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430 ptr probabile Diana part. 3. Tras. 5.refol.101., con Glonanai della Croce, Siluio , 8r alcri, di- cendo , che folo pecca contro la caritá, e cons tro la giuÑticia legále il ecfimonio ; che occu!- ta la veritá, quaocungue ne fegua danzo al terzo dal von manifeñtarla: Benche cenghi per pib ficura la fencenza d'Azorio , non condanno peró per improbabile la contraria; perche il teftimonio auanti d'efer chiamato in giudizio, non autua obbligo di giuftizia , ma folo di ca. ritd , dideporre, per euicare il danno del fuo proffimo , cotne Á difle nel num. 65. Sed fic ef, che peranerlo chiamaro il Giudice dá deporre, folo gli fi € aggiunto "obbligo del giuremeoro, e dell'vbbicierza al Giudice , che gli comanda, che dica la vericd ,e la giufizia legale, che mi- ra al ben pubblico re ne la vietú della Religios ne, Che deca A gluri rerramente, ne Piubbidien. za,né la ginflizia legale, inducono cbbiigo di refticulre : Adunque Xác. 72) P. Ccsi anche m' accuío Padre, che in vna occañone depoí falíamente contro yn Reo. C. Lo fice V.S.com mala fede, ód conigno- tranza, O Ícordanza naturaic? Perché il tebi- monio ,che con ignoranza incolpabiic giura il falío , ne pecca ne e obbiigaro arcñicire nel foro della cofcienza i danví, che dalla lua falo fitd feguirono; perche Pobbligo di refiituire per cauía dell'ingiufta dancificazione, ha da naícere da colpa Teologica: Atqui, non ve coJpa teologica, quando $ fá la cofa con ignos ranza invincibile; Aduaque , fe il teflimonio iuraíle il fallo con ignoranza ivuincibile, non faca obbligato a refticuirez E quantunques Vigoorarza fofic venialmente colpabile , e pros babile , che non farebbe cbbligato a reficuire; perche lolo la colpa venials non induce obbiigo di rcftituire per la dannificazione ingíufta;come afe:a Sanchez nella Sorma, Tom. 1.bib.3, CAP. 23. NUM, 160. P. Padre, non giurai con ignoranza, ma con mala fede, t C. Auuenue al reo qualche gráve danno pu il fuo giuramento faifo . , P. Padre si. Re C. Era gia convinto il reo per altri ceftimos nij ,che auefiero provato pienamente contro dilui? perche le vi fofe depofizione baftante, er coudannaril reo, di modo che il teflimo. nio fallo di Y.S. non tu fie necefíario per queño, ne per ello gli defie maggior pena, ne n'avut. nife mággior danno di quello, che gli zunca rebbe per il detto de' priani ts fimonij, hon auta rebbe V.S, obbligo di reflituire , poiche ja que. flo caío non farcbbe cauía efficace del danos Diana part. 3. Trat. 5. refol, 105. P. Non era, Padre, conuioto da alcri ee. fimonijilreoz $ e certo , che non P'aucreb. bero Condannato ¿ le io non aucíli depofto Trattato XV .De' Minifiri di Giuftizia., contro di lui. C. E gid fulminata la fentenza Gbntro del Reo? P. Padre , nen ancora . C. Adunque V.S. há obbligo di riparare al danno , che e imminente al reo, benehe fa ri rrateandof . P. Padre , fe lo mi ritratto, e mi difdico, cos me tefimonio falo , faro folpeío al fupplicio fenza remiffione . C. Che pena porta per la legge il delitto,che V.S. ha impofto á quedo reo? P. Padre, pena di morte . C. Ha V.5. fperanza , che, ricrartandoñ, potrá eñier liberato queíto pouero reo ? P. NO, Padre , perche , quentunque la feo, tenza non fia ancora fulminaca, conuengono tutti i Giudici di fofpenderlo, fenza che ña pol. fibile per mezzo alcuno difluaderneli, e farli defiftere. 73. C. Ha V.S, obbtigo ( e qualfivoglia, che givra falfamente ) di cercare per curcii mezzi pofkibili il rimedio all'innocente, quancunque fia ricraccando ¡il fuo primo detco , € quantcun» que di pid a lci da queñto n'abbia da Ícguire il medemo daono , che fopraÑta al reoy e fe que. fto fid per esierappicaco, € V.S. obbligaca a difdirk, febbene anche V.S, doneñe efer fo(peía al patibolo, le noa ve altro mezzo per libte rarlo ;perché in vgual danno, primo e l'inno. cente , che il colpenolez cosi l'lafegna con Core dona, ÍwO, € l4 comune Eítcro al Nivarra de refl. Tom. 1. l:b,2,c4p. 3. num, 233.0 234. 04 fe non v'é íperanza, che la Ína retraccaziont debba giouare, non € obbligara a diídirfii; co» me dice Nauarra cod. num. 233. Fagundez ía Decalog. Tom. 2. lib. 3. cap. 42.100. 4. in fra, Diana part. 4. Trat. 4. refol.99. Bonacina Tom, 2. difp. 10, circa 8. precepto qual, 3. part. 3.N. 16. lara peró obbligaca a refiltuire i danni, che feguirono dalía morte, mucilazienc, ó cafilgo del Reo. Enotif con Mackado Tom. a, lib. 6. p- 4- Trat. 2. doc. 2. num, 4. che quando dubita 1 ccftimonio falío , fe la (na retrareazione ha da glouare,0 nó, € obbligato á diídirfi, guan- tunque il danno , che gli ha da fuccedere, per ricraccará, ña vgualea quello , che feguira all innoctate , fenon fi diídice ¿ ma, (cil danno, che ha da feguire dalla ricracrazione, ha da cer maggiore , che quello dell'innocente , non ecbbligaro a ricratcaríi: Machado ibid. ma 3 rilarcire pet alctro mezzo i damni, fpefe , € per- dice , che allinnocente, ó fuoi ereci feguillsro per il falío ceftimonio , e delicto , che chi ceftif- có iniquamente, glimputó fenza timore della gluñizia Divioz * E s'aunerca , Che nel Lib, $e della Kecompiazione delle Leggi del Regno di Na- Harra ,t11. 7. Lib. 1, Si comanda, che ¡ teffimo. ni falfi io caufe crimioali, fijoo fofpeli al pa- tibolo : Kin canfe cinili hi ctagli loro la lingua, 74.
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