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418 elo fieño e , le Indifintamente cedono il lor Éli: perdio , no"! facendo , né per riípecco del Pro. curarore , ue della parte, né meno puó ja que- flo cafo riceneríelo il Procuratore . P. Né meno só, fe] cedefero per riíperro della parte , perche cosi queÑñla, come io, era- vame amici dell Auocato , € Norajo ; ne so , le per riíperco fuo , d mio l'abbino ceduto . C. In cafo di dubbio no'! pote V.S, riteuere, e deue reflicuirlo alla parce; Sic Bonacina fu- pra $. Quando autew Baíeo Verb. Procurator, nel Supplemento , num. 1. Perche in quefto cafo di dubbio e di miglior condizione quello , che pofliede : Atqui, la parte e ¡o poflefío del drit- to del Íno danaro : Adunque in cafo di dubbio, fe lo cederono l'Anocato , e Notaio a uo favo- re ,0n0, deve applicará alla parte . 37. P.M'accuío Padre , ch'efiendo falariaco per venci ícudi da vna períona,acció le difen- defi vna lite, lo non wafBfei per me ticiio, ma per aliro Procuratore ,daudo á quetto do- deci fcudi, C, li Procuratore , che V.S. foftitui in Ífuo luogo,era tanto idoneo, perito, $ attino, quanto V.S, Py Padresi, C. Idodecifcudi, che V.S, glidiede , erano baftanti per pagare la fatica di quella canía ? P, SiPadre . C. Adunque fe dodeci erano baftanti, perche Y,S. ne riceue verti, P, Cemeche non abbizmo rafia, che cili- miti gli fipendij delle caufe, we coltumet intro» dotro , che quando viene qualche cauía di ri- licuo ,agginfiiamo colla parte il prezzo, € que- Ño pigliamo . C. O'mericana la fatica di queÑta canía ven» ti, 0 dodeci foloj Se mericana venti, come pote V,5. dire ¿che dando dodeci al SoÑituro, gli dava lo fipendio givfto 4 Se merirava folo dodeci, con che colcienza s'agginfio V.S.a pigliaroc venti, -P, lo glielo diró , Padres Al principio en- tró la cauía con va fembiante molto catripo, 8 vo'apparato , che pareua donena e[sere mol. to longa la lite; e fecondo l'aípetto , che mo. Araua la cofa , anch'erano poco venti Ícodj per paga della fatica , che prudentemente Ñ temena; Ma Dio li compiacque ,che.con ,vna diligenza, che jo feci, s'apri vna firada piana , colla qua- le fi rende la mareria molco rractabile ; di modo che con dedeci Ícudi pigava il rimanene> delía facica molto bene . C.. E' opinione probabile ,.che il Procurato. - re, al quale per vo'anno , 6 per. vaa cauía (G dá qualche giufta quancicá, pota fofticuire alcro infuo lnogo ¿con quefto peró, Che il fofticuro fia canto idoneo come lui, e gli dia il ginfto Ai. - ptadio , € vi ba coníeofo tacito della parte, Bo- pácina fupra y NUM: 33 € fuppofo , che y.S, Trattato XV, De Miniftri di GiwBizia 2 vedendo j! cactiuo -ipreco del negoato, s'elpos Íz á maggior fatica di queilo mericanano i ren. ti Ícudi ; e colla fua diligenza (pianola mates ria di modo che la fotica ,che vi rimanena, mes rítadie folo dodeci, pote V.S. con baftenole pro. babilicá riceuere venti al principio ,e pagar do. deci lolamente a! fofticuro , 33. P, M'accuío Padre, d'auer informato in (cricto ¡il Giudice ¡a giorno di Felta fopra d'sna cavía, C. Lo fece V.S, per interefle , e guadagno , 9 er pietá. P. Jo lo feci., per non perdere l'occañone di guadagnare due reali, C. Fra Palere cofe proibite in giorno di Fe» fia, vi fono le giudiciali, che fi chiamano Ple. cito dal Tefto Canonico, cap. omnes 4, de Ferjis, doue dice; Ormnes dies Dominicos, d Vefpera in Vefperam y cms .omni veneratione decernimas ob. feruari , Cr ab omni illicito opere abftimere ; ut in cis mercatum minime fat , neque Placitum ¿rc, U fi proibiíce in quefti giorni cicare la parte, for» mare il procefo , riconofcere la cauía , e pro- nuntiazione di fencenza ; K anco dice Silueítro Verb. Deminica , quefl. $. fub nuno. 7. che non € lecico all'Avocaro , vé Procuratore ( che chia. ma con nome di Dotrore ) dar confgli, efica- do il fine priocipale il guadagno , quantunque potrebbe darlo per (pedire quello , che viene da lonpáno a pigliarlo, benche poi ng feguife il fuo guadagno : Ma Leandro del Sacramento part. 3. Tral?. 1. difp.5. quel. 43. con Suarca, Caicrano,K alcri, giudicano per molto pit probabile , che PAnocaro, e Procuratore polá. no informare il Giudice, in voce, 0 in Ícritto in giorno Feltino, guantunque Jo faccino pt prezzo 2 lo ftefío aferij ia calo fimile nella + part. della Prat. Trat, 3. cap. 2, NUM. 13-.Pag» 64. perche , non eíiendo proibita la fatica d'iotor- mare ia Ícriceo il Asiudice, no'! fara ¡llecico 8 farlo per il fine del guadagoo + Adunque Ec, Quello , che delidererá veder pin diffulamente queÑña maceria , e le cole, che fono lecite ,€ valide , e quelle , che no"! fono jo gioroi Febini circa de” lirigi, e cauíe, pudo vedere Leandro del Sacramento nella difp. 5. citata , della ques 15. fino alla queft.46, inclufinr . 39. P, M'accuío Padre, ch'efendo entrato a difendere vna cauía d'vn licigance , fenza che precedefíe connenzione di pagarmi la mia face ca ,doppo d'effer conciuía la caufa pigliai de cifo quella quanticá , che auerebbe pagaco ad vo'alcro Procuratore , C, V'ebbe V.S. qualche danno , 0 gli ce (só qualche guadagno , per auer affiftico alla cam- la di quetio Soggecco 3 perche ; per ragione del daono.emergenie , O Jucro cefante , porra ricompenfarh d'alcrercanto , fe forf non aucíle auuto animo efpreño di non. pigliarli oiéntt quansunque foprauenióe quetto danno s 3 4 e

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