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26 Preambolo » 14. Sia follecito il Confefore di elaminare, come gid ho detto 5 il Penjee nte lo alcune Specie di peccaci , 8 inrerrogarlo , fe fono peccaci di reiocidenza , 0 pure d'¿bico , per poi formare gindizio , fe egli fia incapace d' afsoluzione , giuda la propoí. 60. con- danoata da Papa Ionocenzo XI., che fpiegheró nella prima parce della Pratica nel trat. 9.cap. 3.m. 27.53€ vedere in qual vizio Ínole freguentamente cadere 5 qu lla ¡ns quilizione puo praticare circa il díre ' Víficio Divino, di cuifi trarca ia queíto Li- Dro trat. 12,c4P.3:3€e nel trat. 13.64p.2, Circa l' ommifoac di predicare il Vangelo, £e infegoare la doctrina Chriftiana,al che fono obbligati i Parochi,nel trat. 14. cap 4 € 6.; Circa la erafgrellione , che commercono i Religioi de' loro voti nel trate 15.3 cir» cal ommiioni de' Giudici ne' loro vficij; e nel trat, 16, delle colpe ,che commerto- no nel loro impiego gli alcri VíB:iali; aleresi , fe i peccaci fono rali, che dipeadano da gualche occañone proflima, s' há da interrogare nel modo, che (há nel tras. 12. di que- fio libro cap, 1» 1n, 14. € feg.3 per conoflcere (e gli deve negare l' añoluzione, giuita Ja regola , che dó nella prima parte tral, 10. n. 231.57 f29.5<€ dico nella 2. part. trata 17.11.1267. ; 15. Tratro nella leconda parte di queño Libro degli obb!ighiranto generali, quan. to particolari , che hanno per riíperto de' loro Víficij, e ponno tralcurare il Sacerdo - te, il Paroco , ¡il Religiolo,la Monaca .il Giudice,l' Aunocaro , ¡il Segrerario , ¡l Te. ftimonio , e gli aleri cucci Víficiali; accioché ben practico di quefti il Coofeísore , polsz conoílcere ¡mancamenti di fimili Soggecti, quando fe ne confefsano , 8 iacerrogaras- li, quando li tacelsero , Vi fono alcuni Peniccaci, che G coatelísano folo di quello han- no psccato contro icomandamenti di Dio,e della (ua Chieía, non faceado menzioas alcuna dell ommifiooi ,e commifioai tennce ne loro VíAcij; 9 al pid, fe ne rendoro ja colpa generalmente , dicendo m' accuío de' diferci comme nel mio flaco, e vÍficio, fenza (piegare coía alcuna in parcicolare ; elsendo per alero veriffimo, che alcune vol» re hanno sú anima graviffime ommnifioni,e brucciflime commificai ac' loro mini. fteri + E quelto e lato il moriuo, per il quale hó farco la seconda parce di quel Opera, nella quale metto forto gli occhi de' P.P. Confefori gli obblighi, che ne'loro ltaci parcicolari hanno le Períoae Pubbliche , acció bea ialtrucciio queti polvo interro- garle delle loro colpe fpeciali, Non tracro nella Seconda Parte degli obblighi , che ha il Marico verío la Moglic ,e la Moglie verlo il Marito , ne di quelli , che hanno i Figli co' Padri , e queñi co' figli, per. guerne gid rrarcaco nella 1. part, trat. 4. l0pra il 4, comandamento cap, 1.2. e 3.0 de' Tucori parlai nel tracaco 7. fopra il 7. comand, cap. $. part. 9.5 € de' Padroni, e de” ferui nel craccaco fiello trat. y. c4p,9.e 10. 16. Alfine di ciafcheduo craccaco porrá vo'eforcazione, tanco nella 2. Parte, quanto nella Prima , accióche con quella, Ó alera fomiglianre poffa il Confelore pera fuadere al Penicence 1* adempimento degli obblighi del fuo ato , e moucrlo all'emenda delle (ue colpe ; e benché molci aueranno e ragioni, e parole, per fare le decte elorca. zioni, potrá tutea volta cácre che alcuno non habbia gran facilicá d facle ¿€ perció, fcrivendofi quelo Libro per tucii we le hó polte. Parrá ad alcuni, che per le Períone Eccleñiaftiche , e Religiole non faccino di mettieri fimnili eforcazioni, poiche Gi fuppo- ne, che lapino quello deuono fare; con tutto ció non deue il prudente Confelore cra» la(ciare di fare a cucti la lua parcicolare eforcazione ; poiché , quancuaque alcuoi (api. no la loro obbligazione , [e non I' addempiono, deuono elfer correcti ; e poicheé vea- gono come rei al Tribunale, deuono elser eraccari da reiz olere di che le parole, che dice ad e(B il Confefsore , le dice come foflituco di Gicsd Chrifto, 2 ii Peoicence piú dotto faprá, che e cost, e con maggiore ageradimento , e proficco fentirá eforcarfi, di quello farango gl' indorti, £ ignoranri, che ocn concepifcono l' emiocoza del ber. fonaggio , che allora fa il Confeísore ; Serniranno ¡a olere decce eforcazioni ad alicuia- menco del Letrore , che colla varierá di quette digrefioni, e coi pafcolo di aupue dor- trine ,che vi s'infegoano , reftera follenaro dal tedio . 17. Accioché , ne il Penirente li fcordi di confeísare le colpe, che há commeíso contra Pobbligazioni del no flato particolare ; ne il Confeísore dí dimandarglicle, auuerco , che iSacerdori fi ponuo accufare nel corzo comandamenco de' diferri com. meli nel recitare 1' Víficio Divino , e nel celebrare la Meísa ¿4 Parochi nel QUAFtO CO» mandamento delle ommilfioni del loro Vfficio, nell' amminiftrare i Sacramenti, pre» dicare £ €. ¿ EMinifiri de Tribonali nel quarto, Ónell'otrauo ¿ Quei, ch: haono ce. flificaco , nel fecoudo ; E gli aleri Mioiltri nel guarto ¿e cosi paísando ¡i diecicománda- menti ficonchiuderá ji proctíso della conf:fione fenza ji] psricolo , che rralcorrano fenza cfame Il obb!ligazioni propie Esnsrali $ o particolarj 4 che hjao ; Le Perfone Ke,
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