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Capitolo IV. De* N otaj . Na cafo dPandar diffimulace . palace 8cio nolte l'»fure , e obbligato folo il Norajo a re. fiévire, fe PVíurajo , che ha ricenuto l'víura pon refticuifce, 46. P. Cosi anche m'accuío Padre.che ad vn Jitigante, che voleua portar vna cauía auZri ad vu Gindice, Relatore , e Recerrore , io períua (; . che la portafle ad alcri , de in efferco prefe il mio conhiglio , C. Secondo l'ordine del T;ibunale toccaua Ja cauía á quelli, a'quali il lícigante voleua andare? P. Padres], C. IMioiftri ,che V.S. gli pofe per le mani, ergoo tanto idonei , come gli aleri? Pp. Tucci fono efaminaci, E: approuati, € cgorrono nel loro efercitio , com: gli alcri . C. Quantunque alcuni Dortori , che raciuro il nome cira il Cardinal Lugo vbi fupranum. 16. dicano, che in queño calo non ( fa corro al litigance , poiche cueri ¿ Giudici fono appro- vari; eche ,come la parce pocrebbe coa qual» che cauja rícuíare íl cal Miniftro , anche puó il Notaio , O Secrerario perfuaderle , che clega quefii, e aon gli alcri Minittri ,e che al pid puo far in quefo aggrauio á quel Relarore, O Re- cexcore , O Miniltr o, al quale roccaua la cauíz, e che quetto puó rifar cirá.co'! metcergli per le mani alere cauíe, colle quali pofla ricuperare ¡il lucro , che períe , per non auer tratraro la pri. ma lite ; Peró il vero € il contrario , quale tiene con altri lo fefío Lugo ibid . dicendo , che pec- ca grauemente con obbligo di refticuire , il No- rajo , ó Secrerario , che le cauíe , che per legge, 6 río toccano ad alcuol Minittri , porta ad al- tri, nel che non felo non 6 fá aggrauio a' Mi- niftri, prinandoli de' loro dritri, ma anche al licigante, al quale molto preme, che la (ua cauía fi porti auanti a queño Giudice, O ¿tal Relatore , + Recercore; e Mhalmente non é Pa- drone il Notajo , ne il Secretario di peruertire Vordine, file, e corío de' Tribunali; vero €, che il imedemo licigante non opera concro la giuftizia , follecicando in termini abili, che la fua cauía fi porti auanti cali, O tali MioiAri, prerendendo fi tratri da chi oe ha facolcd, € au» toritá da poterlo fare ; Sic Lugo ibi, 47. P. Anche avaccuíe , Padre, che feci vna Scriccura di vendita , nella quale fi compro vaa coía á poco prezzo , C. $i compro per meno della metá di quel- lo valena ? P. Padre, valena la cofa ortanta , € fi com- pró per cinquanca , C. Se la coía fi foffe comprara ptr meno della merá del ginfto prezzo, come fe valcile otranta , € fi fofñs comprara per meno di qua- ranta , io queito cafo il compratore e obbliga- coa rehicuire, nel foro efteriore , e Interiores dx anche lo farcbbe V.S, per amerui cooperato 411 colia ícriceura': Elstodofi ¿omprata per pia Jeff la meca di quello valeva s +.g. /altua occantas e fi compro per cinguenta , in questo calo añes rirono alcuni , che riferií nella ema Prat. part. L. Tras.7.cap. $ part. 3. num. 115. pag 166. che non interuenendoul lugauno , dolo, 6 frode, non v'¿obbligo di refticuire il refance del prea- zo nel foro della cofcienza , É come non «e nel foro efteriores Ecoofegueacemente nd alte nO lo larebbe V.S. Bando :a queta opiaioae; perché il priacipale, d primario la quedo calo € il comprarore, e il Notaio e cauía accedo. ria, 0 fecondaria: Aduaque ftaado vell'opi. nione , che Ícyia dal refticuire quello 6 compro per piú della mecd del giutto prezzo , non Íerd Y.S. obbligaca a refticuire , Ció non oftante la featenza contraria, che dice , che e obb!igaro a relticuire, quancunque $ compri per pid della metá del giu'to prezzo, come oon á paghi il giulto, e pid comune é vera ¿E benche vel luogo citaco della Pratica, O Dialogo cicai quef'alera opiuione , non di(A pero che la feguiuo , ma felo Pallegai, per prouare vo'alera cofez ma ora efpreflamence mi conformo colla comune , e mibaña efes ef prefa dell' Angelico Dotcore 3. 2. que/t. 77. 11t. 1. ad 1. per feguirla; poiehé , quencuaque nel foro efteriore, perevicar licigi, non fi caftighi quello . che compra, O vende, vlird , vel infra dimidium wi pretij . aon per quetto ( da per le- cito nel foro interiores: Noa caftígano le leggí ciuili il mariro . che ammazza la moglic crouas ca io adulcerío accuale, e ció aun oftaate nou e lecico nel foro interiore al marito l'r(oricidio ía quelto cafo come lo dichiara Papa A'cdandro Vil, nella Propofizione 19 condaanaca , il cui (piego daró doppo nel Tra. 17. doue pocrá vederfi. Da quie, che fecondo quefta (entenza cos mune , e obbligato á reltituire anche íl Nocajo, che fece la Ícricrura di veodica . oella qual la coía fi compró per meno del giuÑo prezzo, quancunque noo fia meno della mecd; (e non in cafo, che la Ícriccura non folse fiata , ma yera, nella quale manifeñamence Ñ veda Pia- giuttizia ,che fi fa al comorarores Sic Ema. puci Sá Verb, Venditio, uum 18, Vide Palau part. 7. Trat, 3%. difp. 5- punf?. 17. $. 2.0400.3. e num, $» 43 P. M'acculo Padre , che mi trouaia far vn teftameoto d'va moriboudo , ch'era ofieío nel gindizio » C, Era il danno, che pariua oel giudizlo rale, che non conofce(se quello , ehe difpos pena ? p, Padre si, aucua perío affacto l'vío della ragione . C, V.S, conofceua allora , che eosi era3 P. Padresi, C. Chi inítizu) per erede 3 Pp. pa
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