frurco del Sacrificio : Palao ibidemis; NUM. 9. 225. Suppongo l'otcauo , che quando nella conceffione dell'Indulgenza (li dice , che (i con- cede contritis , confeffis , e neceffaria la con. feffione Sacramentale, per guadagnar l'iadul. genzazma quando queño non fidice, bala, che la Perífona fa in grazia mediante vn'acco di contrizione , quantuaque non fi confeffi z co. me dice Brlleo Verb. Tadulgentia 3. num, 2. $ quantunque fi comandi la coafeficac nellas concelfione dell'iadulgenza , non auerá nece Me td di confefiará per confeguiria quello, che non hala cofcienza macchiaca di peccato mortale; comecon Suarez, Reginaldo , Fiiiucio , Bo- nacina , € alcri molti, dice Leandro del Sacra». MEDEO part, 1. Trat?. 5. difp. 14. quel. 76. Ma, le (1 comanda efprefiamenre la comanione, Íard necefario , che ti comunichi, quantunque aon abbia la cofcienza macchiaca di peccaco More tale. 236. Suppango per nono, che per Legge Divina , folo il Sommo Pontefice há facoltá dí conceder indulgenze per curra la Chicía ;e che j Velcoui non hanao quefta facolcd per Legge Dinina ¿ quantuoque per Legge vmana ordi. naria poílino concedere quaranea giorai d'in+ dulgenza, e nclia dedicazione della Chicfa pon- no concedere va'anno diadulg:nza: Vedafi Leandro vbi fapra , quaft, 40, queft. 16. 17. GS 18. Suppongo per decimo, che l'indulgenza puá cetflare in tre modi: primo fe fú concea a tema polimitato , ceña paílato cffo tempo : Secon. do, fe fú concefía á qualche lnogo decermiaa- co, cefía le fi diftruges il calinogo : Terza, cea l'indulgenza per la rivocazione di quello, che la concefe, 6 luo Succellore , O del Supe- riore á quefti. Suppongo per vndecimo , che Papa Paolo V. riuocóo molte indulgenze a' Regolari, al- cune per elier incerce, alcre per eer finico úl tempo delia loro concefliones e glteos concelie egli Ítedo alcre di nuovo. Suppolte queñies cole . 237. Dico primieramente , che l'indulgenas, che Paolo V.rinocó a' Regolari, non [ono 08- girivalidace ; « il dire ¡l contrario € il cato condannato in quetia propofiziont 37.€ con ragione , perche l'indulgeaze ceflano per riuo- catione di queilo , ch: le concefle, O fuo fuccel- fore; Sed ficelt, che Paolo Quinto riuocó a” Regolari alcune jodulgeoze, e non we fonda. mento telcuao di dire, che fono rivalidarest Adunque lindulgenze, che Paolo Quiato tÍ- uocó a Regolari, gid fono ceflate, e non puo diríi , che ijao oggi riualidate . L'indulgen20 che di nuouo conceífe Paolo Quinto a Kego- lari, fú indulgenza plenaria ¡l giorno , che pi gliano l'abico; $ quello delia profeífione, qa du
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