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492 Trattato XP 11. Spiego delle. Propofix. Cobd:da Alefandro V LI, 140. Dio primieramente , quello, che dice- va la propofizione condamnata era , che jl Pa. dioñié, o Blerrore del Beneficio porena fenzas operare controla giohtizia, daril Beneficio per danáfo ¡€ f fondava in queño, che non e(ige- va il danaro per il Beneficio , ma per l'veile, che il tal Bebieficio apporcana al Beneficiato : € ptr- che nen era obbligaco il Padrone á dare a tal ' Beneficio, wa che poreua liberamen- ce darlo: a: chigli piacce; e che per darloa gueñta períona dererminata, alla quale non sueña obbligo , poreua pigliare derca pecu- nia + il che tutco fi condanoz per practica» mente improbabile ¿ perché niuno puó pi- gliare intereffe per quello, che non e fuo: Ac- qui P'vtile cemporale del Beneficio non € del Pa. drose , ché pofía goderlo : Adunque non pud pigliar incerede per quello : Valero , quaptun. que il Padrone nón: fia obbligato a dare il Be- peficio alla cal perfona determinara ; e peró neceffitaro, 8: obbligato a darlo ad alcuno : Adupque non puó riceuere jncerefe per darlo a quefo particolare , perche quelo [ará vende. pela grazia . : 141. Bico per fecondo , che, quantunque tiélla: propofizione condanaata non fi diceva.. ; fé era fimonia, o lafciana d'efférla , dano il Be- neficio ptr pecunia, ma che folo affermaua, . che quefto non era contro la ginftizia ; peró ha de dirfi , che non folo e contro la giuftizia, ma anche Simoniz, almeno di drittro vmano , il dare il Beneficio per interefe ; Icd Torrecilla fópva quefta propofizione 22. num. 143. perche perlegge emana fi proibifce come Simonia la recezzjone della pecunia per cauía de' Benefci; Eccleñaftici: Aduaque fará Simonia , almenoé cotirró la legge vmanz, fe il Padrone non da grátis € Beneficio y ma ficeue per elo preza 206 "141. Dico per cerzo, ch'efendo Simonia, 8l operatidó contro la ginftizia quello , che ri. ceñe prezzo, per dar il Beneficio , € obbligato 2 reftichire quel prezzo , che há ricenuto , per- ché non ha ricolo alcuno , per ritenerlo ; quel» lo, che non ha alcun ticolo , per ritenerel'al- trol, deve reftituirlo ; Adinque quello , che picene prezzo per dar il Binefició , deue refi- tuitló; E quáncunque alcuni voglizno , che quieto abbía da refticnitfi al medemo , che dic. ae il danaro, fe il Giudice non dicbiará per febrenza altro ¿il vero peró €, che ha da refli- tuirái allá Chiefa : Vide Balleura Verb, Sitmonia 9, nun. 1. pefche in caftigo della Simonia , alía qualc coóperó quello, che diede il prezzo,e ptiuaro della facolrá di ritenere. ; € riceuere derto dánaro . EN 143: Dico per quarco , che non fi ondanná ptr Simooiz, né contro la ginftizja quello, che li fuole pigliar ptr 1e Bolte, o Sigillo , quando fi dr ibcitolo del Beneficio; ne meno quando nella permurazione del Beneficio firiferna con autorica del Superiore qualche penfione qusilo, che aueua piú pingue rendica ; ne aleri molt cañ , che riferijuellaz. part. di queña Prot.Trat. Lo.num. 174.0 fequent. pag: 238.perche encti quefti caí fono molto diuerfi: da quello , che conreneua la Propofizione 22: Che qui Íi Cog- danos . ? Propobizione XX11]. Condangata . Quello , che trafgredifce il digiuno Ecclefiaflico, al quale e obbligato , non pecca mortalnaente , fe no'l fa per difprezzo , 0 difubbidienza , per non volerfi foggettare al precetto Wa la cercilima , e di Fede , che nella Chieía v'e poteítá ,. ptr fondar leg- gi, che obblighino a colpa grane, e che de falo vi fono molte leggi Eccleñaftiche impole, che obbligano á peccaro mortales e quali condi- zioni fi ricerchino , accioche obblighino:» Ñ puo vedere nelle Confer. part, 1. Trat, 3. Confers 3.6 L. num. 3. Suppoago per fecondo , che quello, che trafgrediíce la legge Eccleñaftica, che obbliga dá peccato mortale , pecca grant. mente , quantunque pon la crafgrediíca per dif. prezzo : come dilli nelle mie Confer. ibid. mun, 1. echeil peccato veniale ex genere fuo , pala adefer mortale ex accidents, quando 4 com» metre per difprezzo della legge; comeanche infegnai nelle Confera Trat. 2. Set, 4. Conferda $. 1. 04m. 7. “1445. Dico primieramente; quello , ch'effede do obbligato al digiuno, lo traígredifce; quan. tunque noñ ña per difprezzo, ne difubbidienza, ne per non volerá foggerrare al precetco , pec- ca mortalmente; 8 il dire il conerario e il calo condánnato ¡a queña propofizione : la ragiont e, perche le leggi Beclefaftiche inducono ob» bligo di peccaco morcale quando la materia € graue , € l'incenzione del Legislacore e d'obblie - gare a colpa mortale : Sed fic eft , che il digius no e materia grane, ela Chicía lo comanda con jotenzione d'obbligare á peccata morcale, fecondo che coníta dal!'vío , 8c intelligenza Co» mune de' Fedeliz Aduoque il digiuno obbliga áptccaco mortales Atqui quello , che traígre- diíce vna legge , che obbliga a peccato mortá: lez pecca grauemente, quancunque non la cral+ gredilca per difpiezzo , ne difabbidienza , n£ per uoh volerf foggercare al prececco :: Adun- que peccá grauemeace quello, ch'efendo ob. bligato al digiuno , lo rrafgredifce + quid: tunque fia fenza diíprezzo , né per difubbí» dienza,ne per don volerá foggerare al pié: CELO « HG 146, Dice perfecondo, chenon fi condan- nano lopinioni , che fcufano dal digiuoo , al ; cun i 144» S Vppongo primieramente , comeco-
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