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442 per queñto jl Reo nmorifse auenci: Né meno e irregolare il Confeñore, che vedeodo con buo 93 diípobzione il Reo, dice al Carnefice : Niu- DO wimpediíce. che noa facciace il rofiro Vfi- «io, che jo gid ho faro il mio: Vide Villalo- bosfupra num. 10, Y fequent. Ne ¡acorre in ir- regolaritá quello, che in generale infegna al Carnefice come fi fa il nodo , 6 prepara il cep- po, quando queíto Ki fa, allorche aon v'e Reo parcicolare da ginlliziarf. Ne meno fono if. regolari quelli, cheja comune vendono legna- mi. funi,é alcri jofíromenti, quali fogliono yíari, per caftigare i malfacrori; lará peró im golare quello, che fa la Forca,corda,ó laccio , O Ipada decermiaatamente , per cafi- gare gualche delinqueare particolare: VedaG Leandro del Sacramento vbi fupra quelt. 94. e 95. + generalmente tito quello, che ¿ppartit. ncail'irregolaricd, che sincorre ex defecia teni- tatis, puo rederfi ia quelto Autore, chelo no ta molto di prepolito nel luogo citato , difp 7s per tota a CAPITOLO XL Dell Efortazione , che il Confefore dene fare a Min firi di Ginftrzia , « Grande di pelo. e ftrertifBma , e lobbligazione. che ha V.S, mio Sigoore Íplle Ípalle, Ha Dio als zaco jo (rai Tribunali, per la conferuaziove della Giuftizia , difeía dell'innocenza , freno de' vizij, dichiarazione della verirá , decifione del la ragione , rimedio degli ecceíli, e riforma, zione de' peccati , co' quali la licenzioía auda. cia de perduti figli del Secolo , firibella con tro del Creatore, fcandalizzando ¿il Moudo, inquiciando li Buovo , percurbando il Giufto, ferucudo d'inciampo allanime , € feminando la Zizana infernále delia difcordia fía le piante vine de' pacifíci. : Efe quelli, che per lor” Víbcio fono obbliga. ti d maneenere la pace, conferuare J'equica, bandire il vizio, fomentare, E accreícere la virid, fono quelli, che fomentando litigi, e mautensado le liti meno gívile, fono canía di difcordie, cagionano rancori, bandiícono la ginfkizia, perutrrono la veria, fieguono la falírá, Pingauno., la bugia , la frode y accita cati dalla p:fione, prefi dalla cupidigia, di. pingono liagiuftizia con colori d'equicá, ve. fiono l'iaiquirá co'! máato della ragions, Y alla faccia dell'iniquicá dauno fembiauce di ve. ritá;che tragi?che percurbazioni¿e che mali non hanno da feguire da quelti pregiudiciali ecceffi ? quanco bene Pintefe , e quanto clegan. temente, € veridicamente li ponaco Se Cipria- po lib, 2. Epift. Bpilt. 2. ad Donar. Fo mmm (dice il Saute ) fortaffo videatur ¡mmunez due ación 112. Trattato XV. de Miniftri di Giuflizia, tuam flefte , G plura illic, que deteÑeris í venies, Parera il Tribuoale vn Sa. rario d'immanita, nel guale folo rifplende la Sancicá; wa (e 68 jn quelio con quaiche diligenza gli occhi dell' acrenzione , tromerzi, e vedrai, non rircú da amare ma errori. da detelftare, : Profeguiíce il Santo + Inter legos ipfas delina quitur , inter imrg peccatuer ; mnocentia , mecillic, vbi deffenaitur , referuatur « Semot imuicerm difcor- dantimm rabres , ( ruter togas , pace rupra, fora b:tbas eugit infanum ! Qual magejor miferia, chele leggí, che douerebbero feruir di muro, de antemuralo , per difendere la vircd, fijo quelle, che sg'aboracciano , e faccino lega co*! peccaro! Che la Legge, che donerebbe es regola della reccicudine de Miniftri, ( veda confufo cogli obliqui fuoj maneggi? eche noq troui Ípaila Pinnocenza . 2 cui pola appoggia re ilíno patrociojo € Licigeno pieni di forora gli huomini, e rotro il nodo della pace fra Mi= nitri , ardono i Pribunali co'l fuoco deN'cdio, e della paíñione ? Aggiuoge S. Cipriano: Duis inger bec vero fulueniar 2 Parronus? Sed praua- vicátur > UT decipit. Judex? Sed fententiam ven= dit. Qui fedet crimina vindicatarys , adenitcit : (7 UE reas inpocens pereat, fir nocens Tudex . Plagrant vbique delióla, (7 paljiro multiformi genere peccan- di per improbas mentes nocens virms operarmr : E cbi [ará rimedio di tanci mai? Sarallo per auuentura 'Avocaro, che patrocina ¿ ma, ah che egli preparica, % adulrera le legei, per in gaonare ! lo fará forí il Giudic-? Ma comet potrá farlo , fe vende la giaftizia! Non potri eier rimedio di tanto danno quello, che aííca- caco nel Tribunale, per conferuare la giofizia, precipita nella vor.«gine dell'impiera, E ingia. fiizia . Ne* roghi ardenci de” vizij arde la corra turca ; (dirama ,e difonde il bicume peltilente peri canali velenol d'appeñace affozzio0i;t manca nc' Miniltri acqua falubre di zclo, pet remperare tanto fuoco ; e triaca opporcona di virid , per lanar canta peltilenza : [nimicas in fi. mulat, ( Coochiude $, Cipriano) calunmniator impugna? , teftis infamat , virobique graffatur , in mendacióm Criminara proftuuuta vocis venal:s an dacia ; cum interis nocentes y HEC CAM innocentibas, perenne. Accuía 1' inimico. capital preao di fimulazione , € raucore ; jmpugas ¡l concratio riueñtito di caluuoia, e frode; Y teftimonio, che fenza riíperco di Dio, ad del fuo Nome giura , depone lofamie , e falGcá ; per ogoi ban- da Ki mira diffuía la bugia , 8 empicca; 'auda- cia alriera (fi rende con voc: faperbe , e perneríe: ¡ colpeuoli efcono mois voice afoluti , € con- dannati gl innoceatí., sta. Procari V.S. di non riceuer prefenci, néora da” licigaoer + Si conteozi di pigliare il dricro, chelo legge, e la ragione le perus:cer rificcra, che corre gran riícojo di perderá il Miwjupo ¿che riccus donariui: Na accipias mid verá

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