BCCPAM0001162-4-1600000000000

Capitolo IX + D'aleri Y "fic Particolars. giudicarfi ,fecondo che fará maggiore , 9 mi- nore la fatica,, che fenno , ela robuftezza delle períone , che s'efercitano ia queño miniktero; ilche ha da fpiarfi da quelli, che hauno per impiego il cacciare, O peícare ; ma quelli , che lo fanno ptr. lor guíto, e ricreazione, non pwartentarei d'aMerire , che, quando occorre il digiuno, poílino audar a cacciare , ó peícare, e liberarí con quefto dall'obbligo di digiunare, quantunque non ignori, che alcuni diranao, che quelto non € operar con frode , ma vn fug» gireil precerco. Veda Machado Tom, 2. lib. 6. part. 8. Trat. 9. docum. 31. per totum, $. IL. De” Scarpinelli, Ú altri , che vendono nella Repubblica « $0. * Lecito a' Scarpinelli vendere Ícar. peio gioroi di Fefta, ña, O per Pyío, 0 per il poco tempo , che ln quello ss occupano y Irá Leander á Sacramen- LO part. 3..Trat. 1. difp. 5. queft. 12. Ma non € Jecito raconciaric, O perfezionarle , ( che vol- garmente fi chizma polirle ) perché queño€ cola [ernile ; ne we coftume , che fa legirtimo, che lo (cui; e cosii timorati no'l fanno. Benche perla paruicá della maceria puo lafciare d'< Mer mortale ; e fe occorrsffe qualche caía urgente, pon yi fará peccaco alcuno . Peccano ancora cobrro la giufiizia, íe rendoro pelli dí poca duraca per marochiao , vendendo pez buono il caccino , Non fono obbligari gli Scarpinellia digiunare, come dilli nella 1. part. della Prato Trat.3.caP.3. fub num. 22, paz. 66. elo tiene con Azorio ¿Lefiio , Reginaldo, de altri, Lean- dro ibid, Trat. $. difp. 8. que. 66.8 aggiunge nella quef!. 68. che non folo fono fcufati dal di- giuno gli Víliciali, che cuciono fe Ícarpe , ma anche iMacfiri, che cagliano , con quelto che turco il giorno $ occupivo ia fimil elerci» ¿lo . Queilo, che ja queñi Arcifii ricrovo degnifli- mo di gran nota, $: auuerrenza , e , il calzare le Donne: elercizio, che acicnra mana fiac- chezza, tengo per moralmente dificilifimo, che von fia occalione proffima di peccare; per- loché con gran difíicolca darei P'affoluzione á quello ¿che non sucede vero propofito di non elercicar si pericololo miniftero . Suole eder” anche ue Sarti, qualche pericolo (quantunque wminore ) quando pigliano la mifura delle vefti alle Donne , id che afolutamente non condan- pO per occaíñione profíima, quantunque ia que. fta,0 in quell'alcra períona parcicolare polla terio , 51. Glialeri Artiñi, che vendono , peíano, miíurano ,come fono i Berrolieri, Brccai; fe fagho frodi ne' pei, Y mifure, O adulrerano 459 il vino coll'acqua , aca folo petccano, má fono obbligaci a refticuire ,ó a' padroni proprij dra. nificati , O , fe quelti non f pocéfiero filamen. te fapere, come auuiene d'ordinario , per eer tanti quelli, vanao a comprare e quee VÍÑ. ciue , porra farí la reftituziose, O aggiangen- do al pelo ,e mifura , come vogliono alcuni , 9 diftribuendo limo(ine , facendo celebrar Mefe, O con Bolle di compofizione , come infegnano con piú piecd alcri. Áicre molce arti parcicolari vi fono , che (2 tute aucíiero da toccarí , larcbbe necefario volume piú grande; peró da i priacipij, es dotrine decte ne Seaci riferici porranno con faciiicá dedurá illazioni per tucti gli aleri. CAPITOLO vVLTIMO. Efortazione , colla quale ogni: forte di penitentifá puó muotere d contrizione, d attrizione de” Juoi peccati. ER eGmermila breuica propoftami das ftendere particolar'eforrazione al fine di ciafcheduno de' Srati , 8: Víficij , hó vo- luco qui folo porne vna , che fia generale á cuc- tele perfone, 4d curcii peccari, acció i Code fefore polla valeríene per muouere il Penitente al dolore delle (ue colpez e quantunque nella x part: di queña Prat. Trat. 9. cap. 1. pag. 1200" propofi alchoe rapioni per queño fiae, me parto bene aggiungcine qui alere , acció 2uena doi Confeffori alla mano, € l'voc, elalere, pofino fercirfi di quelle, che parranao loro pin efiicaci a perfuadere i penitenti : e per mwaggior chiarezza , divideró queño Capitolo io varij Paragrafi. 6. I, Del Dolor de' Peccati¿ 1. Li arei del Penjeente fono la materia proíflima del Sacramento della Pe. niceaza ¿C quelti acti fono tre, con- felices dibocca, contrizione di cuore , e lo. disfazione d'optra+ Confeffione di bocca , €, che ¡l penicente manifefi al Confefore tutti , e ciaícheduno de' peccati morrali. e le loro Cite coftanze , che mutano fpecie , anendo fareo di. ligente efame per ridurícli a memoria : Contri- zione di cuore €, che il penitence abbia vero dolore de* faoi peccaci, con fermo propolito d'emendarí : Sodisfazione d'opera e, che fac. cia la penitenza , che le glimporrá; queña fo. disfazione in voto e parte efenzi2le del Sacra- mento dejla Penitenza 3 (7 ín re, e parce inte. graler E della fodisfazione tractai nella 1. parta Trat. 9. cap. 4. pag. 209.qui hó da parlare della contrizione, qual'e di due forci , vna e contri. Mam 2 zlone

RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz