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Art Eapitolo VI. De* Teffimong - C. E'proibito a' Relatori daíla legge rice- were doni da" litiganti, € follecitarori; quan- inoque Machado ibid. num. 3. dica, che queña legge , che'l proibiíce , e penale, e che (plo cb. bliga alla pena afegnaraai; e quefto doppo delia fentenza declaratoria del Giudice , CAPITOLO Vi. Degh Obbligbi de” Tefimong . (er ceftimonio in vna canía , C, Era necefiario il cefimonio di v.S. per enitare qualche graue danoo di qual. che pe: fona innocente 2 che in quelto cafo per carita auerebbe obbligo , benché no"! chiamal- fero , d'offerirfia reftificare, per cuitare Gumi- gliante danno; eccerruato fe per quello do- nefle feguire a V.S, O alle cole fue qualche gra. pe decrimento ;che in quelto cafo aon farebbe obbligata ad efier reftimonio : E' dorcrina di S, Tomalo 2. 2, quaft. 70. art. 1. in corp. P. Era necetiario il mio reftimonio, per eni- rare vo grave danno del mio proílimo . C. Gli era ftato [pedito comando , che com- paride ad efier elaminata$ P. Padre si. C. Le tú quelto comando notjficato ? P. Padre si, e ció non oftante mi naícofi, e non comparul > C, Cofa chiara €, che V.S. peccó grane- meute in non efler comparía ad <(aminará , per evitare il danno del proflimo : UU dubbio € , fe auerá V.S. obbiigo di reftiruire per quetñto., E fe , auendo auuto vorizia, che i! Giudice [pedi ordive, che compariíca il cettimovio, ella paícote, per nor dar campo, che gliGa notifi caco , vo0 ha obbligo direficuire; come tiene la comune opinione , tefte Machado nella Sona- ma, 7 0m.2. lib. 6. part, 4. Trat. 3. docum. 1. MM. 2. Pero fe gid gli hanno norificara la citazio- pe, acció compariíca , fence con Filiucio , Sa- Jou, Nauarro, Nauarra, 8: aleri Faguudez Tom. 3. ¡0 LDecalog. lib. 8. cap. 42. 14M. 9.€ NH, 34. che € obbligaco relticuire il danoo che oe fiegue all'innocente , per non aucrui riparato colla fua depofizione; alla quale € ciaco, e chiamato dal Giudices Il contrario ciene per probabile Leílio lis. 2. de mft. cap. 30. dub. Sa vum. 59. e con Moliva . Bonacioa Tom. 2. di/pa 8. in 8. pracept. quel. 3. puné?. 3. vu. 13-12 Fápione €, perche Pobbligo di refticuire naíce dalla leñone della ginltizia commuraciua 310 quefto cáfo non v'e icltone della giuttizia COM» mutatiua , ma folo delia legale: Adunque non ve obbligo di relticuire ; Proa, e Palera opt- nione giudico probabile, e la prima pia Acu- la. 56. p . M'accuío Padre, che mi fcuíai d'el- 427 67. P. Altezsi m'2acculo Padre, cheia vat occalñione, nella quale feruif di redimovio coa- cra vo Reo accuíaro d'auer daonificaco voz vigoa, quanruoque il Giudice m'interrogó giu. ridicamente, 000 volfi dire la vericá, e con que- íto il reo fi afñoluto . C. Conoíceua V.S, che , occuleando la ves ticd, quaodo doucua manifeftarla , peccane graúenoace 2 P. Padre si. C. Si fodistece al Padrone delia vigaa il den- no , che gli fu farco 1 + Si Padre , lo fledo reo lo fodisf:ce accul. tamcore; ma per auer lo occulraco la vericd, non lo condaonarono della pena, che aucua de pigliare íl Fifco , C. Due peccari mortali in Ípecie diver com- mette quello , che giura fallamente ia giudizio; Pyno coucro la virtd della Religione ¿ e l'alcro contro la giuftizia » Sic Thomas Sanchez nella Somma Tom. £» lib» 3. cgP. 1, num, 9, in fiuez Ma e probabile , che V.S, non abbia obbligo di reftiruire al Fiíco la pena , della quale farebbe flato condannato queño Reo, Í: V.$. diceua la vericd , quaucuoque farebbe obbligaca a re- fticuice alla parce il danno , che le ( e facco: Icá sa Verb. Refiuurio, num. 44. perché queñta pea na noa (i deue auanri della Ícocenza del Gindi. ce se poiche V.S, confcifa , eche il medemo Reo fodígfece alla parce il danno, cie le fece nella vigua , non refterá a V.S. obbligo alcuno di res ftituire. 68. P. M'accuío Padre, che hó riceuuto danari da vna petríona , acció m'efamioia luo 2u0rC. C. Ne feguina a V.S. qualche danno dall'el- fer” elamicaca? Perche per giufa compenía. zione porrebbe ricenere quaiche cola: v.g. le vo giorncaliero per andare ad elamioará a f2< vore di qualche períona, perdelle la (ua gior- vara, potrebbe pigliaroe la paga dalla perlo= na medema , che induce ad clamiaaríá a [uo rofitco, P. Non mi fegui danno alcuno dall'clami. narmi. C. Riceué V.S, queño danaro per giúrare la vcritá ? Perche , Nauarro cap. 25. num. 25. $ alcri fenrono , che il ceftimonio , che riceue prezzo per giurare la veritá, non folo pecca, ma che anche € obbligato drelticuire ¿il che fcarono comunemente i Dortrori cefte Frullench Tom. 3. in Decalog. lib. 8. cap. 3. dub. 9, n4mM.L. Sebbene lo freflo Trulleach sb giudichi pzz pro. babile , che non ha obbligo di refticuire . Peró la prima fencenza e vera , perché ocn v'é tito. lo , perl quale il ceftimonio pola ricen<re que. flo danaro . P. Padre , noa mi diede ¡ii danaro , acció giuraíli la vericá , ma bensi fallamente . C. Ecin eficcro giurd V.S3 perche , fe non EE ha
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