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429 ¿¿P. Nó Padre, perche vedendo l'Auocato, Cera diminuto P'ioframento , aYordinó , che ne faceífi vo'alero in forma, efi fece , come doucua . €. Non puo lecitamente efercicare l'Vfficio di Noraio chi ignora quello fi ricerca , per fare vW'infirumento ben formato , e non sá le clao- Sole generali, che vi fi deuono mettere ¿ come fono l'inuocazione del Nome dí Dio, l'Anno, Indizione, Giorno , Mefe , nel quale (i celebra il contracto , ¡il Luogo , nel quale fi legge Vin Arumento , i Tefimonij, il (uo Nome, dec. E quello ,che per igoorare quee cofe, fa qual- che ¡nfrumento male , con danno di terza per- fona , e obbligato a relarcirlo; ma giacché non ne fegui nel caío di V.S, danoo alcuno , cea Y'obbligo di reftiruire ; non Jalció peró Y.S, di peccare gravemente io auer preío tal'Vfficio, ignorando il fuo obbligo , fe foríi non lo fcu. faua la buona fede . E conceflo a* Veícoui dal Concilio di Tren. LO» Seff. 32. cap. 10. de reform. elaminare la fufficienza de' Notaij, quantunque fijao creaci dalla Sedia Apofolica, ó dagl'Imperarori, e Re, e non trouandoli capaci, poflono foípen- derli dal Vfficio . 43. P. M'acculo Padre , ch'efendo chizamato a fare voa Ícriccura , e far fede, che vna per- fona auena pagato vna quaotitá di danaro , ne fecila fede, lenza vedere, ciella sboríafie la detra quancidd . C. II Creditore diffe in prefenza di VS, che Íi daua per pagato di quella quaarica ? P. Padre si, C. Diceua V,S. nel fuo infirumento , che in fua prelenza s'era sboríato il danaro , e confi- nato ? P. Nó Padre, ma folo, che g'era pagara guella guaorica . C. Adunque non ha V.S, d'auer fcrupolo alcuno ; poichg, quando le parti dicono , che s'e ricenuco il davaro , quaotunque non í fía ricenuto ¿non pecca ne il Notajo , ne il Secre. tario , ne lo Scriuano , che Ícrive ederfi riceuna to ,Ccome non dica, che ¡in ína prelenza fi sbor- 50, € configno., ic Bonacina Tom. 2, difp. 10, circa 8. pracept. quel. 3. punt. vli. mn, 2. Bañico Verbo Notarins num. 3. 44. P. Auche m'acculo Padre , che: in vna Scricrura pofi vna claoíola , € circoflanza, falía . C. Fú perioanuercenza , O ¿pola farca ? P. Padre, lo feci anuertentemente, C, Ne deriuó qualche danno al prolimo + P. Padre si . C. Fi ildanno nella vita, O nella fama , 9 nelle facolca2 P, Nelle facolrá folamente . C. Fu in coía graue7 P. Fuildinno, la fomma di trenta ducaci, Trattato XY.De M miftri di Gimfbizis » C, D :e peccati mortaliin fpecie difioel coma mife V.S. in quefa occafione;. vno controla virta della Religione, per auer rorto il giura. mento ,chc ¡ Noraij,.Secretarij, e Scriuani fos gliono dare d'efer fedeli, e veridici nel loro Víficio ; e Valero , contro la glufizia, per efe. re faro cauía di danno, e ícapico all'azzenda del proffimo y de e obbligato rifarcire queñi trenta ducati alla perfona dannificara ; perche quello , che é cavía efficace di qualche danno, € obbligato a reltiruirios V.S, fid cauía efficace di queto danno : Adunque € obbligara a reñi. cuirlo . P, Padre, io perora non mi trouo la com» moditá di pagare queño danaro, C. In veile di chi cederono ¡treota ducati, che pari di daono quella perfona 4 P, la vcile d'alero Soggetto , che licigans con efía a C, Adunque queño Soggetro, che s'e veili. taco dei crenta ducari, e obbligaro primieras mente a refticuire , €: in fua mancanza V.S, Co. mecauía lecondaria: E cosi lo perfuada, che lireficviíca ¿e fe lo fará, réfterá V.S.tibera da queft'onere ¿e le no, Pauerá V.S, da fupplire del fuos Etin cafo, che d V.S, foprauenga la morte,0 ¡iofermica di pericolo , deue auiíare queño Soggrtto( le no'i puó fare auanri) e dirgli,come malamente piglió quei trenta due cati, eche li refticuiíca , manitefandogli forto fecreto naturale la falicá di quellaclaofola;$ le V.S. non potefíe chiamarlo , deve lafciare vna carca al (uo Coofeffore , manifotandogli ció, che paña , e nel cetamento rimeccrerfi alla cal carta, ó ordinare, che ñ paghi della fua az- zenda , fe ve nelará. Sic Cardiaal Lugo Tom, 2. de juf. difp. 41. Sec, 2. 04m. 17. 45. P. Maccuío Padre, che in alera occa» fione feci vo'infirumento , nel quale vna perlos na s'obbligava d pagare con víura cerca fom» ma di danaro , che ancua riceyuca ¡mpres fico » C. L'iaftrumento era in modo, che chia ramente á conolceua efer il contrario ví» raro ? P. Nó Padre, aodaua palliara 1'víura cos colore d'altro contracto , C. Non folamente pecca il Norajo , che(4 infrumenti,acció fi paghino wfíure, d noob ricuperino le gia pagate, come ben dife Na- Barro cap. 25. mum. 4, ma anche incorre ia Íco* múnica , ex Clement. unica de vjyris; € ancheé obbligato il Notajo á refiicuire, come dice Ca ftro Palao part. 7. Trat, 32. de ¡ufi. comot difpw4, punt?. 26. num. 7. Ma le ncll'iafrumento li contengono «elprefle le vínre , quantooque peccherá il Nocajo nel farlo , non lará cbbligas toa rellicuire ; come dice Si Herb. Y fura mum» 12. perche conqueño inftrumento non pobno ebigcrí le vínre , per-efere chiaramente Sn £

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