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468. Trattato XV 11. Spiggo delle Propofiz, Cond. da AlefJandro V 11, ne fú da efi veduta , e colleraca ? 1! Padre Ema- nuele Filgueira nel lnogo ci:aro , pag. 103. $. Sed contrariam , tiene, che piú non ponno i Veícoui agoluere da' cañ della Bolla della Ce. Da, quanrtunque fijoo occulti; e coníeguentes mente , che non folo (í condanna il dire , che l'opinione, che li fauoriua , fúveduca , € tolle= rata de' Cardinali, ma che anco fi condanna il dire, che ponno sísoluere i Vefcoui da queñi c26 +1! R.P.M. Lumbier Tom. 2.n.720+ pag. (mibi) $26. afferma , che huomiai dotti fono Rati di parere , che in vigore della fraíe , e/fsen- do di ftrerta interprecazione , per efger condan» nazione , folo refa condannata quella parte del vija, er tolerata efi : cil derro P. Lumbier, quantunque paja inclivi a quefo ; peró , per il giufto timore della condaonazione, non ardi- 1ce rifoluerlo : 11 M.R.P, Fr. Marcino di Torre- cilla nell efame de' Vefconi Trat, 1.q. 3. Scó. 2. diffic, 2.1 24. 0 feq. inlegua, che folo fi con- danna quella parce della propofizione , che dice Vifa, € tollerata ef ; e cita per la fua opivione il P. Matteo di Moia . 32. Dico primieramente , che tengo per molto probabile con Torrecilla, che in quefta propofizione non fi condanpi falcem expreíse la prima parte , che dice efser Jecito a” Veíconi aísoluere da' cafi della B. lla della Cena, quan- do fono occulri; benche il contrario (ij il vero, lo ficuro , «e ¡il cerco; ma che lolo li condanni il dire, che queña opinione (hi veduca , e tolle. rata nel Conciftoro della Sacra Congregazione degli Eminentiflimi Cardinali, Si prova ; per- ché queña condannazione e di ftrerta interpre» tazione, € ha da rifiriogerf, e non dilatrarí, ne ampliará: Adunque ha da dirfi, che non comprende la condannazione le due parti delia propofizione,ma vna folo: l'altro , perche Á falua il fenío della propofizione , dicendo , che lolo s'cfteudea quello, che afíerma la copula principale di quefta propofizione: Sed fic ef, che la copula principale € quella , che dice, che fú vedura, e rollerata P'opinione : Adunque di- cendo , che lolo condanna il dire , che fú vedu. ta, e tollerara Popinione, ( falua il fenío della copula principale : l'alero , perche noo abbia- mo da pebíare, ehe la facoleá , che va Concilio Generale si grave, vencrabiis, 8: applaudito nella Chiela, qual'e quello di Frenco , voglia derogarlo il Poocefice nella Bolla della.Ceaz, 8 Alellandro Vil. in quefto Decreco ,non ta. cendo menzione e/preísa della tal facolrá ¿co- melo notó Hierro dí Ledeíma part. 2. 7 rat. 4. cap» 6. diffica 7 5. A quefta , pag.( mibi)36. MAanoque áueremo da dire, che non Á coodan. na queíta opicione, che concede a' Ve/coni facola d'aísolucre da' cali occulti della Bo!la delia Cena , ua che lolo li condauna lafferina. re , Che queíta opiniooe id. veduta ye tollerara nella dacta Longregazione degli Emnenciónni Cardioali, : 23. Dico per fecondo, che ne meno fi conz danoa il dire, che ponno iConfeffori appros vaci dall'Ordinario , afoluere Ja virra del pri. nilegio della Cruciaca i penicenri da' caí occul. ti della Bolla della Cena , toties . quoties ; tome diffi nella 1. part. della Prat nel luogo citato, num. 12.0 lafferma per probabile ¡1 P. Emanueles della Concezlone de Papit. difp. 6. q.7.0ums 819.e 820.€ fiproua. perche per il privilegio delia Cruciata ponao i Confefori approuaci dal) Ordinario , atiolutre toties , quoties, de cañ riferuacia' Vefconi, come s'é derco nel num, 22.€ 23. Ádunque da' caí occulri. dellaB lla della Cena, potraono afloluere toties, quoties; in vireú della Ciuciaca ¿ Confeflori approuarj dall'Ordinario . Propofizione IV, Condaanaca , 1 Prelati Regolari porno nel Foro della cofciegs Za affeluere qualfivoglia Secolare dall' eres fia occulsa ,e dalla Scomunica per quella ¡ne corfa ligenza di quefa propobzíone , che Verehia puo efiere occulta per fe, de occults per accidens; Occulta per fe , € quando fi riciene folo nell'ioterno qualche agenío con. tro la Fede ,e non fi mavifefa con parole, ó fegoi elprefli ¿ de anche e occulca per fe , quan. do dal''error interno naícono alcune parole ,d fegni difparaci , che non hagao conae/ñone co'l detto errore : v.g. non crede vna períona, che Chrifto Signor Noéro fia huomo, 8 antn- do queÑ' creñia nell' íocerno, beftemmia nell' efterno , dicendo , per la vita di ChriRo , 0 ptr il Capo di Giesd Chrifto ¿ quetta e ereña perfe occulta , poiche queñe parole non fono exfé manifeftaciue dí quell'errores E fe quello , ché non crede, che nel Sanriífimo Sacramento ia Chriíto, 8e in fegno di quelo , (pura mella Chicía , per queíñta azione , 0 fegno , non Gdi: cela fua erechia manifefia , ma occulca per fe, poiché lo Íputare in Chieía non € fegno ex fe manifeftaciuo dell'ereia : Occulta per acerdens fi dice l'ereña , quando conceputo. nell'animo quaiche errore coarro la Fede ,. 6 prorumpe efteriormenteia qualche parola, ó fegno , che ex feha connellioas con quell'errore 5 a0nÁ dicono pero quere parole augoci ad alcris vofe fi troua fola vna períona , € credendo, ché Chriíto non ña huomo , 0 che non mori, dice elteriormence ; Christo non puo etler Dio, € huomo;€le era Dio, non poreua morirte: credendo , che nel Santiffimo Sacramearo n08 ve Giésú Chrifto, noa fa riuerenza alvOhla confacrata , quando fi alza ; ¡n quefti cali Pert* fia e efterna, € fará occulca- per accideos y no 24» S Vppongo primieramente, per intel.

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