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504 Trattato XP"L1.Spiego delle Propofiz. cond. de dleJandro Y 1. Propofzjone XXXL. Condannata ; Non d enidente y che la confuetadine di mon marl giarona, € latticing mella Qharefima , 0b= 393. Vppongo , che la confuecudine le- S gictimamente incrodocta , ha forza di legge, 8 obbliga nel Foro della colcienza ,come difli nel Tom. 2. delle Confor, Trat.3. Confer. 7. $. 3- vam. 17.€ 21.dove Spiegai le condizieni , delle quali ha bifogno la confuerudine per effer legge , 199. Dico primieramente + Che e cola eol- dente , che obbliga la confuecrudine di non mangiar ona, ne laccicinjj mella Quarefima ; e il dire il contrario e il caío condannaco ja que- fta propofizione 33, perche quefa confuerudi- ne € dicoía onefña introdotca con acti volen- rarij , € riceunta come obbligacoria nella Chie- ía di Dio di tempo immemorabile, Se ha cuco le condizioni , che fono neceffarie alla coníne. rudiae per efier legge , Sc obbligare; Adunque £ cuidence , che obbliga la confuerudiae di non maogiar ouz, mé laccicinij in Quareima; e quancunque fia vero , che queña propofizione in termini elpreffl non dica, quanco fía quer ebbligo, le fia leggiero, O ¿¡graue; há peró da renerí , che obbliga a peccaco mortale: perche la legge in materia grane obbliga á colpa mor- tale ; Arquila conínecudine legictima , qual'é quella di non mangiar oua, ne larticinij io Quarcfima, € legge, de in materia grave: Adun. gue obbiiga a colpa mortale , £00. Dico per fecondo , che non fi condan- na quiilcáre , che non vé precetto Eccleña. fico , che obblighia non mangiaroua ,elace ticio'j nella Quarefima : come ben provail N, R.P. Torrecilla fopra quefa propofizione num, 19. € fequent. perche la propefizioae condan- nara dicena ,cheuon era evidente , che obbli. gaíe Ja confuerudios a non mangiar oua,e Jarcicinij lo Quarefima : Sed ficef ,che non di. ciamo , che non vi fia conínetudine , che obbli- gaaqueño; anzi yafferma, che gncfta con- fuetudine cbbliga d colpa graue; e lolo dicia. mo, ehe non Ñ condamna laffermare, che» queft'obbligo non nafce da precerto Eccleña- ftico» Adunque non fi condanna il dire , che non v'é precerro Ecclefiaftico , che obblighi á non mangiare ona, ne laccicioij in Quareímar Quanctupgue queño non fi condanai qui: ha pero da cencrf ,che we precerco Eccleñafico, che obbliga d non mangiar oua, ne lacticioij ¡a Quarebma : Torrecilla ibid. num. 35. € 26, 201. Dico per terzo, che ne meno li con- danna il dire, che io aleri digiuni, fuori di Quareima + v.g. Tempore, e Vigilie di preceto to, hon fono proibici jo Spagua i latcicinij, ne per legge, ad per confucrudias : Iced Torre cilla num. 30. la ragione e zperche la propof- zlene condenuara parlaua della Quarefimas Sed fic et, che la noftra opisnione uon parla della Qaareima , ma de digiuni fuori di Qué refima; Adunguenon ficondanna il dire, che ns digiuni fuori di Quarefima co v'é proibi» zione in $pagna, che vieci il mengiar: ona, ne lacticinij , ne per lesge, ne per confueru- dine, 203. Dico per quarto , che e falía l'opinios ne, che dice , che nelie Domeniche della Qua» refima fi pondo mangiar oua, e larticinij fenza la Bolla, e reíta vircualmente condannatas, quantuoque non lo fij elpreflamente. Torrt- cilla fupra num. 31. la ragione di non egerla e(preffamente e , perche la condannaziont pite la della Quarcúma + Sed fic elt, che queña opie nione nen parla della Quareíima , ma delle Domeniche d'cfz : quali noa giudicano giorai guadragefimali quelli, che afferifcono quefta opinione: Aduaque non fi condanna clprefiaa mente l'opialone, che dice, che nelle Domenia che della Quareñina fi ponoo mangiar ona ,€ Jaceicioij femza Bollas Né io afento d quee fta opinione ,e folo temgo per vera la contras ria, che dice, che nelle Domeniche della Qua. reíima non Ñ poune manglar ous , ne laccicie nijfenza Boila : perche la Sacra Congregazio. ne del Sanc'Véficio , e quella dell' indice ,cos mandareno , che li toglicde da vo libro la fena teaza , che permetecua mangiare fenza Bolla oua, € latcicinij nelle Domeniche di Qaarefima, come reltifica Diana part. 10. Trat, 11. 7ef. 46. € Torrecilla vbi fupra num. 32, Da doue s'inferifee, che, quaatunque non li condaoni l'affermare, che gli EcglsGaÑtici ponno, Ícoza la Bolla de lacciciaij, mangiarli nelle Domeniche di Quarefima ; e nella Dome- nica delle Palme , pigliando queñta Bolla ; nou ha peró da cenerí queña opinione per vera, quantuaque non fia qui condaonata , perla ragione decta nel numero precedente , 203. Dico per quinto , che ne meno fi com danna l'opinione , che dice, che ipoueri men- dichi, che noa hanno Bolla, ponno mangiar in Quarefima irefidui de lacricinij, cae 2uao» zano dalle menfe di quellí, che od mangizao col prinilegio delia Bolla, quando fi daono a' detci poucri quefti avanzi; Ne f condiana il dire , che i Contadiai, d alera gente poutra, 9 quelli, che fono ia viaggio, ponno (tozA» Bolla mangíar nella Quarclima ona, € laitici- nij, quande noa hanno alira viyanda , per L45 vn paño comperence peril loro fokcoramento, 9 farica: Leandro del Sacramento part. 3.7 70% 5 difp.3.q. 15- q. 16. eq:17. Si prona, ché queñte opinioni noa fono condannare; perchó in efle non s'afferma , che men obbliga la con: fuerudine di mangiar cue, e lacricioij in Qué» ; . Erfia,

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