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458 perteneríela grata d fine che vn'altra volta rio corvafíe alla fua Boteega , ó per eñer fo mol- to amico , d parente ? P. Padre, mi dife, che fe fofle vo'alero, gli lo conterebbe a dieci, e só di cerco , che cosi lo vendeua comunemente, e che per farmi grazia, lo daua dá meno. C. Se folle vero, che il Mercante cedena que- fla parte di prezzo in artenzione di V.S, e per farle queño fauore, e darle queño guadagno; fente Filiucio apud Dianam part, 1. Trat. 8. re fol. 26. che facendo V.S. fedelaente il negozto deila períona , che le ordivnó queñto panno, po- teua ricenerfi quella porzlone , che cede il Mer. cante ; Ma fe j Mercanci dicono con dolg , che rimertono quella parte di prezzo , per allertare il Saro a feruirá alla loro botrega , lente Salas apud eusdem Dianam ibi, che ji Sarto noo puó ritenerf quella parce, ma che deuedarla alla períona , che gli ordinó ¡l negozio; 8zio cre- do ,che, fecondo che il mondo e-pieno ormai di malizia y fará queño pid indufiria del Mer. cante. che vericd, 8: ingenuicá 3 e che debba cenerí la Ícorenza di Salas, 47: P. Áncora m'accuío Padre, che hó ja- voraro jo alcuni giorni di FeÑa. C. E' flato per molto tempo? perche, fe fofle per poco: v.g. va'ora, 0 poco piú, non farebbe colpa grane . P. Alle volte, Padre, era pid di tre, es quartr'ore . | | C. Lo faceua per vera, e fola neceffi:a ? P. Non fempre ; alcune volte poteno crala. Íciarlo , C, Cola ferulle , e proibita ne' giorni di Fe- fia, € il cucice ¿€ fará lecico, occorrendo la fo. la neceíbicd; v.g. cucire vo Íueto per vn Interro, che ¡all'improuilo accade, ó concorrendo al. cun'altra di quelle cauíe, per le quali € lecito lauorare in giorni febtivi. VedaG la 4 part. della mia Prat. Trat. 3. cap. 2. mun 10. * E s'auuerta di pañaggio , che iSarti per il loro Víficio precilameote non fono fevíati dal digiuno ne' giorni di prececto ; come dif neta la Prat. loc. citat. cap. 3. e dico nel Tras. 17. feguence nello fpiego della propofizione zo, condannata , CAPITOLO IX: D'altri Stati, Y Y ficij particolari. Pp ER non fare croppo diffufá, e Neía *Ope- ” 14 , raccoglieró coo brevica in quetto l. Capitolo gli obblighi fpeciali d'alcuni Vihcdali divi per i 5.5 leguenti, Trattato XV ID'altri Static Y pcs particolapi, 5. 1 De Pittori, 48. Eccano grauemente i Pittori ¿ chg ” dango ad alcuno il ritratro della períona , che bruetalmente ama; Azorio in inft, Moral. Tom, 2. lib, 2. cap. 18, queft y Bonacina Tom. 2, difp. 2. de peccat. quaft, 4. part. 2. $. Vnic. num. 29. 8 anco peca cano quelli, che indiff:renremente dipingono, exendono imagivi profane , che prouecanoá brútture ;+.g. Donne iguude, 820. Quelle pie. cure ¿Che non fono raffare dalla legge , ne CO» muoe eftimazione , per efere fingolari, ponao venderle per quzato ponno cauarie , fensa frode , ue dolo + Vide Disnam part. 1. Trat.f. refol. $6. Quantunque alcani Dortori fcufñiao dal digiuno i Picrori; jo peró' giudico , che lz fatica di dipingere non Ga jócompatibile ¿9'] digiuno di fua natura ; beuche riguardo ad al. cuni Sogeerti facchi, e di debole complefione pola efierlo: lá Lefos lib, 4. de iuf. cap. t. dub. 6/num. 43. Per lecico contede Sá Verb. Eta fur, nyw. 5. 3? Piteori il delineare imagioiia giorno dí Feña:; ma noo il dipiogerle: Aleri concedono per lecico il dipingere , fe fi fi folo per ricreazioné , ó per imparares Jed Abgelus, S alij. quos refere Palaos Tom. a, TraB. 9. de obfer. Feft. difp.2. p. 5. n. 6.82 aleri lo conce. dono , quantongue fi faccia per il lucro: Sic cum Caittano , Sc alijs, Layman Tom. 9. lib.4. T rat. 7-6ap. 2. num. 4.il che non tengo per ima probabile: Ma S'auuerea, che il macináre ¡ colori € coía fcruile ¿e non puó farfi la giorno feftiuo . $. IL De" Pefcatori, e Cacciatori a 49. E "probabile , che le leggi , che próje bifcono la caccia , e pefcá ne'mon: wd ti,e fiumi comuni, Kijacpenall, e non cbo:ighino nel Foro della coféienza; má, fe il Cacciatore facefíe colpabilmente danno a' femiozci; 8e ad alere cofe., pecca contro la giu- ftizia , con obbligo di' reftiruire; E quancan- quei DD, parlino con qualche +arietá foprail pslcare , e cacciáre le fijuo cofe feruili ; perme tengo , che lo (joo , e che fono proibice la giorni feftiui + Sic Fagundez ; 82 aleri , che ci- ta, e fsegue Palao fupra num. 9. Silimica nella pelca ,che fi fá.con canna, che queña 409é proibita in giorno di Feíta ; 82 ¡l peícare i Toa; ni, che hanoo folo il Jor pañíagio io tempi de- terminati, (1. concede, per uon perdere Póccan fione di pefcarli a fuo tempos $» fijao feufati dal digiuno i Cacciatori , e Pelcarori, há da gl:
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