BCCPAM0001162-4-1600000000000
Capitolo III. De” Procuratori fáñie il guadaeno. Trullench Tom. 2. lib. 8. cap. 6. dub. 1. 14m. 4. P. A menoo ue fegui danno, ne cefsó lucro, r accudire alla cal cauía, C. Ebbe V.S. animo di pigliare Ripendio da gueto licigante , per arrendere alía di lui cava? Derché; le auefie aunto talanimo , ben porcua di poipigllare 1l prezzo giuko della lua fatica; Befico Verb. Procurator , nel Suplemento n. 3, P, Padre a me von venne ¡a penfiere fu'l principio coía alcuna di Ripeodio , O paga . C, Era amico di Y.S. Ó parente , O perfona, che le auefle accinenza il licigance ? P, Niuna di quefte dipendenze aucua me- co . C. Se V,S, autffe aunto animo di feruirlo gratis non porena di poi ritenerá il prezzo della fuva facica ¿e fe auefic aunto intenzione d'affl. fiergli per il giufto ftipendio , doppo porena pigliaríclo 3 In calo di non effergli venuto in mente coía alcuna di paga, o prezzo, dícono Trullench,e Bafeo loc, cstar. che, fe il licigan- té amico . O parente , ha da crederíi, che Pin- renzione fofie di feruirlo gratis; ma fenon vi fono quefte relazioni , e V.S. € huomo , che vi- ve della fua facica , e della fua buona abilicá sel minifiero, ha da peníarí , che la fua jocen- zione non foíse di leruirio gratis , ma per lo Ri. peadio , e prezzo giuko, e ricenerfi quello, che illiciganee giuftamente doueva pagare ad vn” altro Procuratore , accio lo difendefie nella fua licer Vedaíi anche Bonaciaa Tom, 2. circa 8. pracept.difp. 10. 9.3. Peg. B. 14- 40, P, Cosi anche m'accuío Padre, che» anendomi ordinacto vn Soggetro , che comuni. caí vo negozio con vn'Auocaco , e gli diman- dali il (uo parere, io Refio derrai vn Con» Íulco, e lo feci firmare dal ral'Auocato, € deldanaro . che mi diede aqueño fine , par- te me lo traceenni, eparce lo diedi all'Auo- Cato . C. L'Auocato fipena tucto il cafo, e che (V.S, fi rrarteneva quella parte , d porzione? P, Si Padre, e molto volontieri prele quello, Che io gli diedi, si, perche non v'ebbe egli al- tra facica , che firmare il Coufulio , si, perche come flaua in mio arbitrio d'¿udar da queÑño.o da quell'altro Do:tore , fi chiamo contento di quanto io gli aueíli dato , C. Jl Coníulto , che V.S. fece , era (ufficien- te,cbuono fecondo la cauía? P. Padre si, perche la cauía non era molto difficile, Seijo ero molto veríaco nella teorica, € pratica d'eda. C. Concorrendoui queñe condizioni , dan- noiicaío per Iecico Bonacina fupra umm. 15- Trullench loc, citar. vum, 5. BaÑico ibid. 0um+ 4. dicendo , che in guelto non fi fatorto ad alcu- no : non all'Anocaro , perche per la poca fati- ea di frmare gli fi di paga bafaoce ; non alla 415 parte poiche il conligito ; the da il Procura tore, fi fuppone tanto buono , come quello darebbe l'Auvocato; e che Pelar queño mezz05 € induftria del Procuratore: lo feo dicono quefti Autoridel Procuratore, che fa lrvfcio di Notaios Ció non oftante 2 me pare piú ved ro quello , che iafegoa il Cardinale Toledo nell* inftruzione de” Sacerdot: lb. 5. cap.61..m. $. Che aíferma non efer lecico al Procuracore il far Conínlti come Auocaco , ritenendof parte dele: lo ftipendio , e dando l'altra parte all' Auocato perla árma; Pvoo perche € difficile, che il Procuratore intenda”, 3% arríui il caío cosi per- fertamente , come l'Auocato; €lalero, perché queto € contro la »olootá ragioneuole della parce, che dá efprefamence il danaro , acció l'Auocaro dia il (uo proprio parere, e aon da: rebbe tanto prezzo fe lapede , che douede for. mar il Confuico i! Procurarare. 13 41. E quaotuoque di lopra abbizmo detto; numa 37. che puó 11 Procuratore (alariato per cerca quancicá foftituire per minor fipendio vu'altro vgualintore idouco , riferuando pen le 'alcra parte del falario ;- e peró dinería la paris td; perche ld . corre il cafo da Procuratorea Procuratore , € qui da Procuracore ad Anoca. co;e we meno diffrrenza fra quelli, ché fra quefti, e (G prelume p.ú facilmente , chela par» ce amplicitd acconíeaca , che vn Procuracore G foftituiíca per vn'altro Procura:ore , €noa che il Procurarore faccia quello, che doueua fare P'Auocato . CAPITOLO Iv. DellV fficio ¿e Stato de' Notaij , Secretari, e Scriuan » $. L De' Notaij pubblicd ¿ che aueró commeíso nel mio Vñ.- cio, C. Cioque cofe fono necefñarie ad vn pub. blico Notaio : che fono Ícienza , obbligo, ve- rivá , fedelea, e giuftizia : in qual di quefte ha V,S. mañcato? P. ln va'infirumeato pubblico lafciai di met< ter vna claofola neceflaria . C. Era la claoíola cale, Che mancando, fofle nullo 'inftrumento 1 P, Padre si, era coía foftanziale . C. La laíció V.S. per malizia, fcordanza , 0 jgnoranza? P. Allora non fapeuo , che foíse loftamziale quella clzoíola . C. Riíultó danno ad alcun terzo per 'om- miffñione di quella claofola ? | Ggg 2 P. Nó 42 p , M'acculo Padre, d'alcuni difecel,
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NDA3MTIz