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seua giurare; che non 1 auenz rubara ; Pa- lao part. 3. Trat. 14. difp. 3. puot. 7. fub vum. 5. $. Tertids P. Né meno l'accníarono di queftaforee di delicro » C, Ii deligto ¿che V.S.fapena , lo fapena lo- "Jo per auerlo vdito? perche; quando il rcbti- monio € interrogato , le sá il deli:ro , puo ril- pondere ,cheno, fe folo P'ba vdito ; Sá Verb. Judiciales aftus , de teflibus nuvs. 8. Y che € pin cerco , quando fi fenre da períone di poca fede: Ma (e jl delirto € di quelli, checoofiftono in parole, come fe folle vna contumelia , 0 pa. rola ingiuriofa, in quefta force di delicri Viñeflo € vdire dal contumetiolo le parole offeubuc,che in alcri veder commertere il peccato - P, Padre , ¡io fapeno il cafo , per anerlo ve- duro . C, Adunque per qual caufa, occulcó la ve. rica - P. Icafo fh quefto, che vn Soggetro , che auena obbligo di prousder di vino la Repub- blica , gli tafíarono la mifura cosia vil prezzo, che yn pefo non valepa pin di due reali, 3 a meconftaua,che gli coftava pin caro;t ve- dendofi perío, Vadulrerana coll'acqua occul- ramente , fidaodofi di me; il Giudice volle.» informará della cola , mi diede giuramenco, £c ¡o lo negai, giurando , che non faceva coía jogiufa , C. Suppofto per vero , come Y.S. m'ha det- so che noo glicoofaya , che il Giudice aucf fe prona femipiena , od infamia prouara , e che fecondo la [pecie del cafo la raíía era ingiuta, e che lecicamente porena queño foggetro mef- colare al vivo ranc'acqua quanto lo metcefle ia ltaro , che vguagliafle la [pa bonrá al prezzo della rafa, fecondo quello , che diíB nella 1. part, della Prat, trat. 7. Cap. $. Part. 3. num.120» non aucua Y,S. obbligo di rifpondere la vericá nella fua depobizioue , come in cafo fimi Je afferma il Padre Moya nelle fue Seller, tom. l, frat. 2. difp. 2. quell. 6. $ 2. 44M. 6.) Perche, fempre che il Giudice non joterroga giuridica- mente , O jl teftimonio , o reo ba cauía giulta, 8 vrgente, per octulcare la vericd, non € ob bligaco rifpondere lecondo la mence del Giu- dice: Sed ficeft, cheio queño, ene'cal rifte rici, non € obbligo di riípondere fecondo la mente del Giudice, e fi puo molro bene oc- culcaríi la vericá , feruendof dell ao fibologia efterna , ó fenfibile , per liberare il pouero reo, jo caío che fecondo l'equicá , e buona ragione, noo fia giufto condannarlo » 70, Dirai contra queño, che il Pontefice Innocenzo XI. nella propofizione 26., € 27. ha coadanoato "vía dell'amfibologia , e che cosi, quancunque per avanti foflero probabili le> dottrine merce , oggi no'i faranno : Rifpondo, che Sua Sancicd folo ha condannato l'amibo- Capitolo Y I. De Tefhimoná» 429 logig puramente mentali, 8e4neerne, non P efterne , e Jenfibili , come diíli nella 1. part. dele la Prat. nella fpiegazione di quefe, Propofizioni trat. 10.1. 79. Y feq. pag-.224. 8 vna delle cir» coftanze che faano feníibile 'amfibologia , e guella del eempo, Véticio, peefona, e modo diincerrogare; 6 ché, fe il Giudice non ¡ns rerroga giuridicamence , co'l fuo medemo VÍ: cio fa , che Ga feníbile la terginerfazione , Cale la quale il teftimonio ,d reo occulta la vericde Equaodo ve cauía vrgente, per noo manife- ftarla , puó anche feruirí di parole marafori- che , come difli nel luogo citato y num. 89. E non egsodo 1 jatenzione del Giudige ragionenole , né prudente a volere , che gli ( manifetti quello, che ginRificacifimameare gli li puó , e deue occulcare, co"! lao medemo mo- do d'interrogare da alla riípofta ambiguitd fenfibile : Vedafi il R.P. Torrecilla nelle fue Confult. Moral. Trat, 5. fopra le propofi zioni 26. e 27. di Papa Innocenzo XI. num, 134, € DC”, num. 164. (7 fequent., tiene , circa de'ceftimo. pij, che ponno occultare la vericd fenza contras ucvire al detto Decrero coudannariuo di Sua Sautitá , cosiquando il Giudice non interroga givridicamente ,come ¡in alcri molcical. Ma per víare con deftrezza l'amfibologie feofibili, e non peccare ocultando la vericd, vedaíi quello laício [piegaro nel logo citato delle Prat. particolarmente nel num. 210. € ne” fés guenti. 71. P. M'accuío Padre, che ¡a alera de- pohzioas , che feci , occulcai al Giudice la ve. ricá, C. Viconcorrena alcuna delle circoftanze, che abbiamo decco di fopra, nelle quali puo il rellimonio rilpondere al Giudice coa amfibo- logia2 P, No Padre , C, Impofe V.S, qualche falío teftimonio al profíimo nella (ua depofiziong? p, Padre nó, ma folo aucadomi interroga- to,fe fapeuo vna coía, riípofi, che non as fapsuo coía alcuna » C. E dal non auzrla manifeñaca venne qual« che danno al proflimo$ Pp. Padre si . C, Cola certa e , che V.S. peccó contro la caricá in non aper euicaro quelto danno al proílimo , dicendo nella fua depofizione quel » lo , che fapena , e le vsó amibologie fenza ne. ceffica di occulcare la veritá, elendo ¡arcroa ramfibologia , menti, e fú fpergiuro ; 1 dub- bio e, fe peccó contra la giuftizia con obbligo di refticuire? Azorio Inf, Moral. part, 3. lib. 13.c9p. 27. dub 4. afferma , che si, perche , fe il teftimonio citato ín giudizio non manifelíta la veritá, el occulta con danno del terzo, pec- ca concra la giuftizia commuraciua . Adune que e obbligato a reftituire : Il concrario ciene per
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